sabato 21 settembre 2024
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Lo dice anche il principe saudita Bin Salman: Khamenei è il nuovo Hitler


Clicca qui






La Stampa Rassegna Stampa
06.04.2013 Navi Pillay, ovvero i diritti umani in versione terrorista
E' l'alto Commissario Onu per i diritti umani. Purtroppo

Testata: La Stampa
Data: 06 aprile 2013
Pagina: 16
Autore: Redazione
Titolo: «L'Onu agli Usa: Guantanamo va chiusa, viola i diritti'»

Sulla STAMPA di oggi, 106/07/2013, a pag.16, con il titolo "L'Onu agli Usa: Guantanamo va chiusa, viola i diritti'", una breve sull'ultima esternazione di Navi Pillay, ben nota per evitare accuratamente di rivolgere la propria attenzione sulle violazioni dei diritti umani nei paesi arabo-islamici. Nel suo mirino ci sono gli Usa e Israele.
Per avere altre notizie sulle sue 'attività', scrivere il suo nome nella finestra in Home Page 'cerca nel sito'.

Navi Pillay

L’alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani Navi Pillay ha chiesto al governo americano di chiudere la base prigione di Guantanamo in quanto il carcere per sospetti terroristi nell’isola di Cuba è «in chiara violazione della legge internazionale». La Pillay si è detta «profondamente delusa» che l’amministrazione Obama non sia stata capace di chiuderlo «nonostante i ripetuti impegni»: la sua esistenza, ha detto, «mette gravemente in dubbio la posizione degli Stati Uniti come difensore dei diritti umani».

Pillay chiede almeno di rilasciare i detenuti che sono stati esonerati dall’aver avuto un ruolo nella guerra al terrorismo. Dei 166 rimasti a Guantanamo «metà potrebbero esser già trasferiti nel loro paese e in paesi terzi». Solo nove detenuti di Guantanamo sono stati incriminati o condannati da quando il carcere ha aperto i battenti nel 2002 e di recente il Southern Command, a cui fa capo la base prigione, ha chiesto all’erario 49 milioni di dollari per costruire un nuovo edificio per «prigionieri speciali» in aggiunta alle altre spese di ristrutturazione necessarie dopo che il Congresso ha deciso di tenere aperto il carcere a tempo indeterminato.

Per inviare alla Stampa la propria opinione, cliccare sulla e-mail sottostante


lettere@lastampa.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT