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Ci scrive un lettore (anonimo) che si definisce antisemita 25/04/2013

Gentile redazione,

immagino che non pubblicherete questa mail, essendo io, dal vostro punto di vista, un chiaro antisemita ma credendo nel dialogo e nell'intelligenza ve la invio ugualmente. Sul vostro sito leggo continuamente le vostre denunce (tanto veementi quanto inascoltate) su un antisemitismo ormai diffuso capillarmente in tutto il mondo, Paesi alleati di Israele in primis. Avete ragione, noi antisemiti siamo ormai una maggioranza schiacciante, ma il punto è a mio avviso che ciò avviene perchè la vostra definizione di antisemitismo è assolutamente sbagliata e irrazionale. Non sono gli antisemiti ad aumentare, è la definizione di antisemita a cambiare. Un antisemita, ossia un odiatore degli ebrei, è, per definizione, un razzista. Io non credo nelle razze, non penso ce ne siano di superiori o inferiori e, dunque, non ritengo assolutamente che gli ebrei siano peggiori di alcun altro popolo. Come me la pensa la stragrandissima maggioranza di quelli che, per voi, sono gli altri antisemiti, persone che spesso nella vita lottano per i diritti di popoli che non sono il proprio e che, come quello palestinese, sono peraltro semiti. Paradossale dunque che chi lotta per i diritti di un popolo semita sia definito antisemita. Sarebbe come se, nel caso di una lotta ideologica tra due popoli africani di pelle nera chi prendesse le parti di uno dei due popoli e lo difendesse, magari anche pagando un prezzo salato, venisse accusato di essere un razzista che odia i neri. Perchè questo errore dunque? perchè il 90% della popolazione dei paesi sottosviluppati (da sempre vittima del razzismo) e, in occidente la maggioranza dell'opinione pubblica di sinistra che si batte, da noi, per immigrati e minoranze varie sarebbe, in maniera schizzofrenica e illogica, razzista verso un solo e unico popolo? La risposta a mio avviso è semplice. I sionisti (da non confondersi con gli ebrei!) non ritengono che tutti i popoli siano uguali, ritengono che il popolo ebraico abbia diritti speciali e peculiari che sono indiscutibili e incontestabili. Tra questi il possesso extra-tempore della Palestina. Tutti gli altri popoli e stati si basano su un concetto terreno del diritto di cittadinanza. Un territorio appartiene al popolo che ci vive. Per i sionisti la Palestina appartiene non al popolo che ci viveva (a prescindere dalla religione ed etnia, come ogni democratico antirazzista pensa) ma a eretz israel. Questo pregiudizio razzista, che pone gli ebrei su un piano diverso e superiore rispetto ai gentili, arabi in particolare, è talmente radicato nella mente dei sionisti da non essere neppure percepito come tale. Per il sionista, dunque, chiunque osi mettere in discussione i corollari di tale superiorità e pretenda l'uguaglianza tra arabi ed ebrei in palestina è, a vostro modo di vedere le cose, qualcuno che nega i diritti ovvie ed elementari del popolo ebraico, dunque un antisemita. Per questo gli "antisemiti" più duri sono, nella vostra visione, proprio i più irriducibili oppositori del razzismo. Basti pensare all'opinione pubblica dell'Europa (che ha definito Israele la maggior minaccia alla pace in un sondaggio di qualche anno fa e, in sondaggi più recenti, ha mostrato di considerare israele come uno stato assolutamente negativo in maggioranza), ebbene gli europei, che hanno un sistema legale che non discrimina nessuno in base a razza o religione, che hanno leggi che tutelano in maniera mirata ogni minoranza, che accettano e aiutano nei loro confini rom, profughi, immigrati e altre minoranze sfortunate, per misteriose ragioni sono pronti (a casa propria!) a farsi carico di tutta questa gente, a affrontare i problemi economici, logistici e di sicurezza che ciò comporta, a garantirgli una dignità assolutamente uguale alla nostra, ma sono ossessionati dal negare questa dignità a qualche milione di ebrei che vive fuori e lontano dai nostri confini (mentre quelli all'interno li ama e li onora). Insomma una forma di razzismo totalmente antitetica a qualsiasi sensata definizione del razzismo stesso e anche a qualsiasi logica, e pur tuttavia diffusissima in tutto il mondo, tra i cattolici, i buddisti e gli islamici (oltre che tra molti ebrei), tra i paesi ricchi e potenti e quelli poveri e sfruttati, tra i beduini del deserto africano e tra i ricchi e colti figli della borghesia europea di sinistra...insomma tra tutti! Quello che noi "antisemiti" non accettiamo invece (in tutto il mondo e partendo da presupposti diversissimi) è proprio il razzism. Un razzismo che è alla base del sionismo che, in base all'idea di superiorità innata del popolo ebraico, riteneva un diritto per gente di new york o di mosca, andare non solo a stabilirsi in palestina, ma farne uno stato solo per loro, considerando le pluricentenaria presenza di un altro popolo un dettaglio irrilevante. Un famoso inglese del tempo di Balfour all'obbiezione sulla presenza di un'altra popolazione sulla terra che doveva divenire il famoso "focolare ebraico", rispondeva secco "il cane a guardia della stalla non ne è certo il proprietario". Ecco questa è la sintesi del sionismo, i popoli non ebrei sono "cani" che possono bene vivere secoli e secoli in pace in una terra ma che, per la loro natura di esseri inferiori, non la possono possedere, in quanto quella terra è data da Dio agli ebrei, gli altri sono abusivi. Lo stesso oggi fate voi, dichiarando la Cisgiordania, territorio dove prima dell'occupazione il 99% della popolazione era araba e che tutt'oggi è abitata dagli arabi in grandissima maggioranza , come un territorio conteso, o peggio "illegalmente occupato dai palestinesi", come se milioni di persone che vivono in una terra da secoli possano essere definiti "illegali" perchè non appartenenti alla giusta etnia. Ecco il rifiuto di questa bestialità, e non l'odio per gli ebrei, accomuna il giovane ricco europeo, il colto professore di Londra, il rivoluzionario antirazzista sudamericano, il giovane arabo islamico, in ciò che voi chiamate "antisemitismo". Contro questo razzismo delirante ci battiamo noi "antisemiti" e più ci attaccate, più ci definite "razzisti" a dispetto di qualunque senso di oggettività, più vi scoprite agli occhi dell'opinione pubblica mondiale e più togliete forza a quel termine "antisemita" che un tempo significava davvero qualcosa, rendendolo ormai inflazionato e impotente difronte a redivivi fenomeni di antisemitismo vero, come alba dorata. Quando, come purtroppo pare possibile, tornerà ad affacciarsi in Europa un vero antisemitismo, di quelli che considerano gli ebrei un cancro, e non di quelli che vogliono pari dignità per tutti, gli allarmi della comunità ebraica saranno depotenziati, come un antibiotico preso a dosi massiccie in assenza di un'infezione diviene inefficace quando, non sia mai, l'infezione arriva davvero.

