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Fiamma Nirenstein ci parla della guerra antisemita contro l'Occidente

Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein". 
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)

Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine. 



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Il Foglio Rassegna Stampa
04.04.2013 Afghanistan: talebani sempre più forti 'grazie' al presidente Karzai
col ritiro degli Usa tornerà tutto come prima ?

Testata: Il Foglio
Data: 04 aprile 2013
Pagina: 3
Autore: Editoriale del Foglio
Titolo: «Afghanistan lost in transition»

Riportiamo dal FOGLIO di oggi, 04/04/2013, a pag. 3, l'editoriale dal titolo " Afghanistan lost in transition ".


Talebani Afghanistan                Ahmid Karzai

A Farah, nell’ovest dell’Afghanistan, ieri erano le nove del mattino quando alcuni veicoli pieni di esplosivo sono saltati per aria di fronte all’ufficio del governatore della provincia e a due banche piene di gente. Ma l’obiettivo era il Tribunale lì vicino e così un commando di miliziani con le divise dell’esercito afghano (un grande e triste classico degli attentati terroristici degli ultimi due anni) ha iniziato a sparare, la polizia ha risposto, s’è combattuto per ore, i talebani volevano liberare alcuni compagni che erano nel Tribunale. Sei degli attentatori avevano esplosivo addosso e alla fine della battaglie ci sono stati almeno 50 morti e un centinaio di feriti. Farah è la provincia che per anni è stata gestita dal comando italiano, ma ora che è iniziata la transizione il controllo non è più in mano nostra, il passaggio di consegne è ormai avvenuto.
L’esercito afghano non è ancora in grado di gestire la sicurezza del paese, e questo lo sanno tutti, soprattutto i talebani che approfittano del vuoto per mettere a segno attentati sempre più clamorosi.
Ma il punto non è tanto il vuoto, quanto quello che le istituzioni afghane – con “la complicità da ritiro” degli occidentali – fanno per riempirlo. Il presidente Karzai non si preoccupa di soddisfare le richieste degli stranieri – perché tanto sa che al momento nessuno ha un piano B per la sua sostituzione – e anzi concede appalti a un fratello che è ricercato negli Stati Uniti per traffico di droga. Soprattutto Karzai ha escluso gli stranieri dai negoziati di pace con i talebani (che della pace ovviamente se ne infischiano) ma poi non è riuscito a riservarsi una posizione di forza. In questi giorni Karzai è andato in Qatar (dove pare che ci siano almeno 300 talebani che hanno preso la residenza e fanno la bella vita) e non aveva nemmeno un appuntamento fissato. Quando arriverà, vedremo come stabilire un contatto, hanno comunicato i talebani che forse, a parte le gioie dell’islam, non si devono essere mai divertiti tanto.

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