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Informazione Corretta Rassegna Stampa
10.06.2013 L’antisemitismo islamico in Francia
Manfred Gerstenfeld intervista Richard Prasquier

Testata: Informazione Corretta
Data: 10 giugno 2013
Pagina: 1
Autore: Manfred Gerstenfeld
Titolo: «L’antisemitismo islamico in Francia»

L’antisemitismo islamico in Francia
Manfred Gerstenfeld intervista Richard Prasquier

(Traduzione di David Braha)


Richard Prasquier, direttore del CRIF

Dal 2007 Dr. Richard Prasquier è il direttore del CRIF, l’organo che riunisce tutte le organizzazioni ebraiche francesi. Di professione è un cardiologo.

“Dall’inizio di questo secolo, l’antisemitismo islamico è diventato una delle più forti forme di odio antiebraico in Francia. L’uccisione di un insegnante e di tre bambini ebrei nella scuola Otzar HaTorah di Tolosa nel Marzo del 2012 ne è la testimonianza. L’assassino, Mohammed Merah, affermava di agire per solidarietà al popolo palestinese. Quest’uomo ha assassinato anche tre soldati francesi a causa del suo odio nei confronti della Francia.”


Mohamed Merah, terrorista di Tolosa

“Abdelghani, il fratello maggiore di Merah, mi ha detto che sua madre aveva inculcato in tutti i suoi figli un profondo odio antisemita – cosa tra l’altro ribadita in un libro che egli ha pubblicato. La sorella invece è apparsa in televisione dicendosi orgogliosa delle azioni del fratello. Quando l’allora presidente Sarkozy ha impose un minuto di silenzio per le vittime, gli studenti musulmani nelle scuole si rifiutarono di osservarlo.”

“Abbiamo chiesto ai leader delle organizzazioni musulmane di condannare la strage di Tolosa. Le condannarono, ma soprattutto al fine di dimostrare che anche i musulmani erano vittime di Mohamed Merah – in quanto le sue azioni avevano rafforzato i sentimenti anti-islamici nel paese. La maggior parte delle istituzioni islamiche sono deboli, e godono di scarso supporto all’interno della comunità musulmana. Gli estremisti, al contrario, hanno avuto successo nel loro tentativo di zittire i moderati. Inoltre, i paesi arabi hanno una crescente influenza sulla popolazione islamica francese. Questo vale soprattutto per il Qatar, presente in particolar modo nel campo dello sport. Tuttavia ci sono anche buone notizie. Diciotto imam francesi si sono recati di recente in Israele. La loro disponibilità è stata un gesto coraggioso, dal momento che sono stati tutti fortemente criticati dal resto della comunità musulmana.”


Le vittime di Mohamed Merah

“Gli omicidi di Merah hanno avuto effetti diversi in Francia. Alcuni media hanno iniziato a capire che l’Islam radicale mette a repentaglio i valori repubblicani – che poi costituiscono l’essenza di questo paese. In un editoriale apparso su Le Monde, ho scritto di quanto l’Islam estremo abbia in comune con il Nazismo.”

“L’antisemitismo in Francia è stato tradizionalmente identificato come un elemento tipico dell’estrema destra. Questo è vero – ma il trend è in declino. Esiste anche un forte antisemitismo di sinistra che viene espresso principalmente in termini di anti-Sionismo. Uno può pure opporsi all’ideale sionista, ma se la gente attacca solo questa ideologia, allora si tratta di antisemitismo.”

“L’antisemitismo di sinistra ha radici antiche. Nel XIX secolo esisteva un forte sentimento antiebraico tra i precursori del socialismo. Al giorno d’oggi l’antisemitismo di sinistra tende a comparare erroneamente l’atteggiamento di Israele nei confronti dei palestinesi, con quanto fece la Francia con le proprie ex-colonie. Il senso di colpa dei francesi viene quindi proiettato su Israele, dal momento che i palestinesi sono visti come vittime di un inesistente ‘colonialismo’ israeliano.”

“La situazione è anche peggiore dal momento che la maggior parte dei media francesi sono anti-Israele. Recentemente, il CRIF ha invitato un gruppo di 66 studenti di giornalismo in Israele. Venivano tutti dalla più prestigiosa scuola di giornalismo del paese – a Lille. Da statistiche interne all’istituto, sappiamo che la stragrande maggioranza di essi ha votato contro Nicolas Sarkozy alle ultime presidenziali, e che molti  hanno votato  per dei candidati di estrema sinistra.”

“L’antisemitismo francese è un fenomeno complesso. Non molto prima delle elezioni, il principale candidato socialista era Dominique Strauss-Kahn, il quale si autodefinisce pubblicamente ebreo. Il suo ebraismo non è mai stato un problema, se non forse per qualche blog di estrema destra. Dall’altro lato invece, Sarkozy era convinto del fatto che buona parte dell’opposizione che incontrava era dovuta al fatto di essere percepito come ebreo – visto che aveva una nonna materna di origine ebraica.”

“Prima che diventasse presidente, Hollande non aveva molte relazioni con le organizzazioni ebraiche. Tuttavia è sempre stato considerato un forte oppositore dell’antisemitismo. Da quando è stato eletto, si è imposto di sostenere con forza gli ebrei francesi. Lo ha espresso nel mese di luglio all’annuale cerimonia per il ricordo degli ebrei deportati da Parigi, e lo ha ribadito a settembre in occasione dell’inaugurazione del centro per la memoria a Drancy, il campo di transito, nel quale venivano raccolti gli ebrei francesi prima della deportazione nei campi di sterminio nazisti. Hollande ha anche accompagnato Binyamin Netanyahu a Tolosa, ed affermato che ha ragione nel mostrarsi preoccupato per l’antisemitismo in Francia.”

“Il Ministro degli Interni del Partito Socialista, Manuel Valls, si è anch’egli espresso duramente contro l’antisemitismo. Molti socialisti ora al governo vedono Israele di buon occhio. Tuttavia non si può dire lo stesso della nuova generazione.”

“Prasquier conclude: “Da una parte, l’ebraismo francese è preoccupato del proprio futuro. Un’emigrazione ebraica sta avendo luogo, e solo una minoranza di questi emigranti si reca in Israele. Dall’altro lato, rimaniamo una delle più grandi comunità ebraiche sul piano mondiale. Ci sono dei segnali di speranza, visto che molti francesi si rendono conto del pericolo rappresentato dall’Islam estremo. Ma gli ebrei non devono accettare un’alleanza con i gruppi populisti della destra estrema i quali, al contrario, odiano gli ebrei accomunandoli alla paura che provano nei confronti dell’Islam".

Manfred Gerstenfeld fa parte del Consiglio di Amministrazione del Jerusalem Center for Public Affairs, dove è stato presidente per 12 anni.
Nel 2012 ha ricevuto il " Lifetime Achievement Award" dal Journal for the Study of Anti-semitism"
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