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Conosci il tuo nemico (Traduzione dall’ebraico di Sally Zahav, Giovanni Quer per la versione italiana)
L'Emirato del Qatar, grazie alle risorse di gas naturale, è un Paese estremamente ricco, dove non si pagano le tasse, le scuole e gli ospedali sono gratis ed esercita un notevole potere in tutto il Medio Oriente. Il canale principale attraverso il quale l'Emiro del Qatar esercita la sua influenza nel Medio Oriente è l'emittente Al-Jazeera, che incitando le popolazioni arabe alla rivolta si è resa responsabile della caduta dei regimi arabi. Attraverso al-Jazeera, l'Emiro del Qatar diffonde la dottrina della Fratellanza Musulmana, che secondo le sue credenze rimpiazzerà tutte le ideologie laiche (nazionalismo, socialismo e liberalismo) che si sono diffuse negli anni nel mondo islamico. Uno dei messaggi veicolati dall'emittente al-Jazeera è che l'esistenza dello Stato di Israele è illegittima, che la fondazione dello Stato di Israele è un atto criminale, che le azioni di Israele sono delle ingiustizie e che Israele va combattuto con ogni mezzo. Per sembrare un canale televisivo equilibrato, al-Jazeera usa tutte le tecniche della taqiyya (finzione, simulazione). Al-Jazeera parla di democrazia, diritti individuali, diritti delle minoranze e diritti delle donne, usando una grafica moderna e accattivante, ma in realtà fa gli interessi dell'Emiro del Qatar, avanzando le idee dell'Islam politico che consistono nel ridurre l'influenza globale degli Stati Uniti e nel demonizzare Israele. Nel mio articolo del mese scorso intitolato "L'inverno islamico soffia su Gerusalemme" (http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=&sez=320&id=48617) descrivevo come il Qatar sta cercando di sradicare Gerusalemme da Israele, alienandola dallo Stato di cui è capitale, con investimenti di miliardi di dollari. Questi investimenti incominciano a dare i primi frutti. Questa settimana al-Jazeera ha mandato in onda un pezzo intitolato "La campagna per sostenere la perseveranza del popolo di al-Quds" (Gerusalemme in arabo). Durante la trasmissione, sono stati dati 90 premi al pubblico che rispondeva alle domande sulla moschea di al-Aqsa, sulla sua struttura e sullo stile di preghiera. Sempre questa settimana, nella capitale del Qatar Doha, la Mezza Luna Rossa del Qatar ha organizzato un evento di solidarietà alla moschea di al-Aqsa per raccogliere fondi in favore dei residenti musulmani che resistono ai tentativi di espulsione e "giudaizzazione". Sono state mandate in onda anche conferenze su al-Quds, il nome arabo di Gerusalemme, sulla sua storia, sulla sua importanza per i califfi dell'Islam sin dalla conquista araba nel 638 d.C. (quando Umar ibn al-Khattab ha invaso Gerusalemme sotto dominazione bizantina) fino al periodo ottomano. Tra i vari invitati, è intervenuto anche il dr. Wajdi Ghuneim, un propagandista islamico, che ha spiegato che fare donazioni di denaro e tempo in favore della causa di al-Aqsa è "una sorta di jihad". Ghuneim ha anche spiegato l'importanza della moschea di al-Aqsa nella tradizione islamica, quale terza moschea più importante al mondo situata nel luogo dove si troveranno tutti i morti al momento del Giudizio Universale. Chi poteva aver ripensamenti è stato confortato dalla citazione coranica di Ghuneim: "vogliono spegnere la luce di Allah con le loro bocche, ma Allah completerà la Sua luce a dispetto dei miscredenti" (Corano, sura 61, verso 8). Il Presidente del Consiglio di Amministrazione della Mezza Luna Rossa (la Croce Rossa del mondo islamico) del Qatar, dr. Mohammad bin Ghanem al-Ali al-Ma'adid, ha esortato il pubblico a donare alla causa di al-Aqsa e ai residenti di bayt al-Maqdis (Gerusalemme in arabo classico) che "soffrono dell'oppressione più crudele" che mira a cancellare l'identità islamica della città, imponendo la giudeizzazione e forzando i cittadini musulmani ad andarsene. In