Riportiamo dalla STAMPA di oggi, 26/04/2013, a pag. 18, l'articolo di Aldo Baquis dal titolo "I caccia israeliani abbattono un drone: era di Hezbollah".
Il drone mentre viene abbattuto
Il premier Benjamin Netanyahu ha vissuto ieri minuti di suspence quando l’elicottero che lo trasportava in Galilea è stato costretto all’improvviso ad atterrare perché nei cieli di Israele, in prossimità di Haifa, era comparso un velivolo non identificato.
Si trattava di un drone, inviato in missione secondo Israele dagli Hezbollah libanesi che però hanno smentito. L’intercettamento in volo è stato fulmineo: a otto miglia dalla città di Haifa, un aereo da combattimento F 16 ha lanciato un missile aria-aria che ha polverizzato il velivolo, di fabbricazione iraniana. Non è chiaro se nell’apparecchio, di dimensioni modeste, vi fossero esplosivi, o solo telecamere. Ma la sua vicinanza ad infrastrutture strategiche nella zona industriale di Haifa (fra cui importanti depositi di ammoniaca) rappresentava di per sé una minaccia immediata.
Passato il pericolo, Netanyahu ha ripreso il volo. «Si tratta di un episodio molto grave - ha dichiarato -. Siamo determinati a garantire la sicurezza dei nostri confini».
L’accusa parte dalla supposizione che con quel drone gli Hezbollah cercassero di replicare ai voli di ricognizione di Israele sul Libano. Si suppone anche che il leader Hezbollah Hassan Nasrallah abbia cercato di allentare le critiche rivolte nei suoi confronti in Libano non solo dai rivali politici sunniti, ma anche da un influente dirigente sciita come Subhi Tufaili. Ieri questi ha domandato polemicamente a Nasrallah come mai «abbia mandato a combattere e a morire 200 miliziani Hezbollah in Siria, piuttosto che combattere contro Israele».
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