Riportiamo da SHALOM di aprile, a pag. 34, l'articolo di Angelo Pezzana dal titolo "Ebreo discolpati".
Angelo Pezzana
Alzi la mano chi non si è mai sentito porre la domanda, almeno una volta nella propria vita, “ ma se gli ebrei sono perseguitati da 2000 anni, e adesso la stessa cosa succede a Israele, ti pare possibile, non è che forse c’è una qualche responsabilità da parte loro.. “ ? Forse agli ebrei direttamente capita meno sovente, ci può essere un certo ritegno, dipende dal grado intimità di chi pone la domanda con chi ascolta, ma dato che il livello di ignoranza in campo storico che contraddistingue le persone di media o bassa cultura, la buona fede in questa può essere a volte accettata. Me se uno non è ebreo, e conosce la storia ebraica insieme a quella di Israele, è più che probabile che di domande simili ne avrà ricevute non poche, anche da ‘amici’ che non si sono mai sentiti in obbligo di andare a fondo della questione prima di porre all’amico “che sa” quella domanda, pensando – forse inconsciamente , o forse no – di metterlo in serio imbarazzo.
Va da sé che la domanda si ripresenta quando vi sono fattori politici o economici che possono sollecitarla. Le guerre di difesa di Israele, per esempio, che essendo sempre raccontate dai media come una lotta fra Davide Golia in parti invertite, si prestano perfettamente alla bisogna. “Ma come è che questa guerra tra Israele e i palestinesi non finisce mai ? E come mai il mondo arabo-musulmano, chi più chi meno, è sempre schierato contro Israele, per arrivare fino all’Iran che vorrebbe cancellarlo dalla carta geografica ? Possibile che Israele non abbia alcuna responsabilità in tutto questo ? “. La risposta è contenuta nel riflessione successiva che riguarda invece l’ “ebreo discolpati”, l’invito perentorio rivolto da Barbara Spinelli, che ignorante non è, ma che può essere tranquillamente inserita nella categoria. E qui il discorso richiede una riflessione più profonda, almeno dal punto di vista storico. Potrà dispiacere a qualcuno, ma odio, pregiudizi, errate interpretazioni storiche, sono le premesse che hanno determinato l’anti-giudaismo cristiano per quasi due millenni. Si parte dal tentativo di “cancellare le tracce”, Gesù ebreo sarà riconosciuto come tale solo con il Concilio Vaticano II°, per arrivare a ogni tipo di accusa contro gli ebrei: deicidi, usurai, avvelenatori di pozzi, diffusori della peste nera, assassini rituali di bambini cristiani, un martellamento domenicale di tal fatta che ci sarebbe da stupirsi se il risultato fosse stato un altro.
Dall’antigiudaismo all’antisemitismo, che ha poi provveduto, con l’avvento dell’illuminismo e della modernità,a trasformare la persecuzione in sterminio su basi industriali con l’avvento del nazismo. Come sarebbe stato possibile succhiare dal latte materno della Chiesa di Roma quanto abbiamo appena ricordato e pensare che poteva essere cancellato in qualche decennio ? Se assistiamo ad un fenomeno come il negazionismo della Shoah, pur con tutta l’informazione che è disponibile , come stupirsi se qualche odiatore, magari anche in formato ridotto, chiede, preoccupato dalla crisi economica che ha colpito le società occidentali, “ ma allora, Goldman & Sachs erano ben ebrei, e le banche non sono governate da ebrei, possibile che ci siano sempre loro ?”. Non bisogna stancarsi, dobbiamo con pazienza – sempre che ci sia un barlume di buona fede – spiegare che i signori Goldman e Sachs erano sì ebrei, ma la loro società l’avevano fondata cento anni fa, poi è passata di mano chissà quante volte, che le banche ebraiche ci sono ma solo in Israele, ovviamente, mentre l’aggettivo ‘cattolico’ fa bella mostra di sé in molte istituzioni bancarie nel nostro paese, anche l’azienda della crema Nivea era stata fondata nell’800 in Germania da un ebreo, che però la vendette all’inizio del’900, oggi si trova sugli scaffali in tutto il mondo musulmano, le scarpe Timberland le ha inventate il signor Schwartz, ebreo americano, che però qualche anno fa ha ritenuto di vendere l’azienda a una finanziaria, e così via. Aggiungiamo che l’ossessione di etichettare come “ebraico” qualunque cosa abbia avuto origini da una proprietà ebraica, è già rivelatore di una inclinazione preoccupante.
Israele, lo Stato degli ebrei, ha sostituito- in parte- l’ossessione ebraica con quella sionista. “Ma perché si ostinano a non fare la pace”– mai che si chiedano se non sono i palestinesi a porre a Israele condizioni inaccettabili- “ Israele è ricco e i palestinesi poveri “ – mai che si informino sulle cifre enormi di finanziamenti che ricevono da migliaia di istituzioni internazionali- Israele è responsabile a prescindere, persino di ciò che avviene a Gaza, pur essendo la Striscia ‘judenrein’ da otto anni.
Finirà mai tutto questo ? Sì, finirà, come sono finiti l’Egitto dei faraoni, giù giù fino al nazismo tutti gli imperi che volevano la distruzione del popolo ebraico. Adesso tocca all’Iran, ma se guardiamo al passato possiamo già immaginare come andrà a finire. Qualcuno, giustamente, si chiederà a quale prezzo, vero, ma l’alternativa non c’è, a meno di scomparire per scelta propria, una opzione decisamente da respingere.
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