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Informazione Corretta Rassegna Stampa
20.04.2013 Ragion di Stato: Israele,Italia, India
Commento di Vitaliano Bacchi

Testata: Informazione Corretta
Data: 20 aprile 2013
Pagina: 1
Autore: Vitaliano Bacchi
Titolo: «Ragion di Stato: Israele,Italia, India»

Ragion di Stato: Israele,Italia, India
Commento di Vitaliano Bacchi

Che cosa c'è in comune fra due umiliazioni,  fra due disastri della Ragione e della dignità? C'è la Ragion di Stato, la vergognosa necessità di subire e patire, di far finta che sia giusto così, per poter andare avanti, per poter sopravvivere, per poter continuare a sperare.


Netanyahu abbozza a Erdogan per l'affare Mavi Marmara benchè ad abbozzare dovrebbe essere il turco per l'aggressione con convoglio armato in acque territoriali israeliane, ma c'è la Ragion di stato di una imminente inderogabile necessaria alleanza antirianiana che impone il calcolo della normalizzazione manierata e ripugnante l'onore di Sion, ma Israele deve accettare anche questo: una alleanza importante in uno scenario atomico imminente, inevitabile, scontato.

L'Italia di Monti riconsegna i due marò all'India e chiede scuse per l'intempestivo rientro di due soldati che hanno solo fatto il loro dovere, lo hanno fatto in acque internazionali e le scuse vengono chieste a chi dovrebbe chiederle, per aver violato la legge dell'immunità diplomatica col nostro ambasciatore a Delhi, per avere violato la legge della neutralità militare delle acque internazionali, per avere assoggettato a giurisdizione indiana militari italiani. Ma incombe l'affare, gli interessi delle aziende italiane in India, lo spettro della rottura dei rapporti commerciali perchè chi sequestra un ambasciatore è certamente capace anche di strappare i contratti e non pagare i debiti, perchè con una civiltà giuridica come quella indiana ci sta questo e ci sta ben altro: un giure sivaita fondato sulla grundnorme “satueva yayata” che assiomatizza la regolamentazione del fiato del respiro di pancia e della meditazione, non quello dei conflitti internazionali. Questa è la civiltà giuridica indiana attuale, che trattiene i nostri ragazzi, che ha fatto vedere accompagnare due soldati italiani abusivamente detenuti da uno stuolo di almeno trenta giovanotti in divisa, accompagnarlo davanti ad un giudice a suo tempo probabilmente mandato in training ripetutamente a Oxford per lenire con un bagno di diritto in common law empirico antimetafisico e sostanziale la fabula iuris vedanta che affligge il senso giuridico indiano dei sistemi Mimamsa e brahmani. Due alternative di nomenclatura e regime giuridico internazionale delle acque territoriali: una militare a venti miglia dalla costa, l'altra a duecento kilometri per diritto di pesca. Applicata la seconda, per poterli arrestare e processare: la risposta armata di una scorta militare ad un convoglio mercantile italiano è in regime di pesca vel manu militari? Rispondano i giuristi di palazzo che hanno suggerito al premier la restituzione. E allora si rimette in campo il prof. Monti, veramente capace di prendere le colpe, e si risolve tutto sacrificando due ragazzi, due soldati, due italiani per compiacere il colosso indiano, il colosso dello sterco on the road e delle fognature immaginarie della metafisica del depuratore di Calcutta, della sua idoneità da sola alla infezione colifecale del pianeta; il grande partner indiano (quando paga) della industria italiana. Il premier che si definisce il più tedesco degli economisti italiani ha nuovamente deciso, senza tuttavia chiedere a sé e agli italiani se la Merkel avrebbe anch'essa restituito due soldati tedeschi salvare il mercato indiano della Bmw del krauti e delle salsicce bavaresi.

 Più che di Monti, che ci ha abituato a questo ed altro, ci sbigottisce il parere su questo affare del grande esperto di intelligence internazionale Edward Luttwack di cui su informazione corretta avevamo scritto  qualche settimana fa quando censurò gli agenti americani della Cia a Milano nella operazione Abu Omar per aver dormito in albergo a cinque stelle: questa e' stata la sua intelligence-device e ne abbiamo fatto commento con un articolo in home page. Un grande esperto militare, come è considerato sulla scena internazionale Luttwak, figuriamoci se poteva risparmiarsi su un affare del genere e infatti sul Corriere della Sera di sabato 16 marzo scorso ha dato ragione alla civiltà giuridica del pandit del guru del bhagwan dell'avatar e del terzo occhio e criticato l'Italia del giure romano  che non rispetta i patti. Quali patti? Quelli dell'opera da tre soldi? Il modo virile nobile e dignitoso di tutelare gli interessi nazionali nel mondo lo ha insegnato qualche settimana fa la Russia di Putin col dispiegamento di navi da guerra nel mediterraneo in previsione della crisi di Cipro sui depositi bancari esteri. Un intervento di grande prestigio che riproduce il modello impareggiabile di Israele ad Entebbe, la madre di tutte le operazioni militari di commando per salvare compatrioti in mano a banditi e gli interessi nazionali all'estero. Questa è la legge, altro che il cerimoniale del “va e vieni” che si è visto alla Farnesina. “Pacta sunt servanda” dice il nostro esperto, senza rendersi conto che ha enunciato un principio giuridico negoziale sensato solo per il contratti di diritto provato non per gli accordi diplomatici fra stati.
Forse era troppo pretenderlo da lui, ma perchè allora non parla come magna, e cioè inglese, e ci risparmia brocardi romanistici adatti alla locazione e non ai rapporti militari fra Stati? Questo grande esperto parla e parla spesso, ma non parla semplicemente contro Israele o l'America o L'Italia, parla da Oriente e per l'Oriente. L'India è Oriente e l'Oriente è illusione; se si è esperti di chimera non si può esserlo anche di affari militari ed è una condizione fausta, quantomeno per tacere regulae iuris di cui si pondera a malapena l'ambito di predicabilità razionale. Cioè reale, non mitica. Reale, e quindi occidentale, perchè la realtà senza illusioni è patrimonio occidentale, non orientale.

Vitaliano Bacchi

 


http://www.informazionecorretta.it/main.php?sez=90

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