seguito, il responsabile delle risorse finanziarie della Mezza Luna Rossa 'Adel al-Baker ha dichiarato che le donazioni sono dirette al "Jerusalem Fund", un fondo istituito tre anni fa per sostenere gli ospedali della città santa e per aiutare i residenti che lottano per sopravvivere nella città, a causa del piano di giudeizzazione attuato da Israele. Secondo al-Baker, questo problema è centrale nella coscienza araba, lodando i residenti di Gerusalemme come veri combattenti. In una notizia trasmessa dall'emittente del Qatar, parte dei fondi raccolti sono stati destinati alla costruzione di un centro medico nell'ospedale di al-Maqasid, con una clinica per donne, ambulanze e strumentazione medica. Questo significa che il Qatar sta facendo investimenti nella capitale di Israele, affermando la propria presenza a Gerusalemme. L'Emiro del Qatar ha iniziato una guerra per strappare Gerusalemme a Israele, usando i media come mezzo principale di battaglia. La guerra non si ferma a Gerusalemme: l'Emiro del Qatar sta usando i petrodollari, l'emittente al-Jazeera e la sua influenza per promuovere l'Islam politico e la Fratellanza Musulmana in tutto il Medio Oriente. Israele, considerato un progetto colonialista, deve essere cancellata, così come il Qatar ha fatto cadere Gheddafi inLibia, bin 'Ali in Tunisia, Mubarak in Egitto, Saleh in Yemen e forse anche Assad in Siria. Israele deve riconoscere il nemico, che è l'Emiro del Qatar, prima che sia troppo tardi. Israele deve dichiarare il Qatar uno stato nemico e bandire qualsiasi sua presenza in territorio israeliano, comprese le trasmissioni di al-Jazeera. Perché lo stato sovrano del popolo ebraico con capitale Gerusalemme dovrebbe permettere che sia trasmessa la propaganda mediatica jihadista contro Israele? Israele dovrebbe dire al Qatar "non puoi avere uffici e studi in Israele per condurre la jihad contro di noi, quindi portali altrove". In seguito, Israele dovrebbe fermare la jihad economica che il Qatar sta combattendo attraverso il trasferimento di fondi a Gerusalemme, destinati a finanziare il terrorismo e Hamas–l'Emiro del Qatar fu il primo a render visita a Gaza dopo che Hamas aveva preso il potere, e il pericolo è che di questo passo anche Gerusalemme diventi territorio di Hamas. Infine, Israele dovrebbe mostrare al mondo come il Qatar promuove l'Islam politico nei Paesi occidentali, attraverso l'emittente al-Jazeera in inglese e il finanziamento di associazioni islamiste connesse alla Fratellanza Musulmana. Non è un caso che Osama bin Laden abbia scelto al-Jazeera per trasmettere i propri comunicati. Per combattere questa guerra ci sarà bisogno di nuove leggi, perché quelle attuali, basate sulle libertà personali, sono pensate per un sistema politico occidentale di responsabilità personale. Al contrario, l'Emiro del Qatar che si fa promotore dei Fratelli Musulmani sfrutta la democrazia che esiste in Israele e nei Paesi occidentali per diffondere messaggi politici illiberali e anti-democratici. Il sistema immunitario del corpo umano identifica il virus per combatterlo, ma quando non lo individua gli anticorpi non servono più a combattere il male che si diffonde. Il Qatar è nemico di Israele e dell'Occidente e le sue attività politiche devono essere vietate finché possibile. Nota: l'autore partecipa ad interviste nelle trasmissioni di al-Jazeera per il mondo arabo, presentando al pubblico la posizione di Israele, la visione ebraica, il Sionismo e il pensiero occidentale. Ciò non esime l'autore dal pensare che Israele e l'Occidente debbano bandire al-Jazeera. Mordechai Kedar è lettore di arabo e islam all' Università di Bar Ilan a Tel Aviv. Nella stessa università è direttore del Centro Sudi (in formazione) su Medio Oriente e Islam. E' studioso di ideologia, politica e movimenti islamici dei paesi arabi, Siria in particolare, e analista dei media arabi. |
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