In mancanza di un complotto ebraico, a LIBERO si inventano presunte voci su un complotto gay per silurare l'ex gran rabbino di Francia Gilles Bernheim. Il redazionale che segue è uscito oggi, 13/04/2013, a pag.17, con il titolo " Il rabbino silurato perchè anti-omosex". Poco importa che sia stato lo stesso Bernheim a confermare di aver copiato un libro poi pubblicato con il suo nome, poco importa che si sia fregiato di una laurea in filosofia mai ottenuta, altro falso da lui pure confermato, no, deve esserci per forza un complotto. Che Bernheim fosse in ottimi rapporti con il Vaticano e con l'imam di Parigi era cosa nota, di per sè legittima, salvo il motivo che lo giustificava: l'omofobia. Ma questo non c'entra niente con le dimissioni, Bernheim si è rivelato un bugiardo, una qualifica poco adatta per guidare moralmente una intera comunità. Qualcuno lo rimpiangerà, anche in Italia, dove uno sparuto gruppo di intellettuali omofobi l'aveva già eletto proprio mentore. Si consolino, il campionario ne fornirà qualcun altro.
Ecco il pezzo:
Resta «del tutto immutato» da parte del Vaticano l’apprezzamento per le idee di Gilles Bernheim, rabbino capo di Parigi che si è dimesso dopo le accuse di plagio - da lui confessato - e le polemiche scaturite. «Papa Benedetto XVI, e assai più modestamente anche io in precedenza, in un mio editoriale, ha manifestato apprezzamento per le argomentazioni esposte nel documento pubblicato dal rabbino Bernheim sul matrimonio fra un uomo e una donna. Ciò rimane ovviamente del tutto immutato anche dopo le recenti vicende», ha commentato il portavoce della Santa Sede, padreFederico Lombardi.Tra le opere in discussione del rabbino anche il saggio «Quello che spesso si dimentica di dire»,dedicato ai matrimoni gay, dell’omoparentalità e delle adozioni per le coppie omosessuali, saggio citato qualche mese fa da Benedetto XVI.Ma ci sono sospetti che il rabbino sia stato anche «vittima » di una campagna orchestrata per via delle sue posizioni contro i matrimoni gay.
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