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Il Foglio Rassegna Stampa
28.03.2013 Usa: una donna a dirigere il reparto operativo della CIA
commento di Paola Peduzzi

Testata: Il Foglio
Data: 28 marzo 2013
Pagina: 1
Autore: Paola Peduzzi
Titolo: «Lady Cia»

Riportiamo dal FOGLIO di oggi, 28/03/2013, in prima pagina, l'articolo di Paola Peduzzi dal titolo "Lady Cia".


Paola Peduzzi      La locandina di Zero Dark Thirty

Milano. Dal 28 febbraio scorso c’è una donna a capo del servizio clandestino della Cia, il “lato oscuro” dell’intelligence americana, quello dei film e dei complotti, degli agenti sotto copertura all’estero e delle operazioni segrete, quello che negli ultimi dieci anni si è occupato di interrogatori, torture, rendition e droni. La guerra al terrore che non deve sottostare al “check and balance” è diretta dall’Agenzia e dalla Casa Bianca. L’identità della signora è naturalmente segreta, ma ce la immaginiamo a metà tra Maya, la protagonista del film “Zero Dark Thirty” che racconta la cattura di Bin Laden, e Carrie, la protagonista di “Homeland”, serie tv sulla Cia e la sicurezza nazionale, soltanto con qualche anno in più – si dice che ne abbia una cinquantina – e qualche mania bipolare di meno. A nominarla è stato John Brennan, il nuovo capo della Cia che porta un fardello, agli occhi dei liberal, poco digeribile: ha partecipato ai piani di controterrorismo della presidenza Bush e poi alla definizione della strategia dei droni nell’Amministrazione Obama. E naturalmente Brennan ha scelto una come lui, una che ha partecipato a quegli anni dolorosi per l’America, a caccia di una nuova dottrina di sicurezza nazionale, e che poi ha difeso i mezzi adottati, e soprattutto gli agenti coinvolti, chiedendo ripetutamente che fossero distrutti i video degli interrogatori più duri, quelli delle torture che tanto raggelano anche Maya, nel film che ricostruisce come si è arrivati fino ad Abbottabad, senza le quali però il blitz dei Navy Seal non ci sarebbe mai stato. La commissione sull’Intelligence del Senato, che ha già messo sotto pressione Brennan durante le audizioni di conferma della nomina, ha scritto seimila pagine per dimostrare che la Cia esagera i risultati. Ma se il presidente Obama ha fatto di tutto per sottrarsi al controllo del Congresso sulla sua guerra al terrore, Brennan e la prima donna a capo del servizio clandestino della Cia, con un’esperienza pluriennale tra la Russia e il Pakistan, sanno che il loro è uno sporco lavoro, al limite del legale e dell’accettabile e a volte più in là, ma lo sanno fare bene, e funziona.

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