Che succede in Olanda ?
Commento di Manfred Gerstenfeld
Manfred Gerstenfeld una scritta antisemita
Nello scorso febbraio i media olandesi avevano ignorato la trasmissione televisiva nella quale un gruppo di ragazzi turco-olandesi inneggiavano a Hitler, plaudendo alla Shoah e allo sterminio dei bambini ebrei (http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=&sez=360&id=48354). L’edizione inglese di quel video ha ottenuto maggiore attenzione, per cui il Centro Simon Wiesenthal ha scritto al Primo Ministro olandese Mark Rutte chiedendogli di indagare il fenomeno dell’antisemitismo in Olanda. Una lettera che ha provocato dibattiti sui media e nel Parlamento. Nel frattempo, l’autore della trasmissione televisiva ha ricevuto minacce di morte, che l’hanno costretto a nascondersi.
La risposta di Rutte al Centro Wiesenthal è adesso di dominio pubblico. Rutte afferma che quanto hanno affermato quei giovani turco-olandesi era “ scioccante e da condannare”, e che avrebbe dato inizio a una serie di accurate indagini. Il Centro Wiesenthal farà bene a controllare verso fine anno se queste promesse saranno state mantenute. Negli ultimi anni ci sono state tre discussioni nel Parlamento olandese, che però non hanno portato nulla di concreto nella battaglia contro l’antisemitismo.
Nelle ultime settimane vanno registrate altre notizie negative per gli ebrei olandesi. Il municipio della città di Bronckhorst ha deciso che nella celebrazione ufficiale del “ Memorial Day” del prossimo 4 maggio, verranno ricordati anche i soldati della Germania nazista sepolti nel locale cimitero, oltre alle vittime olandesi della 2° Guerra Mondiale. L’anno scorso un giudice lo proibì, ma una sentenza della Alta Corte ha annullato quella proibizione.
Un nuovo rapporto preparato dalla “Fondazione Anna Frank” rivela che la polizia ha registrato gravi denunce di atti di antisemitismo, 19 nel 2010 e 30 nel 2011, portando a 2.700 il numero totale delle denunce. Questo numero così alto è però solo una parte di quanto è avvenuto in realtà, perché molti non sporgono nemmeno più denuncia.
L’organizzazione MDI, che controlla su internet i siti olandesi, ha rilevato che nel 2012, le voci “antisemitismo” e “negazione della Shoah” rappresentano il 28% dei siti che propagano odio. Seguono con il 19% quelli islamofobi. La popolazione musulmana in Olanda è di circa 1 milione, 20 volte più numerosa di quella ebraica. Dal che si deduce quanto sia diffuso l’odio verso gli ebrei nell’Olanda di oggi, eppure il governo ha tagliato i fondi a MDI, giustificandolo con problemi di bilancio.
Il mese scorso, il deputato Dion Graus, del “Partito della Libertà” di Geert Wilders, ha presentato una mozione per proibire la macellazione rituale, non importa se veniva effettuato l’intontimento dell’animale. Ma non è passata. E’ comunque una indicazione dell’ossessione olandese verso i diritti degli animali, mentre la posizione nei confronti dell’antisemitismo rimane “benevola”.
Si sa oggi, a distanza di più di 65 anni dalla fine della seconda Guerra Mondiale, che la città di Amsterdam ha multato centinaia di ebrei sopravvissuti alla Shoah, per non avere pagato le tasse nel periodo in cui erano nei campi di sterminio o nascosti per sfuggire alla cattura da parte dei nazisti.
Questo avviene dopo che il governo olandese si è sempre rifiutato di chiedere scusa in nome dell’allora governo olandese, in esilio a Londra durante la 2° Guerra Mondiale, per corresponsabilità nelle persecuzioni contro la popolazione ebraica olandese, ciò che invece è avvenuto per quasi tutti governi europei, che hanno ammesso la loro responsabilità nel collaborare con l’occupante tedesco.
Per quanto riguarda Israele, il governo olandese sta per approvare una legge che impone una etichetta su tutti i prodotti provenienti dai territori contesi del West Bank. Nessuna legge simile è stata approvata riguardo alla parte di Cipro occupata dalla Turchia e al Sahara occupato dal Marocco.
Diederik Samson, leader del Partito laburista, uno dei due partiti della coalizione, ha attaccato Israele durante il primo congresso sul Medio Oriente organizzato dal suo partito, dimenticando però di ricordare che neppure l’Olanda obbedisce alle leggi internazionali, pur avendo firmato la Convenzione Onu sul genocidio non ha mai denunciato l’Iran al Tribunale internazionale.
Se il governo olandese deciderà finalmente di agire contro l’antisemitismo, dovrà indagarne le radici e in modo molto dettagliato la natura. Una particolare attenzione dovrà essere rivolta alla popolazione musulmana, visto come l’antisemitismo è diffuso molto più tra loro che non fra gli olandesi autoctoni.
Il tutto da esaminare nel contesto della demonizzazione di Israele. Quasi il 39% degli olandesi crede che Israele stia sterminando i palestinesi, come risulta dai media locali. Qualunque indagine sull’antisemitismo olandese deve poi esaminare come abbia potuto radicarsi e a chi debbano attribuirsi le responsabilità.
Manfred Gerstenfeld fa parte del Consiglio di Amministrazione del Jerusalem Center for Public Affairs, dove è stato presidente per 12 anni. Collabora con Informazione Corretta.