Inutile chiedersi come possano avvenire crimini come quello del soldato decapitato a Londra. La Gran Bretagna è ormai un paese allo sbando, se l'imam terrorista che ha indottrinato l'assassino è tuttora libero di predicare odio come gli pare. E' quanto racconta Fabio Cavalera oggi, 25/05/2013, sul CORRIERE della SERA, a pag.15, con il titolo "il predicatore che ispirò i killer diventa una star sugli schermi tv inglesi".

L'imam Anjem Choudary, dietro di lui l'assassino del soldato inglese, suo allievo
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
LONDRA — Un trattamento da star Anjem Choudary non poteva aspettarselo. Fino a qualche settimana fa questo avvocato e cittadino inglese quasi cinquantenne, addirittura per un certo tempo presidente dell'Associazione dei legali musulmani, poi riciclatosi predicatore, era una delle voci più controverse dell'estremismo islamico, tenuto lontano dagli studi televisivi. In una delle sue ultime uscite, a marzo, aveva invocato la «jihad allowance», il diritto all'assegno di Stato per la guerra santa. Qualcuno aveva preso la provocazione per uno scherzo ma non lo era per niente. Non è nelle sue corde raccontare barzellette.
Anjem Choudary è una vecchia conoscenza dei servizi di sicurezza di sua maestà. Se non altro perché con l'amico e «collega» Omar Bakri Muhammed, che è vissuto per un certo periodo nel Regno Unito ma che ora non vi può più mettere piede, è il fondatore dell'organizzazione «Al Muhajiroun», dichiarata fuori legge dopo le bombe alla metropolitana del 2005 (gli attentatori avevano frequentato le riunioni del gruppo). Per parecchi anni, nonostante i divieti, l'ex avvocato ha predicato il suo islam, glorificato Al Qaeda e tenuto le fila di associazioni pronte a fornire «soldati» alle formazioni del terrorismo asiatico e africano. E adesso, all'improvviso si scopre che lui è uno dei reclutatori e ispiratori, uno dei religiosi autoproclamatisi interpreti autentici del Corano che ha illuminato i due killer dell'artigliere e reduce dall'Afghanistan Lee Rigby.
Lo ha candidamente ammesso, Anjem Choudary, che il ventottenne Michael Adebolajo e il ventiduenne Michael Adebowale, quelli del machete, hanno frequentato assiduamente le sue prediche. E lo ha pure confessato Omar Bakri Muhammed, al quotidiano Independent, di avere conosciuto il primo, Adebolajo, al momento della sua conversione dal cristianesimo all'islam. Ne ha pure elogiato «il coraggio» nell'eseguire la terribile decapitazione.
Il fatto è che i due religiosi radicali hanno avuto platee insospettabili per raccontare la loro verità. Specie Anjem Choudary che è rimbalzato dai notiziari della Bbc ai notiziari di Channel 4 spiegando il percorso di Michael Adebolajo. Lui, l'ex avvocato, è diventato per qualche ora una star del piccolo schermo.
Cosa che non poteva non lasciare strascichi. Conservatori e laburisti, irritati, sono insorti contro la tv pubblica: possibile portare in studio, subito dopo un attacco terroristico, il fondatore di un'organizzazione fuori legge? Questi leader spirituali e politici che inneggiano alla jihad sono un problema serio da tempo. Il Regno Unito si è sbarazzato di Omar Bakri che sta in Libano, si è sbarazzato di Amu Hamza, con un gancio al posto della mano destra, e lo ha consegnato agli Stati Uniti, sta provando a sbarazzarsi di Abu Qatada, una battaglia dura visto che si oppone con schiere di avvocati. Ma ne cacci uno e dieci escono allo scoperto. Una rete nascosta di predicatori di guerra santa opera nella piccole comunità musulmane e fornisce il supporto ideologico ai singoli che si fanno illudere. È in queste «lezioni», non nelle moschee ma in luoghi insospettabili, che si creano i presupposti degli agguati terroristici «fai da te», senza le bombe ma con il machete.
È passato inosservato l'allarme del comitato parlamentare per la sicurezza che nel 2011 denunciò come «stia diventando un problema serio l'estremismo nei campus universitari». Ed è scivolato via il rapporto di Student Rights che pochi giorni fa, il 13 maggio, ha rivelato: in 60 università britanniche (persino a Cambridge) e irlandesi i leader dell'integralismo islamico vanno a illustrare regolarmente la loro visione del mondo e a cercare «reclute».
Hanno contato, nel 2012, 180 eventi del genere in un anno. Addirittura con la regola imposta di tenere segregate a parte le ragazze col velo. E in alcuni casi con l'invito esplicito a cercare nei social network le informazioni sulle attività delle organizzazioni terroristiche.
«Predicatori del male». «Predicatori che non hanno nulla a che vedere con l'islam». Anche il Muslim Council of Britain è in allerta. Ieri, nella preghiera del venerdì nelle moschee, il distinguo è stato forte e ripetuto: state lontani dai cosiddetti musulmani che incitano alla violenza. L'imam di Woolwich, Swaleh Ahmed, è andato sul luogo del feroce agguato al soldato e ha deposto fiori.
«Piango la perdita di un brillante giovane uomo, di un padre, di un marito e di un fratello». Ma lì le telecamere, purtroppo, non c'erano.
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