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La Repubblica Rassegna Stampa
07.05.2013 Siria: inaccettabili dichiarazioni del ministro della Difesa italiano Mario Mauro
Se il buon giorno si vede dal mattino...

Testata: La Repubblica
Data: 07 maggio 2013
Pagina: 22
Autore: Vincenzo Nigro
Titolo: «Siria, no ai raid israeliani senza mandato Onu»

Riportiamo da REPUBBLICA di oggi, 07/05/2013, a pag. 22, l'articolo di Vincenzo Nigro dal titolo "«Siria, no ai raid israeliani senza mandato Onu»".


Mario Mauro

Incredibili e inaccettabili le dichiarazioni del nuovo ministro della Difesa Mario Mauro.
Fino a prova contraria, Israele non deve rendere conto al ministro della Difesa italiano per la sua decisione di difendersi dalle armi siriane.
Come fa notare Nigro, è il primo intervento politico di Mauro.
Se il buon giorno si vede dal mattino...

Il primo intervento politico del nuovo ministro della Difesa Mario Mauro è destinato a Israele. Preoccupato che i bombardamenti israeliani in Siria possano ritorcersi sui soldati italiani che in Libano guidano la missione Unifil, Mauro ieri a Bruxelles ha criticato il governo di Gerusalemme. «Non sono possibili interventi di Israele o di altri in Siria senza un mandato chiaro dell’Onu» ha detto Mauro a Bruxelles, dove era per un incontro con la Commissione Esteri-Difesa del Parlamento europeo. «Non possiamo permetterci di vedere esplodere la Siria, il contesto siriano è di una particolare delicatezza, in particolare per noi italiani che siamo schierati in Unifil con migliaia di uomini», sostiene il ministro della Difesa. «Io quindi sono del tutto contrario a forme di intervento o di complicazione della crisi siriana che prescindano da un mandato chiaro delle istituzioni internazionali e segnatamente dell’Onu». Per il momento l’impressione è che — almeno nelle prossime ore — la tensione fra Israele e Siria possa rimanere sotto controllo. Dopo aver bombardato per due volte depositi di missili destinati ad Hezbollah, lo Stato ebraico ha fatto avere messaggi sia pubblici che riservati al regime di Bashar Assad. La sostanza è «non vogliamo immischiarci nella lotta in corso in Siria, vogliamo soltanto che non arrivino altre armi ad Hezbollah». In verità nei suoi attacchi Israele, oltre ai missili destinati ad Hezbollah, avrebbe anche ucciso molti militari siriani: secondo il New York Timesdecine di soldati delle unità d’élite siriane che si trovavano vicino al palazzo presidenziale sono stati colpiti nell’attacco di sabato notte. E il governo di Assad ieri ha minacciato di rispondere, agendo però «quando lo riterremo opportuno». Ieri due razzi sparati dall’esercito siriano sono finiti all’interno del Golan occupato da Israele, senza colpire nessuno. I portavoce di Israele si sono affrettati a precisare che secondo le loro valutazioni «l’esercito siriano era impegnato in un’operazione collegata al conflitto interno al quel paese ». Di Siria si parlerà da domani a Roma dove arriva per una visita urgente il segretario di Stato John Kerry. L’inviato di Barack Obama vedrà Enrico Letta ed Emma Bonino: il ministro degli Esteri italiano ha confermato che «con Kerry si parlerà anche di Siria», oltre che di questioni bilaterali e di Israele-Palestina. Il segretario di Stato atterrerà a Roma dopo aver incontrato a Mosca Vladimir Putin, l’ultimo grande alleato di Assad assieme al governo iraniano. Potrebbe portare nuove idee su come fermare la guerra civile siriana.

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