Oskar Schindler e l'anello che gli donarono gli ebrei salvati dalla sua lista Perso in una partita a poker, Yad Vashem pagherebbe una fortuna per averlo
Testata: La Stampa Data: 02 giugno 2013 Pagina: 19 Autore: Alessandro Alviani Titolo: «'Schindler perse a carte l'anello che gli donammo'»
Riportiamo dalla STAMPA di oggi, 02/06/2013, a pag. 19, l'articolo di Alessandro Alviani dal titolo " 'Schindler perse a carte l'anello che gli donammo' ".
Oskar Schindler, Michael Emge, l'ultimo sopravvissuto in Germania della 'Lista di Schindler'
Oskar Schindler, l'imprenditore che aiutò 1200 ebrei a scampare all'Olocausto, avrebbe perso al poker l'anello d'oro che gli ebrei da lui salvati gli avevano regalato nel 1945 in segno di gratitudine. Lo rivela l'ultimo sopravvissuto in Germania della «Lista di Schindler», Michael Emge. Schindler non sapeva gestire i soldi, ha detto Emge al settimanale tedesco Focus, e «ha perso tutto al gioco d'azzardo, anche l'anello». Quell'anello, cioè, che i lavoratori della sua fabbrica di utensili da cucina a Cracovia avevano forgiato con l'oro delle protesi dentarie e che al suo interno portava l'incisione «Chi salva anche solo una vita, salva il mondo intero». Non è più ricomparso: Schindler dovette cederlo a un giocatore nel retro di un'osteria presso la stazione di Francoforte. «L'attuale proprietario probabilmente non sa neanche quanto valga - ha detto Emge - il memoriale di Yad Vashem pagherebbe molti soldi per averlo». Dopo il 1945 Schindler non riuscì ad aver successo e negli anni Sessanta visse in una stanza presso la stazione di Francoforte. A guerra ultimata soffrì a causa del fatto che «per molti politici era un traditore della patria, ciò l'ha ferito», sostiene Emge, che si sofferma anche sul film di Steven Spielberg che esattamente 20 anni fa raccontò di come Schindler salvò la vita a 1200 ebrei impiegati nella sua fabbrica. «Come film commerciale è un capolavoro, ma come documentario è inutilizzabile», spiega Emge. «Il buon Schindler portava il distintivo color rosso sangue della Nsdap (il partito nazista, ndr), non bisogna dimenticarlo». Non solo: secondo Emge, la pellicola tace l'importante ruolo giocato dalla moglie dell'imprenditore, Emilie. «Ci diede da mangiare, suo marito non si preoccupava di simili piccolezze, e portò di nascosto dei brillanti a Berlino per far tornare indietro le donne deportate ad Auschwitz». Nel film di Spiel-berg è Oskar Schindler che porta i diamanti al comandante del campo di Auschwitz.
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