Riportiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 04/04/2013, a pag. 13, l'articolo di Paolo Brogi dal titolo " Ebrei romani, spaccatura sulle accuse di Pacifici ".

Riccardo Pacifici
Gli otto dimissionari dalla giunta della Comunità ebraica sono una notizia così rilevante ? Che cosa hanno fatto per contrastare l'antisemitismo conclamato del Movimento cinque stelle? E dove sarebbe l'errore di Riccardo Pacifici? Da presidente della Comunità ebraica romana, ha semplicemente denunciato un dato di fatto preoccupante e, purtroppo, sottovalutato anche in ambiente ebraico.

Beppe Grillo
Ecco il pezzo:
Riccardo Pacifici, il dinamico presidente della Comunità ebraica romana, è sotto accusa: le sue esternazioni al giornale israeliano Ha'aretz sui pericoli di Grillo e soprattutto l'istantanea fornita di ebrei con la valigia in mano hanno provocato l'annuncio di dimissioni in massa dalla giunta della Comunità ebraica romana e dagli incarichi esterni dei rappresentanti di Hazak, la formazione di sinistra finora presente con due esponenti nella giunta di coalizione. Vacilla il governo della Comunità, retto da oltre due anni e mezzo da Pacifici, e la resa dei conti è rinviata al consiglio della Comunità che si terrà il 30 aprile.
Nell'intervista Pacifici aveva puntato il dito contro Grillo e M5S per la disponibilità manifestata attraverso il blog a fare da cassa di risonanza per posizioni antisemite. Quanto al passaggio controverso secondo il quale Grillo sarebbe peggio del fascismo, è stato invece smentito dallo stesso Pacifici. L'aggiustamento non lo ha però messo al riparo dalla reazione di Hazak. «È un film già visto — risponde Pacifici —. Vogliono solo delegittimarmi, non mi hanno mai sopportato. I numeri mi avrebbero consentito di gestire la comunità anche senza il loro apporto. Il fatto della valigia riguarda la situazione creata dall'attentato di Tolosa e dai pericoli sulla Rete. Dopodiché non possiamo non vedere che se in Italia non sono andati in porto partiti come Jobbick o Alba dorata certe posizioni hanno avuto un passepartout legato al M5S». La crisi è stata aperta da una lettera di dimissioni firmata da otto esponenti di Hazak, a partire dal vicepresidente Giacomo Moscati e dall'assessore Guido Coen. Con loro l'incaricata alla cultura Livia Ottolenghi e la titolare dei rapporti con Israele Dora Piperno, oltre a figure molto note della sinistra ebraica come Victor Magiar. Sotto accusa una gestione poco condivisa delle esternazioni e soprattutto il fatto che si vengano a determinare «inutili allarmismi». L'annuncio delle dimissioni viene dopo il richiamo del presidente dell'Ucei, Renzo Gattegna, che non si era riconosciuto nelle parole di Riccardo Pacifici.
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