 Un saluto.

ribelleincazzato@yahoo.it

Gentile Anonimo, rispondiamo per punti alla sua lunga lettera che pubblichiamo integralmente:
1) non è l'unico a dichiararsi 'antisemita' che ci scrive, a tutti rispondiamo, anche perchè - come nel suo caso - l'antisemitismo è solo una conseguenza, è l'ignoranza che va affrontata prima
2) i diritti del popolo palestinese: a parte il fatto che a nessun arabo abitante in Palestina è mai venuto in mente di appartenere a un Popolo prima degli anni '60 del secolo scorso, Israele aveva già dimostrato di essere d'accordo con la risoluzione Onu del novembre 1947 per la divisione in due stati. Sono stati gli arabi a rifiutarla, scatenando subito dopo la proclamazione di Israele il 14 maggio 1948 (fine del Mandato inglese), per cancellare lo Stato ebraico.
3) ci interessa poco la sua retorica terzomondista, una parte del globo è dominata in gran parte da sanguinarie dittature, la cui primaria attività è lo sterminio di intere popolazioni
4) dove lei si dimostra, più che antisemita, profondamente ignorante, è quanto definisce argomenti che non conosce, come il sionismo. Non staremo qui a farle una lezione di storia, si informi, così scoprirà le radici del suo essere odiatore di ebrei e Israele, definirla antisemita ci pare persino troppo, è solo ignorante e pieno di odio verso chi non conosce.
Si incazzi meno e si informi di più, lei si nutre solo di propaganda.
IC redazione


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