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Informazione Corretta Rassegna Stampa
12.06.2013 Anti-semitismo musulmano in Belgio
Manfred Gerstenfeld intervista Mark Elchardus

Testata: Informazione Corretta
Data: 12 giugno 2013
Pagina: 1
Autore: Manfred Gerstenfeld
Titolo: «Anti-semitismo musulmano in Belgio»

Anti-semitismo musulmano in Belgio
Manfred Gerstenfeld intervista Mark Elchardus

(Traduzione di Angelo Pezzana) 


Mark Elchardus

Mark Elchardus insegna sociologia alla  Free University di Bruxelles per studenti di lingua olandese. Le sue ricerche, che si rivolgono soprattutto all’aspetto culturale, fanno parte degli studi del JOP Program, che analizza opinioni e attitudini fra i giovani fiamminghi di età fra 12 e 30.  

“ C’è una profonda differenza nelle tendenze anti-semite fra gli studenti musulmani e non nelle scuole secondarie pubbliche in Belgio. Circa il 50% degli studenti islamici rivelano posizioni anti-semite, mentre la percentuale degli altri è del 10%, come si apprende da ricerche effettuate a Bruxelles riportate nello studio “ Giovani a Bruxelles” e altre a Antwerp e Gent. In quest’ultima il livello è meno alto che nelle altre due. 

“ L’età dei giovani che abbiamo esaminato variava generalmente da 12 a 18, ma in alcuni casi anche oltre. E’ stata una sorpresa rendersi conto di quanto fosse alto il tasso di anti-semitismo. Nelle scuole di Bruxelles uno studente su due è musulmano. Questo dato è sotto estimato, anche perché non fa parte dei sondaggi che vengono effettuati. Ciò è dovuto alla eccessiva semplificazione delle domande nei questionari e al poco interesse verso questo problema nella società belga.  

“ Nei nostri sondaggi facciamo a tutti i giovani le stesse domande. Abbiamo trovato nelle risposte 8 tipi di pregiudizi anti-semiti, positivi come “gli ebrei hanno la stessa credibilità di tutti”, oppure negativi “ gli ebrei vogliono impadronirsi di tutto”. 

Condividono i pregiudizi positivi il 26-36%  degli studenti musulmani, mentre fra i non islamici la percentuale sale al 38-58%. In quanto ai pregiudizi negativi per i musulmani la percentuale è del 37-51%, per i non islamici è del 7-18%. 

“E’ stata indagato anche il rapporto tra anti-semitismo e xenophobia generica.  Fra gli studenti autoctoni la correlazione è piuttosto bassa, l’anti-semitismo non è legato alla xenofobia, fra questi studenti l’anti-semitismo è meno diffuso del pregiudizio o dell’ostilità verso gli islamici. 

“ Non è facile studiare i legami tra xenofobia generica e anti-semitismo fra le generazioni successive di immigrati extra-comunitari. In maggioranza sono musulmani. La xenofobia è rivolta soprattutto contro stranieri o immigrati. L’analisi è difficile quando di rivolge a immigrati extra-comunitari,  discendenti di immigrati o stranieri. 

“Il nostro studio a Bruxelles ha prodotto un vivace dibattito nel Parlamento delle Fiandre, con il risultato che ne verrà eseguito uno simile in due grandi città fiamminghe, Antwerp e Gent. Ne è sorta anche la richiesta se attraverso l’educazione si possono combattere questi risultati negativi. 

“ L’anti-semitismo fra i non-musulmani si trova soprattutto nelle frange svantaggiate della società. L’anti-semitismo fra gli studenti musulmani invece, non dipende da fattori sociali o culturali, per esempio le condizioni economiche dalla famiglia o dall’educazione, o dal tipo di scuola frequentata. E’ la tradizione che conta, il 12% dei musulmani progressisti sostengono che “è meglio evitare gli ebrei”, mentre tra i conservatori la percentuale sale al 46%. Ci sono comunque islamici progressisti, su 100 musulmani conservatori ce ne sono 8 progressisti. 

“Non abbiamo fatto differenza fra anti-semitismo musulmano e anti-israelismo, perché i pregiudizi sono gli stessi. Varrà la pena affrontarlo in un prossimo studio.”  

“ Dalla Comunità musulmana abbiamo invece ricevuto reazioni fortemente negative. Le stesse che ci sono giunte da alcuni non-musulmani che si auto-definiscono “difensori” o “porta-parola” delle Comunità islamiche. Qualcuno mi ha anche definito razzista. Una organizzazione mussulmana ha protestato contro di me al “Center for Equal Chances and the Fight against Racism”, se avrà un seguito lo deciderà l’esperto legale del Centro. 

“ Le organizzazioni musulmane dovrebbero avere un ruolo centrale nell’integrazione dei musulmani nella società. Purtroppo nessuna di queste organizzazioni condanna l’anti-semitismo o i comportamenti negativi nei confronti degli omosessuali, come è risultato dai nostri sondaggi a Antwerp e Gent. Nessuna ha risposto che provvederà sul piano dell’educazione fra i giovani islamici che hanno questi pregiudizi.

Le organizzazioni musulmane o hanno ignorato le nostre inchieste o sono rimaste in silenzio. 

“ Questo negarsi si esprime nello stesso modo. “i musulmani non possono essere anti-semiti, perché è il comportamento di Israele che giustifica tutte le reazioni islamiche verso gli ebrei”. Dopo la pubblicazione del secondo studio, è apparsa una nuova forma di negazione riguardante sia l’anti-semitismo che l’odio contro gli omosessuali. Una posizione assurda, che definiva false le conclusioni degli studi, perché – affermava- se si parla con i musulmani si scopre che non hanno pregiudizi e sono bene integrati nella società.  Questo rifiuto della verità da parte dei leader musulmani, che dovrebbero essere responsabili di fronte alla società, è un grave campanello d’allarme, da non sottovalutare.

Manfred Gerstenfeld fa parte del Consiglio di Amministrazione del Jerusalem Center for Public Affairs, dove è stato presidente per 12 anni.
Nel 2012 ha ricevuto il " Lifetime Achievement Award" dal Journal for the Study of Anti-semitism"
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