giovedi` 28 novembre 2024
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Lo dice anche il principe saudita Bin Salman: Khamenei è il nuovo Hitler


Clicca qui






Il valore della parola 'sicurezza' in Israele 13/04/2013

Leggo qualche volta il vostro sito, e l'ho anche segnalato ad altri.
Mi riferisco all'articolo «12.04.2013 Se anche il matrimonio gay diventa un appiglio per attaccare Israele» (http://www.informazionecorretta.it/main.php?mediaId=12&sez=120&id=48755).
Il commento all'articolo dice «per poter permettere a Mohammed di stare in Israele, sono necessari dei controlli dovuti agli attentati terroristici palestinesi che ci sono stati in passato e che potrebbero ripetersi. E' un problema di sicurezza.» e poi l'articolo più avanti dice «Le unioni eterosessuali tra palestinesi, arabo-israeliani ed ebrei israeliani sono consentite, con la perversa postilla che proibisce però al residente dei Territori di trasferirsi nello Stato ebraico e riunirsi con il coniuge.». Sono d'accordo che la situazione in Israele sia difficile e richieda delle precauzioni per la sicurezza, ma rendere impossibile la convivenza di coniugi, dopo avere fatti tutti i controlli del caso (per chi lavoro, chi mi paga lo stipendio sul conto corrente, sulla dichiarazione dei redditi, dove vado in vacanza se vado all'estero pe rlunghi periodi, tutto quello che volete e che potrebbe servire), è esagerato.
Il mio compagno ed io non abbiamo la stessa cittadinanza e quindi la nostra possibilità di vivere insieme è necessariamente legata alla possibilità che uno dei due paesi in cui siamo nati ci consenta di abitare e lavorare in uno stesso posto. Considero incivile che, dopo avere fatto tutti i controlli di sicurezza possibili ed immaginabili, non sia possibile per il coniuge non ebreo di un cittadino israeliano potersi stabilire nello stato di Israele.

saluti,
Beatrice

Gentile Beatrice, non ci ha detto però in che paese vive, lei e il suo compagno, perchè un conto è vivere in un paese dove il terrorismo ha utilizzato persino donne che fingevano di essere incinte pur di trarre in inganno per potersi far esplodere. La parola "sicurezza" non viene purtroppo considerata come si dovrebbe. Iol suo ragiionamento è più che condivisbile, ma occore valutare in quale paese si applica.
Grazie per i suoi apprezzamenti a IC,
Redazione


Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT