Sul CORRIERE della SERA di oggi, 12/05/2013, a pag.16, con il titolo "Docente italiano espulso dall'Eritrea: rischiava l'arresto perchè omosessuale", una breve di agenzia, ma sufficiente per capire quale sia il rispetto dei diritti umani in un paese islamico. Ci auguriamo che la lettura di quanto è avvenuto all'insegnante italiano all'Asmara, apra finalmente gli occhi a quegli omosessuali - purtroppo ancora molti - che non hanno ancora capito ciò che avviene nella maggior parte degli stati musulmani e dittatoriali.
In Italia ci sono i 'cattivi maestri', pensiamo ai vari Gianni Vattimo, che tessono le lodi dell'Iran o di Cuba e attaccano Israele e gli Usa, mentre la realtà,drammatica, è quella che si legge nelle righe che seguono.


Paolo Mannina, l'insegnante che riuscito a fuggire in tempo
ASMARA -Ha perso il lavoro, è stato costretto a nascondersi una settimana e infine è stato espulso dall'Eritrea, dove insegnava lettere nella scuola italiana di Asmara, perché omosessuale. Il docente palermitano Paolo Mannina spiega che le autorità eritree sono venute a conoscenza del suo matrimonio con un ragazzo cileno, avvenuto in Spagna nel 2008, e che questo è bastato per definirlo un «individuo pericoloso e potenzialmente destabilizzatore dell'ordine morale e pubblico del Paese», così come gli è stato riportato ufficiosamente dall'ambasciatore italiano in Eritrea. La Farnesina ha fatto sapere di aver convocato agli inizi di aprile l'ambasciatore eritreo a Roma per protestare contro l'espulsione. «Per circa una settimana sono stato costretto a vivere nascosto, a non frequentare luoghi pubblici, a stare sempre in compagnia di qualcuno perché rischiavo di essere prelevato dalle Autorità militari eritree e sbattuto in carcere — racconta Mannina —: l'omosessualità è punibile dai 3 ai io anni di prigione. Nessuno poteva garantirmi che questo non sarebbe accaduto, visto che avevo ricevuto un mandato di espulsione entro 48 ore, con una proroga successiva di una settimana, a seguito delle trattative diplomatiche». Mannina, che ha un master in Teoria e progettazione didattica dell'italiano come lingua straniera conseguito presso la Scuola di lingua italiana per stranieri dell'Università di Palermo, spiega: «L'ambasciata, preoccupata di salvaguardare la mia incolumità, mi ha avvertito che, una volta scaduto l'ultimatum, mi sarei dovuto preparare al peggio. Immaginatevi lo stato di prostrazione, di stress emotivo e di paura in cui ho vissuto notte e giorno».
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