Il commento di Costantino Pistilli
Un altro attacco è stato scagliato contro Israele questa settimana: lo Stato che attenta alla privacy. La sicurezza dell’aeroporto Ben Gurion è stata messa alla gogna per il controllo delle e-mail di un passeggero sospetto (per rileggere le cronache basta aprire questo link http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=999920&sez=120&id=48915).
Su Il Giornale, ad esempio, Giordano Bruno Guerri ha scritto: “Se qualcuno per farci entrare in casa sua ci chiedesse la password della nostra posta elettronica, lo manderemmo al diavolo”. Certo. Ma se invece qualcuno volesse entrare in casa mia per mandarmi in Paradiso, o andarci pure lui, e la facesse esplodere?
Troppo difficile capire il pericolo che vivono i cittadini israeliani. Solo nel giro di pochi giorni contro lo Stato di David è stato inviato un drone dal Libano e sono stati sparati quattro razzi dal Sinai verso Israele, tra cui un razzo Grad. A rivendicare l’attentato, secondo l’intelligence israeliana, è stato il gruppo denominato Mujahideen Shura Council in the Environs of Jerusalem, un gruppo salafita ideologicamente identificato con al-Qaeda e che non è stato mai messo fuori legge all’interno della Striscia ma quando le attività dell'organizzazione hanno danneggiato gli interessi del regime di Hamas o sfidato il suo dominio è stato contenuto con la repressione violenta, arresti e torture. Il Consiglio della Shura cerca di liberarsi dal giogo di Hamas soprattutto da quando il Movimento terrorista palestinese è uscito rinforzato diplomaticamente dalle Primavere arabe ottenendo il sostegno e l'aiuto dei nuovi regimi portati al potere dalle rivoluzioni guidate dai Fratelli Musulmani. I salafiti della Shura, al contrario di Hamas, non accettano di percorrere la strada del”Islam Politico” ma piuttosto concentrarsi sul jihad.
Sheikh Abu Bilal al-Shami, un membro del Consiglio della Shura, ha recentemente pubblicato un documento che presenta la strategia attuale dell'organizzazione, ecco alcuni punti:
1) considerare il regime di Hamas come rivale e nemico;
2) rafforzare i legami tra i mujaheddin a Gaza e quelli attivi in altre parti del mondo, in modo da creare le organizzazioni jihadiste ovunque;
3) lottare senza compromessi contro la democrazia, il nazionalismo, il comunismo e lo sciismo, sfruttare l'atmosfera nel nuovo Medio Oriente e agitare le masse a Gaza e nei Paesi vicini per sostenere il percorso del "salafismo jihadista" e per chiedere che Hamas smetta di perseguitare i suoi combattenti con il pretesto di mantenere la tregua con Israele;
4) aprire ulteriori fronti del jihad contro Israele dal territorio di Siria, Giordania, Libano, Egitto;
5) aumentare le attività del jihad in ogni modo, sia attraverso il lancio di missilistici che attraverso attacchi suicidi, guerra elettronica;
6) convincere i partner islamici a sostenere e aiutare finanziariamente gli elementi jihadisti salafiti invece di Hamas per unificare tutte i mujaheddin a Gaza sotto l'egida del Consiglio della Shura.
Questo gruppo salafita, forte dei successi del Jahbat al-Nusra, l'organizzazione ribelle siriana identificata con al-Qaeda, è ormai proiettato a riscattare alcune zone della Striscia e soprattutto a controllare il Sinai da dove il 3 aprile ha lanciato sei missili su Sderot , nei giorni precedenti altri due e in occasione della visita di Obama in Israele, lo scorso 21 marzo, altri razzi contro il sud. E questo grazie al controllo di alcune aree del Sinai, quando l’esercito israeliano ne lasciò il controllo all’Egitto, il 25 aprile del 1982.
Israele ha dunque un nuovo e determinato nemico nella battaglia contro il terrorismo e oltre a difendersi dal sud, dal Golan infettato dalla crisi siriana, dal Libano degli Hezbollah, dall’Iran sempre più vicino al nucleare e dal terrorismo interno dovrà continuare a difendersi dai questi vecchi e nuovi Giordano Bruno Guerri.
Dunque, buon Lag Ba'omer Israele. Festeggia la tua unità che nasce dal rispetto degli uni con gli altri e ricorda la rivolta di Bar Kochba e la tua Indipendenza. Testimoniala al mondo.