Gentile IC,
all’indomani dello sgozzamento per mano islamica di un soldato britannico, un patetico James Cameron ha affermato, tra le altre cose, che si è trattato di un caso isolato e che comunque è stato compiuto un vile attacco all’islam e alla comunità islamica. Un terrorista islamico, Corano alla mano, investe e uccide un soldato britannico (non musulmano) e l’attacco è indirizzato all’islam? decapita un britannico non musulmano e l’attacco è rivolto alla comunità islamica? (A proposito ma sanno dire solo Allah è grande?). Evidentemente ospitare imam che predicano odio e massacri in salsa (soprattutto) antiebraica, lasciare che ronde islamiche spadroneggino nelle città inglese, che “tribunali islamici” si sostituiscano alla giustizia che deve essere esercitata dai tribunali statali, per la Gran Bretagna non sono stati un salvacondotto sufficiente.
In Svezia masse fanatiche mettono a ferro e fuoco una città? Be’ poverini, sono disperati. Il generosissimo stato sociale svedese accoglie e mantiene orde di stranieri, e questi come ringraziano la tollerante e “stranger friendly” (purché non ebreo, ovvio) Svezia? Le immagini le abbiamo viste tutti.
Il 19 marzo 2012 tre bambini e un insegnante ebrei furono ammazzati a Tolosa. Inizialmente i mass media buttarono in pasto al popolo (bue) la pista neonazista, parlarono infatti di tre parà francesi di simpatie naziste, fior di (pseudo)intellettuali a blaterare del male oscuro dell’Occidente, delle ragioni di un odio tanto spregevole da scatenarsi persino contro tre inermi bambini (non siamo mica in Israele, dove è normale che neonati vengano sgozzati nella loro culla), del razzismo/antisemitismo di noi orridi occidentali (per carità, l’antisemitismo non solo neonazista è una vergognosa realtà, ma chissà perché l’antisemitismo di sinistra e islamico per lor signori non esiste, figuriamoci se si scomodano a condannarlo).
Poi? Carramba che sorpresa!!! Il massacratore era un devoto servo di Allah (come lo sgozzatore di Londra). Il massacratore era un musulmano, un cittadino francese di origine algerina che si era recato per due volte in Afghanistan (evidentemente in gita turistica). Quest’esemplare e ben integrato cittadino francese (integrato perché cittadino, senza cittadinanza è impossibile integrarsi, almeno così ci raccontano gli imbecilli di casa nostra) aveva talmente ben interiorizzato i valori occidentali di tolleranza, pace e rispetto per le diversità, che si era rammaricato di non aver ammazzato più persone, evidentemente quattro non erano abbastanza.
E allora? Silenzio assoluto. Non una parola né sul male oscuro dell’islam, né sull’ideologia razzista/antisemita e totalitaria che è alla base dell’islam, né sull’odio e sulla violenza esercitati in nome dell’islam contro gli ebrei, le donne, gli omosessuali e gli occidentali. Non una parola, per carità che non si offenda l’islam. La vita strappata a tre bambini e a un adulto non sono valsi una sola parola.
Quando capiremo che il problema non siamo noi, ma loro?
Cordialmente
Paola