"L'antisemitismo di Hannah Arendt "
commento di Sergio Minerbi
Sergio Minerbi Hannah Arendt
Per una rigorosa documentazione di quanto è avvenuto al processo Eichmann, consigliamo la lettura del libro di Sergio Minerbi " La Belva in Gabbia", recentemente ristampato dall'editore Lindau, che commentò quotidianamente per la Rai tutti i drammatici avvenimenti di quei giorni:
Non so cosa abbia spinto la cineasta tedesca Margarethe von Trotta a trasformare in film il libro di Hannah Arendt dal titolo “La banalità del male. Eichmann a Gerusalemme”. Temo non sia la ricerca della verità storica, ma piuttosto l`aver trovato un facile mezzo per far quattrini sulla schiena degli Ebrei. Incolpare le vittime, come scrisse lo storico Bernard Wasserstein, è forse la conseguenza di un « complesso rapporto di odio e di amore per il popolo ebraico ». Mi viene alla mente la reazione di una signora Italiana ad una mia conferenza sul processo Eichmann. Ella affermava con foga le tesi della Arendt, ammettendo però di aver letto un unico libro sulla Shoah, appunto « La banalità del male ». Il risultato era triste, poichènon aveva capito nulla del grave fenomeno che fu la Shoah. Eichmann aveva inventato un perfido sistema che si basava sullo sfruttamento della famiglia ebraica. Bastava dire ad un ebreo che chi non volesse eseguire gli ordini avrebbe provocato l`uccisione della sua famiglia, per ottenerne la piena collaborazione. Dopo di che la moglie e i figli venivano egualmente uccisi ed era ormai troppo tardi per tornare indietro. I pochi che si salvarono furono in generale quei giovani che raggiunsero le unità partigiane, se non venivano uccisi in combattimento. Hannah Arendt venne a Gerusalemme quando fu annunciato il processo ad Eichmann. Profondamente anti-sionista, ella volle dimostrare che Ben Gurion aveva preso un granchio facendo arrestare Eichmann, da lei definito «banale», insomma molto chiasso per nulla. La sua tesi era certo originale ma si scontrò con le prove addotte dai testimoni. Era solo « banale» il progetto di uccidere gli ebrei d`Europa, riuscito su almeno 6 milioni di ebrei ? Era banale chi aveva pianificato, studiato ed attuato le retate di ebrei, la creazione di campi di sterminio, l`uccisione con le camere a gas ? Se normalmente la giustizia condanna all’ ergastolo chi uccida una sola persona, come si deve trattare un Eichmann ? Per fare un lavoro del genere, Eichmann non poteva essere « normale ». Solo anni di indottrinamento, l`infatuazione per Hitler, il desiderio di assolvere bene le sue odiose funzioni possono spiegare il fenomeno. Ma qualsiasi spiegazione è insufficiente e credere come pretese la Arendt che egli abbia solo obbedito agli ordini, è una prova di mala fede. Insomma non basta insultare gli ebrei, per fare lo storico bisogna esaminare i vari elementi e la loro interazione con la massima oggettività e formulare un giudizio dopo l`esame, non prima. Hannah Arendt è entrata nell`argomento della Shoah con idee preconcette, e nella migliore delle ipotesi ha dimostrato scarsa professionalità.