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Il Giornale Rassegna Stampa
14.05.2013 Unifil, se il gioco si fa duro, l’Onu scappa
commento di Fiamma Nirenstein

Testata: Il Giornale
Data: 14 maggio 2013
Pagina: 15
Autore: Fiamma Nirenstein
Titolo: «Se il gioco si fa duro, l’Onu scappa»

Riportiamo dal GIORNALE di oggi, 14/05/2013, a pag. 15, l'articolo di Fiamma Nirenstein dal titolo "Se il gioco si fa duro, l’Onu scappa ".


Fiamma Nirenstein


Hezbollah

Non sarebbe davvero un buon segnale se l’Unifil,la forza di pace dell’Onu sul confine fra Libano e Israele, facesse fagot­to proprio ora che l’aria si fa bol­lente a causa della tragedia si­riana e i suoi annessi. A minac­ciare di portare via i suoi soldati (ma avendo smentito dopo che un giornale del Kuwait ha rivela­to la notizia) sarebbe l’Unione Europea, e le voci sono molto dettagliate. I soldati del Vec­chio Continente, i francesi, gli italiani, i belgi... lascerebbero là filippini, i salvadoregni, i ne­palesi, cioè chi ha voglia, fra 12mila soldati provenienti da 35 Paesi, di mantenere l’impe­gno preso con l’Onu di mante­nere la pace. Sarebbe un’enne­si­ma conferma dell’inanità del­l’Europa, proprio ora che con la guerra civile siriana e l’interfe­renza iraniana, si è creata gran confusione sul confine israelo­libanese- siriano, e gli Hezbol­lah ci sguazzano. Assad minac­cia Israele ( questo,dopo l’attac­co aereo israeliano su carichi militari destinati agli Hezbol­lah), e preannuncia la formazio­ne di un esercito misto di siria­ni, palestinesi e Hezbollah (Na­srallah si è già dichiarato entu­siasta) per ri­conquistare il Golan, quieto dai tempi di Hafez Assad il vecchio. In­tanto, con le nuove armi per gli Hezbol­lah, che ha già 70mila missi­li, viaggia la minaccia delle armi chimiche, mentre la guerra fra sciiti (Hezbollah e Iran con gli alawiti di Assad) e i sunniti (i ri­belli, la Turchia, la Fratellanza Musulmana, i sauditi, gli egizia­ni...) è in corso anche dentro il Libano.
Ma come, i nostri uomini fa­rebbero le valigie proprio ora, dopo alcuni anni relativamen­te tranquilli dal 2006, anno del­la guerra fra Israele e il Libano?
Pare di sì. L’ambasciatore del­l’Unione Europea a Beirut, An­gelina Eichhorst, avrebbe detto al Primo Ministro libanese Najib Mikati che gli uomini del­l’Unifil sarebbero stati ritirati se non si fossero presi seri prov­vedimenti per garantire la loro sicurezza. Certo ha detto un uffi­ciale dell’Onu, noi dovremmo approvare questa scelta, ma ogni Paese ha diritto di andarse­ne quando gli pare. La richiesta al governo libanese di aver cura dell’Unifil è antica quanto sen­sata, ma difficile da accogliere. Dalla fine della guerra del 2006 gli Hezbollah hanno attaccato le ronde Unifil sul confine, han­no rioccupato le postazioni vio­lando le regole della risoluzio­ne 1701, che proibisce la pre­senza degli uomini di Nasral­lah a sud del fiume Litani; pochi giorni fa vicino a Madjal Shams hanno attaccato un veicolo del­l’Onu con bottiglie molotov; una pattuglia belga è stata bloc­cata, le chiavi sequestrate e le ar­mi puntate... Hezbollah è nervoso da quan­do la sua collaborazione arma­ta con Assad non va bene, e in Li­bano lo scontro interno è diven­tato acuto. Molti dei suoi uomi­ni sono tornati nelle bare, men­tre l’alleato diventa sempre più odioso a tutto il mondo. La ne­cessità di rendere bollente il fronte con Israele è strategica come per Assad e l’Iran.E Israe­le non sta certo a guardare, i suoi F16 passano sopra Beirut e vanno a colpire Damasco e la temperatura sale.
L’Unifil è davvero messa ma­le. Le norme dell’Onu l’hanno serrata in pastoie per cui di fat­to non è riuscita a fermare il riar­mo micidiale di Nasrallah,
è sta­ta accusata dall’una e l’altra par­te di non servire a niente. Gli Hezbollah, che avrebbe dovu­to neutralizzare sono inarresta­bili perché le norme dicono: non si possono perquisire né si può intervenire senza l’inter­vento dell’esercito libanese. Che se ne guarda bene. I coman­danti, specie quelli italiani, Claudio Graziano dal 2007 al 2008, e quello odierno, Paolo Serra, hanno fatto del loro me­glio, i loro morti (296 dal 1978, inizio della missione) li hanno avuti anche loro.
L’ultima idea geniale dell’Ue sarebbe quella, di fronte alla di­mostrazione che sono gli Hezbollah gli autori dell’atten­tato all’autobus del luglio 2012 (sei morti) a Burgas in Bulgaria, di mettere solo l’ala militare nel­la list­a delle organizzazione ter­roristiche, salvando l’organiz­zazione politica, come se Na­srallah fosse uno statista, anzi, un maestro cui talvolta quei di­scoletti
scappano di mano.
www.fiammanirenstein.com

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