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Il Giornale Rassegna Stampa
03.05.2013 Islam: ammazzare tutti gli infedeli
cronaca di Fausto Biloslavo

Testata: Il Giornale
Data: 03 maggio 2013
Pagina: 13
Autore: Fausto Biloslavo
Titolo: «La dura legge del Corano: a morte chi lascia l’islam»

Riportiamo dal GIORNALE di oggi, 03/05/2013, a pag. 13, l'articolo di Fausto Biloslavo dal titolo "La dura legge del Corano: a morte chi lascia l’islam".


Fausto Biloslavo   Islam: religione di pace

Il 78% dei musulmani in Af­ghanistan vuole la pena di mor­te per chi abbandona l'Islam. Egitto e Pakistan seguono a ruo­ta con il 64%, ma pure in Male­sia, Giordania e territori palesti­nesi la maggioranza auspica il patibolo. Iraq e Bangladesh so­no di poco sotto il 40% e la Thai­landia supera il 20%. Risicate minoranze pretendono la pena capitale per gli apostati anche in Bosnia, Kosovo, Turchia ed Albania.
Non solo: a Rabat il Consiglio degli ulema, la massima rappre­sentanza religiosa del Paese, ha stabilito che «tutti i maroc­chini colpevoli di apostasia me­ritano la morte». Le percentuali per paese, sul patibolo in nome di Allah, sono state pubblicate da un blogger sul Washington Post incrocian­do i dati di un rapporto di 226 pa­gine del Pew center, un forum americano specializzato in reli­gioni e vita pubblica. Dal 2008 al 2012 i suoi ricercatori hanno condotto 38mila interviste in 39 Paesi di tre continenti pub­blicando il 30 aprile un volumi­noso rapporto sul mondo mu­sulmano.
Il primo dato riguarda la sha­ria, la dura legge del Corano. In Afghanistan il 99% dei musul­mani non ha dubbi sull'applica­zione delle norme islamiche. Percentuali bulgare anche in Iraq (91%), nei Territori palesti­nesi (89%), ma pure nell'Africa nera,in Niger (86%)e nell'Estre­mo Oriente con la Malesia all'86%. In Europa il 20% della popolazione musulmana in Ko­sovo vuole la sharia, il 15% in Bo­snia- Erzegovina e fanalino di coda Albania e Turchia a pari merito con il 12%. Fra gli islami­ci della Federazione russa qua­si la metà, il 42%, auspica l'appli­cazione della legge implacabi­le del Corano.
Fra i musulmani che voglio­no la sharia i ricercatori hanno
chiesto chi è d'accordo con la la­pidazione in caso di adulterio, le amputazioni per i ladri e la pe­na di morte agli apostati. In Eu­ropa, dai Balcani al Caucaso, il 36% è favorevole alle terribili punizioni corporali. In Kosovo e Albania un quarto dei musul­mani pro sharia vuole lapidare le adultere. Nel Paese delle aquile il 43% è favorevole al ta­glio delle mani per i ladri. Il da­to schizza all'81% nell'Asia me­ridionale (Pakistan, Afghani­stan e Bangladesh).
L'incrocio dei dati pubblicati sul blog del Washington Post in­dica le allarmanti percentuali assolute dei musulmani che vo­gliono la pena di morte per chi abbandona l'Islam. L'Afghan­i­stan è al primo posto con il 78%, ma colpiscono l'Egitto al 64% e i Territori palestinesi al 59%. Maggioranza assoluta a favore del patibolo anche per Giorda­nia e Malesia. La Thailandia si ferma al 21%. In Paesi come la Tunisia, a forte maggioranza islamica, dove è iniziata la pri­mavera araba non si supera il 16% di fan della forca di Allah ed in Libano ci si abbassa al 13%. Minoranze risicate, fra l'1 ed il 2%, vogliono il patibolo pu­re in Europa (Bosnia, Kosovo, Turchia ed Albania). Nelle Re­pubbliche musulmane della Russia si sale al 6%.
Il «moderato» Marocco non è contemplato nello studio, ma ieri è trapelata la «raccomanda­zione » del Consiglio degli ule­ma presieduto dal re, Moham­med VI. Secondo il conclave islamico «tutti i marocchini col­pevoli di apostasia meritano la morte». Teoricamente la «rac­comandazione » del patibolo dovrebbe venir applicata ai sud­di­ti del regno con padre musul­mano,
che decidano di abbrac­ciare u­n'altra religione al di fuo­ri dell'Islam. Il Paese è spaccato in due fra i riformisti, colti di sor­presa, e i salafiti che cantano vit­toria. Il re non si è ancora pro­nunciato, ma la «raccomanda­zione » degli ulema cozza con gli articoli liberali della Costitu­zione approvata due anni fa su spinta del monarca, che garan­tisce i diritti universali di pen­siero e di culto.

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