Sigonella: finirà come con Craxi e i terroristi palestinesi ? cronaca di Paolo Mastrolilli
Testata: La Stampa Data: 15 maggio 2013 Pagina: 18 Autore: Paolo Mastrolilli Titolo: «A Sigonella sbarcano cinquecento marines»
Riportiamo dalla STAMPA di oggi, 15/05/2013, a pag. 18, l'articolo di Paolo Mastrolilli dal titolo "A Sigonella sbarcano cinquecento marines".
Paolo Mastrolilli Finirà come con Craxi e i terroristi palestinesi ?
Lo spostamento di cinquecento Marines dalla Spagna alla base siciliana di Sigonella, annunciato dal Pentagono, rientra nelle mosse che Washington sta facendo per creare una nuova rete di sicurezza verso l’Africa settentrionale, identificata come la culla più pericolosa del terrorismo. Si aggiunge alla base di Gibuti e a quella appena aperta nel Niger, formando un triangolo operativo che consente di controllare il territorio e intervenire con rapidità in caso di crisi. È stato George Little, portavoce del Pentagono, a confermare il trasferimento dei Marines dalla Spagna, giustificandolo proprio con la necessità di avere reparti pronti a essere mobilitati, in caso di nuovi attacchi in Libia. La nuova unità avrà a disposizione gli aerei da trasporto Bell Boeing CV-22 Osprey, per muovere velocemente le truppe ed evacuare persone minacciate. Sigonella evoca ricordi controversi, come il braccio di ferro tra l’allora presidente del Consiglio Craxi e il presidente Reagan, all’epoca dell’assalto alla nave Achille Lauro. Diversi politici italiani hanno chiesto ai ministri della Difesa e degli Esteri di informare il Parlamento sulla mossa del Pentagono. La decisione di spostare i Marines più vicino alle coste libiche risponde alle polemiche che continuano a Washington per l’attacco di Bengasi, dove l’11 settembre scorso vennero uccisi l’ambasciatore Chris Stevens e altri tre americani, però rientra anche nel nuovo assetto strategico che Washington sta definendo per controllare meglio l’Africa settentrionale. Dal 2008 un nuovo comando, Africom, si occupa di questo continente. Ha sede in Germania, a Stoccarda, ma le sue unità dell’esercito sono nella Caserma Ederle di Vicenza. Il Pentagono aveva previsto di creare una sola base in Africa, quella di Camp Lemonnier a Gibuti, mentre dalle Seychelles e dall’Etiopia si alzavano in volo i droni. Le operazioni di Al Qaeda in Mali, gli assalti in Libia e i sequestri in Algeria hanno dimostrato che questo schema non funziona, anche perché lascia scoperta la zona occidentale del continente. Gli aerei spia e i droni operavano già in segreto dal Burkina Faso, ma a febbraio Washington ha raggiunto un accordo col Niger, per aprire un centro di raccolta di intelligence vicino alla capitale Niamey, e ha approvato i piani per far salire a mille uomini le truppe speciali schierate a Gibuti. Ora lo spostamento dei Marines a Sigonella chiude il triangolo, creando un nuovo schema di sicurezza e pronto intervento per l’Africa sopra l’Equatore.
Per inviare la propria opinione alla Stampa, cliccare sull'e-mail sottostante