Avete giustamente fatto notare che in internet manca il controllo di veridicità delle notizie ivi circolanti. In certi forum si incontrano persone che ignorano i più noti fatti storici e che non sono capaci di inquadrare avvenitmenti famosi. Si incontrano anche personaggi dottissimi che aprono scenari nuovi e sconosciuti. Ora avete inserito nella vostra rassegna stampa un articolo di Libero su turismo in Egitto. In detto articolo si parla di un crollo da 15 a 10 milioni di presenze dei turisti in Egitto. Secondo un articolo pubblicato sabato scorso dal Giornale il crollo dell'aflusso turistico sarebbe molto superiore, ovvero si passerebbe dai 15 milioni dei bei tempi andati ad un numero di soli 800.ooo visitatori. L'articolo è firmato da un certo Vittorio Sgarbi che non so quanto possa essere accurato nelle rilevazioni statistiche, ma che è attualmente in Egitto. Scrive Sgarbi : Rari turisti e desolazione diffusa in quelli che furono luoghi popolatissimi di visitatori e viaggiatori. Nessuno nella già frequentatissima valle delle regine, scoperta e rianimata dall'archeologo italiano Schiapparelli.... E l'Egitto, grazie proprio alla sua civiltà antica, aveva tenuto alta la testa tra i paesi arabi. Il terrorismo con i suoi fiancheggiatori istituzionali tenta di ricacciarlo in una penombra e in una marginalità che contrastano la luce della natura e dell'intelligenza che lo hanno caratterizzato..... Sgarbi intervista suoi conoscenti e si fa descrivere la situazione politica con l'avvento al potere dei Fratelli musulmani. Proprio il terrorismo che li ha annunciati e la loro vittoria elettorale sarebbero, a detta degli amici di Sgarbi, la causa del crollo delle presenze turistiche dai 15 milioni (dato di partenza analogo a quello di Libero) agli 800.000 mila visitatori di oggi : numero così piccolo che spiega il fatto che i siti turistici siano deserti e le navi che percorrono il Nilo siano ferme e vuote. Comunque in rete scorrono inviti precisi da parte di siti seri come orthodoxologie.blogspot.com a boicottare i viaggi in Egitto fin tanto che le persecuzioni religiose verso i cristiani non siano cessate.