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La Stampa Rassegna Stampa
11.06.2013 'Il viaggio più lungo, Rodi-Auschwitz' un film di Ruggero Gabbai
Commento di Gianni Rondolino

Testata: La Stampa
Data: 11 giugno 2013
Pagina: 35
Autore: Gianni Rondolino
Titolo: «Rodi-Auschwitz, quel lungo viaggio verso la storia»

Riportiamo dalla STAMPA di oggi, 11/06/2013, a pag. 35, l'articolo di Gianni Rondolino dal titolo "Rodi- Auschwitz, quel lungo viaggio verso la storia".

Stasera al Cinema Massimo verrà presentato il film di Ruggero Gabbai Il viaggio più lungo. Rodi-Auschwitz, che in meno di un’ora mostra praticamente tutto quello che successe a Rodi nel luglio 1944. Un documentario, certo, ma anche, grazie alla presenza di tre ebrei che si sono salvati, una vera e propria storia coinvolgente: il ricordo del passato sottolinea non solo ciò che accadde allora, ma anche e soprattutto la bellezza di un modo di vivere a Rodi che oggi non esiste più. I tre protagonisti sono più che ottantenni, presi dai tedeschi, insieme agli altri ebrei, con i loro genitori e i loro fratelli e sorelle, e sopravvissuti, anche se da allora non vivono più a Rodi. Sami Modiano, Alberto Israel e Stella Levi parlano a lungo e mostrano i luoghi in cui vivevano loro e i loro amici e tutti gli ebrei da più di 500 anni. Il seguire quello che dicono in maniera molto precisa e insieme il vedere l’isola com’è oggi e com’era settant’anni fa, significa studiare con attenzione quello che è successo. Non solo, ma è anche possibile estendere lo studio oltre Rodi, in tutti i luoghi, italiani e stranieri, in cui sono stati presi gli ebrei e portati a morire in Germania. Il bello del film, il cui regista è Ruggero Gabbai, ma i cui autori sono Marcello Pezzetti, che vediamo spesso nel film, e Liliana Picciotto – cioè il Direttore Scientifico della Fondazione Museo della Shoah di Roma e la Direttrice dell’Archivio Storico del Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea di Milano –, sta nell’intensità con cui tutto quello che dicono e fanno vedere costituisce la traccia viva di un’opera che non si potrà dimenticare. Anzi, nasce la voglia di andare a Rodi e vedere personalmente tutto quello che il film ci mostra. Non c’è dubbio che il cinema, se è ben realizzato, come Il viaggio più lungo , offre agli spettatori un’occasione per analizzare quello che è successo e che può succedere nella storia dell’umanità.

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