Import/export (di terroristi)
Cartoline da Eurabia, di Ugo Volli
Cari amici,
devo confessarvi che il mio amore per questo nostro continente in via di islamizzazione, chiaro fin dal titolo delle mie cartoline, è spesso stato offuscato da una considerazione - come dire - economica. L'economia, ci dicono, è la scienza che si occupa della produzione e distribuzione dei beni rari.
Ora che cosa c'è di più raro e prezioso di un martire?
Un uomo puro come la fiamma che andrà a godersi le sue imprese con 72 vergini dagli occhi neri (è tassativo, quelle con gli occhi stupidamente azzurri o bestialmente verdi non saranno appioppate a nessuno ). Non prima però di aver fatto esplodere un autobus con una trentina di bambini, o aver ammazzato qualche dozzina di vecchietti al ristorante, o almeno quei sette turisti che un uomo di Hezbollah ha eliminato l'anno scorso a Burgas. Sembra che non ci sia proporzionalità fra numero degli eliminati e vergini a disposizione: conta solo l'intenzione della strage, il risultato non è decisivo - sublime esempio se non di femminismo del misericordioso Allah, almeno del suo kantismo.
Be' insomma, i martiri quelli veri sono merce rara, ed è un peccato, perché se fossero tanti avrebbero fatto fuori tutti, europei, americani, australiani, ebrei, cattolici e protestanti. Essendo un bene raro c'è il problema del suo import/export.
Ecco, io mi vergognavo un po' perché pensavo che la nostra bella Eurabia fosse importatrice netta non solo di martiri, ma anche della materia prima da cui si distillano, voglio dire i comuni islamisti antisemiti.
E invece no. Da recenti informazioni che ho assunto, sono felice di ammettere che mi ero sbagliato. Vi sono nicchie ecologiche di produzione endogena di antisemiti islamici sparsi un po' dappertutto in Europa. Per esempio, guardatevi questa storia, raccontata da un giornalista arabo/britannico, tal Mehdi Hasan, purtroppo in tono autocritico e negativo (
http://www.gatestoneinstitute.org/3648/muslim-antisemitism). Racconta per esempio che nella popolazione pakistana l'atteggiamento positivo verso gli ebrei si limita al 2% della popolazione e in Giordania all'1% (questo più o meno potevamo immaginarlo, ma sarebbe sempre import e però anche in Inghilterra “l'antisemitismo non è solo tollerato in alcune sezioni della comunità musulmana britannica, è di routine e banale.
Qualsiasi musulmano legga questo articolo - se è onesto con se stesso - è in grado di capire istantaneamente a cosa mi riferisco [...] Non siamo tutti antisemiti, ma come comunità abbiamo un 'problema ebraico'.".
Oppure pensate al caso Merah, sapete quel martire che si è conquistato le sue 72 vergini (dagli occhi neri secondo contratto, ci scommetto) l'anno scorso a Tolosa ammazzando solo un maestro e un paio di scolaretti ebrei, l'ultimo tenendolo per la collottola in modo da sparargli meglio. Be', questo assassino seriale, e anche stupratore seriale in Paradiso o aspirante tale, è oggetto di un vero e proprio culto in Francia (
http://blazingcatfur.blogspot.com.au/2013/03/the-cult-of-mohamed-merah.html), con fiori lasciati sulla tomba, scritte di invocazione, dichiarazione di altri terroristi che lo prendono come modello di vita. E, a proposito, oltre a mezza sua famiglia, hanno arrestato un altro paio di persone, fra cui un soldato, in relazione all'impresa che gli ha procurato le sue vergini paradisiache (
http://www.google.com/hostednews/ap/article/ALeqM5j20qdkf6ygGR3PsHVaGG6UVQqXdg). Come capite bene, non c'è miglior motivazione alla formazione di nuovi martiri che vederse uno vicino, e onorato in Francia quasi come l'Autorità Palestinese fa con i suoi.
E infatti, dicono le statistiche che in giro per il mondo c'è un buon migliaio di aspirati martiri, o se volete essere più tecnici di “combattenti "Jihadisti, o in maniera più neutra “militanti”, cioè in definitiva terroristi,. naturalmente musulmani (
http://www.gatestoneinstitute.org/3634/european-jihadists).
Il loro principale campo d'azione in questo momento è la Siria, come prima fu l'Afganistan - dove del resto Merah andò a perfezionare i suoi talenti da macellaio, prima di tornare a Tolosa, coi risultati che tutti sapete.
Dite che sono pericolosi? Può essere. Siete preoccupati? Forse non avete torto. Ma, per favore, non cercate di fermarli, neanche se siete un membro dei servizi che un qualunque stato mette su per bloccare le minacce.
Soprattutto non tentate di restituirli allo stato di origine, con metodi diciamo un po' diversi dalla pubblicità delle agenzie di viaggio.
Magari voi pensereste di aver fatto bene, di aver servito il vostro paese, di aver impedito un attentato. Ma, almeno in Italia, trovereste senz'altro un giudice laico progressista e antifascista che vorrebbe arrestarvi per il reato di “impedimento al martirio” - ma dato che disgraziatamente la shaari'a non è ancora una fonte di diritto (in certe zone della Gran Bretagna, dell'Olanda, del Belgio e della Danimarca sì), vi contesterebbe il sequestro di persona e magari anche la sosta vietata. Sapete bene a che cosa mi riferisco.
Ma non preoccupatevi, vi resterà comunque la soddisfazione di un'Eurabia col bilancio in ordine, almeno per quel che riguarda l'import/export di terroristi.
Ugo Volli