Condivido in pieno quanto scrive Astrit Sukni a proposito della cittadinanza e della condizione degli immigrati. Una seria integrazione degli stranieri non è mai stata neppure impostata, né in Italia, né in altri Paesi europei, dove il cosiddetto multiculturalismo sta producendo guasti temo irreversibili. Quello che si può vedere in tante città europee è il futuro che ci attende, se non si correrà ai ripari. Quanto al contesto italiano, la nuova ministra Cécile Kyenge -che ministra propriamente non è- dimostra incompetenza e una discreta mania di protagonismo, vista la comparsata in TV con l'esaltazione della poligamia praticata in famiglia. Ma la Chiesa cattolica, in Congo, da che parte sta? Non si è sentita alcuna voce in merito. Trovo comunque che a certe pericolose sciocchezze non si debba ribattere con il facile razzismo alla Borghezio, ma con argomenti seri e razionali. Fa riflettere il fatto, notorio da troppo tempo ma ignorato quanto ai possibili rimedi, che i nostri giovani laureati siano costretti ad emigrare perché qui non c'è posto per loro. Con le conseguenze, anche economiche, di tutto ciò. Ancor più inquietante è la vicinanza di Kyenge con il deputato PD, Khalid Chouaki, membro (o almeno simpatizzante) dei Fratelli Musulmani. Li si è visti insieme felici e sorridenti in un servizio alla televisione, con tanto di mogliettina velata di lui al seguito. Temo che il manuale Cencelli abbia operato a dovere nella formazione del nuovo Governo e che la presenza di un personaggio ingrombrante e negativo sia stata imposta giocoforza al buon Letta dall'anima più demagogica, incosciente e disfattista della sinistra. Calata dall'alto, puramente e semplicemente, secondo le buone regole della nostra politica. Mi sorprendo a rimpiangere l'epoca nella quale i comunisti di base erano persone dai costumi severi, per i quali sia la poligamia era inconcepibile sia, pur nell'orrore della loro dottrina, i doveri venivano prima dei diritti. Cari saluti.