Se l'attuale gestione del corteo del 25 aprile non renderà totale giustizia alla storia della Resistenza, il prossimo 25 aprile ci riprenderemo la piazza perché Porta San Paolo è di tutti i cittadini italiani che hanno lottato per la Liberazione. Nessuna bandiera palestinese - sottolinea - è stata al servizio della Resistenza italiana e vederle sventolare al corteo del 25 aprile è un tentativo di revisionismo che non possiamo permetterci».
Riccardo Pacifici, Presidente Comunità ebraica di Roma
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Premetto che non sono di religione ebraica (ne di nessun'altra, in verità quindi chiedo scusa se mi intrometto nella discussione che potrebbe non riguardarmi ma quello che è accaduto in Sardegna e a Roma non fa altro che confermare un mio pensiero: e cioè che il sentimento antiebraico in Italia ed in tutto l'occidente non è mai venuto meno e che la questione palestinese sia solo un pretesto per dare sfogo a questo sentimento del tutto irrazionale e trasversale (da quanto mi consta gli estremi, a destra come a sinistra, si somigliano molto quando si tratta di ebraismo, o meglio anti-ebraismo).
grazie per l'occasione offertami.
Enzo Fabbiano
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Non mi stupisco.....Mio padre legato alle brigate di Giustizia e libertà e amico di De Gasperi...si rifiutò sempre di celebrare il 25 Aprile....io con i comunisti non sfilerò mai!!,,,,diceva.Io per seguire il suo esempio preferisco celebrare il "partigiano " Sogno e il "repubblichino" Visconti..Non mi stupisco che l'anelito alla libertà..la riconquistata democrazia non abbia niente a che vedere con l'Ampi e con le brigate garibaldine più vicine a Porzius ,le foibe,il triangolo rosso...Cosa c'è di diverso tra il nazismo e fascismo e questi patrioti...se non che hanno vinto.....democrazia.....per impedire alla brigata ebraica di sfilare......onorato di avervi tra noi.
Giancarlo Boggio
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Le solite, odiose, violente provocazioni della teppa filopalestinese che pretendeva di escludere dal corteo del 25 aprile quella Brigata Ebraica che partecipò in prima linea alla Liberazione dell'Italia dalla barbarie NaziFascista (mentre i loro padri e nonni combattevano semmai dalla parte di Hitler, arruolati dal filonazista Amin el-Husseini, già Gran Muftì di Gerusalemme)
Claudio Carpentieri
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A margine della lettera che avete pubblicato oggi e da me sottoscritta, permettetemi un'altra riflessione, questa volta indirizzata all'ebraismo italiano e alle sue autorità. Fino a quando dovremo assistere alla sceneggiata del 25 aprile, in cui sembrano essersi persi i valori di quella celebrazione? Fino a quando le istituzioni ebraiche accetteranno di sfilare con gli odiatori di Israele, che hanno trasformato quella celebrazione in un'ennesima occasione di spregio alla verità storica e di appoggio a istanze che nulla c'entrano con la memoria di quel tragico periodo, o peggio la mistificano? Storia e memoria nella tradizione ebraica sono strettamente intrecciate. Si può dire anzi che l'imperativo del zakhor (ricorda) è alla base della sopravvivenza del popolo ebraico. Quindi non abbiamo bisogno dell'ANPI per ricordare, soprattutto quando il ricordo viene costantemente e volontariamente travisato.
Cecilia Nizza - Gerusalemme
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Copia di mail inviata all'ANPI:
Gentile Redazione, vi allego copia di una mia mail inviata alla segreteria generale dell'ANPI. Cordiali saluti Daniele Coppin
Desta scalpore e rabbia il trattamento da voi riservato alla Brigata Ebraica nel corso della manifestazione di ieri a Roma. Prima è stato intimato di non mostrare la bandiera della Brigata, poi è stato impedito di parlare al rappresentante della stessa. Riguardo alla bandiera, ammesso e non concesso che qualche ignorante abbia potuto scambiare la bandiera della Brigata Ebraica con quella dello Stato di Israele, non si comprende perché nessuno abbia trovato da ridire sul fatto che qualcuno sventolasse la bandiera palestinese, considerando anche il fatto che i Palestinesi non hanno fornito alcun contributo alla Resistenza, diversamente dagli Ebrei e, al contrario, con il loro leader dell'epoca, tale Haji Amin El-Husseini, zio di Arafat, si siano schierati con i nazifascisti. Infatti, Amin El-Huesseini era amico di Mussolini e Hitler, prese la tessera del partito nazista, ipotizzò una Shoà degli Ebrei di Palestina nel caso in cui le forze dell'Asse avessero sconfitto gli Inglesi e creò la Divisione SS "Hadjar" (Scimitarra) costituita da musulmani, sia arabi che balcanici) che operò rastrellamenti nella ex Jugoslavia. Evidentemente il vostro ufficio storico, ammesso che ne abbiate uno, funziona in modo molto "ideologico", nel senso di cancellare quelle parti della Storia che considera scomode per l'orientamento politico dell'Associazione. Quanto alla scusa che fossero troppe le Associazioni per farle parlare tutte, è quantomeno banale, anche perché sono sicuro che se si fosse trattato di Palestinesi li avreste lasciati parlare tranquillamente. Cos'altro dire se non che serve a poco festeggiare il 25 Aprile se poi se ne tradisce nella sostanza il significato comportandosi come fascisti con una casacca di colore diverso. Immagino che, di questo passo, inviterete Casapound, Hamas, Hezbollah e l'Ambasciatore iraniano.
Vergognatevi!
Daniele Coppin
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ieri nel pieno centro della città dell'emilia rossa dove vivo io, nella marea di bandiere rosse e italiane che sventolavano durante la cerimonia di ricorrenza della liberazione, al mio balcone sventolavano due bandiere sovrapposte: quella americana e quella d'Israele. Negli anni scorsi qualche lagnanza comunista o di benpensanti delle mie palle, ma poi sono anni che si sono rassegnati. E tutti gli anni, quando il sindaco prende la parola per la commemorazione, si diffonde nell'aere solare la musica di anchor away, l'inno dei marines i veri liberatori, coi quali combatterono i nostri ragazzi delle brigate. E che sono attrezzato a far suonare dal mio studio in tutta la piazza. E questo monopolio comunista del 25 aprile, anche perchè il fratello di mio padre il comandante partigiano Loris Bacchi sia medaglia al valore di combattimento contro le waffen SS, ha finito per accettare la sola bandiera israeliana che sventola a Parma il 25 aprile di ogni anno
Vitaliano Bacchi
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