Su IO DONNA del CORRIERE della SERA di oggi, 13/04/2013, a pag. 88, con il titolo "Ma per le donne arabe mettersi al volante è un sogno" Franco Venturini racconta la condizione della donna in Arabia Saudita.

Nel marzo 2011 sembrava che le Primavere stessero cambiando tutto il mondo arabo. Sembrava che per le donne si stesse aprendo una nuova era di libertà. Fu allora che Manal al-Sharif, saudita, decise di partecipare a modo suo alla rivolta: sfidando reiterate proibizioni si mise al volante del Suv di famiglia con un amico che la riprendeva mentre guidava. Quel filmato finì su inter-net e fece scalpore. Ma soltanto adesso Manal ha raccontato l'intera storia. Il primo giro andò bene. Ma una settimana dopo, quando la giovane volle fare il bis, ci fu uno strano piccolo incidente. In un attimo il Suv fu circondato da guardie e da agenti "per la promozione della virtù e la prevenzione del vizio". Tutti stupefatti: "Ma sei una donna!" Sequestro dell'auto, lei arrestata. Suo padre, un uomo importante, riuscì a ottenere clemenza dal Re in persona. Ma Manal perse il lavoro, non poté più avvicinarsi a un volante e finì per dover lasciare l'Arabia Saudita. Oggi vive a Dubai con il secondo marito, un brasiliano. In Arabia ha però lasciato un figlio di sette anni, che beninteso non può venirla a trovare. Allora lei va da lui, il più spesso possibile. E tutti tremano, il padre, il primo marito, forse anche il bimbo: temono che Manal non resista, che non si rassegni, che magari all'aeroporto paghi un uomo per noleggiare una macchina e poi si metta lei al volante. Se non fosse per il figlio le direi: fallo, fallo!
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