Accanto ai cristiani a cui Romano fa riferimento nella sua risposta, cioè quelli direi "interessati" alla realizzazione escatologica profetizzata nell'Apocalisse (ve ne sono di protestanti, anglicani, cattolici e pure qualche ortodosso) vi sono pure cristiani sionisti tout-court che, prescindendo dalle Scritture, ritengono legittimo il ritorno degli Ebrei nella loro terra semplicemente perché da lì sono stati cacciati a forza dai Romani più che come un passaggio obbligato per la realizzazione dei tempi messianici.
Peraltro, è ben vero che solo in Eretz Israel è possibile l'osservanza delle di molte mitzvot, mentre rimane un interrogativo ancora senza risposta il desiderio e la possibilità di ricostruire il Bet haMikdash.
Maturazione dei tempi messianici o meno, gli Ebrei hanno tutto il diritto vivere in quella terra che hanno per quasi due millenni sperato di riabitare.
Come si canta dell'haTiqva, "Finché dentro il cuore l'Anima ebraica anela e verso l'Oriente lontano un occhio guarda a Sion, non è ancora persa la nostra speranza di essere un popolo libero nella nostra terra, la terra di Sion e di Gerusalemme". Buon compleanno Israele e lunghi giorni.
Le Chaim!
Con amore perenne
Maurizio Del Maschio