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Fiamma Nirenstein ci parla della guerra antisemita contro l'Occidente

Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein". 
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)

Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine. 



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Il Giornale Rassegna Stampa
28.03.2013 Cipro: la meta per gli israeliani che vogliono sposarsi senza rito religioso
cronaca di Rolla Scolari

Testata: Il Giornale
Data: 28 marzo 2013
Pagina: 17
Autore: Rolla Scolari
Titolo: «E gli israeliani volano a Cipro per le unioni civili»

Riportiamo dal GIORNALE di oggi, 28/03/2013, a pag. 17, l'articolo di Rolla Scolari dal titolo "E gli israeliani volano a Cipro per le unioni civili "
Il matrimonio civile è una delle battaglie che i partiti laici potranno affrontare in questo governo, nel quale non sono rappresentati i partiti religiosi.


Rolla Scolari

L’ufficio di Wedding Tours è all’ottavo piano di un pa­lazzone. È minuscolo e di bello ha soltanto la vista sul mare. Non ci so­no fiori o nastri bianchi a suggerire che l’attività principale dell’agen­zia è organizzare matrimoni. «Non sono necessari. Le coppie non passano da qui», spiega Igal Lukianovsky, il giovane manager. Ci vogliono 24 ore per recuperare online le carte e pianificare il viag­gio. Il lavoro di Igal è organizzare matrimoni civili nella vicina isola di Cipro, dove le banche fallisco­no ma il panorama è ottimo per le cerimonie e la burocrazia leggera. È un buon business in Israele ed è in crescita. Nel Paese, l’influenza delle comunità religiose ultraorto­dosse­una minoranza-è forte sul­l’intera società: per esempio i mez­zi pubblici non funzionano il saba­to e non esiste il matrimonio civi­le. Il dibattito sul rapporto tra Sta­to e sinagoga è a tratti feroce. In questi giorni, con un nuovo gover­no, il primo in molti anni dal quale mancano i partiti religiosi, c’è chi spera in qualche cambiamento, al­meno sul fronte delle unioni civili.
Per ora, però, si continua a vola­re a Cipro. Fino all’inizio degli an­ni Novanta, le poche persone che andavano all’estero per le nozze lo facevano per ideologia: laici o atei che facevano un gesto politi­co. Poi, con la caduta dell’Unione Sovietica e l’arrivo in Israele di mi­gliaia di russi, la situazione è cam­biata. «Ancora oggi molti immigra­ti russi - spiega Dan Christal, ceri­moniere esperto di questioni ma­trimoniali- sono considerati ebrei dalle leggi d’immigrazione ma non dalle strette regole del Rabbi­nato ». Ecco perché la maggior par­te delle coppie che oggi scappa a Cipro per dire «sì» è formata da un russo o una russa e un israeliano.
Il volo da Tel Aviv arriva a Larna­ca alle 8 del mattino. Il viaggio è corto. Tutto è pronto: l’autista, la guida che porta la coppia in uno dei comuni dell’isola. La cerimo­nia è breve. Il pacchetto prevede una veloce visita a Larnaca men­tre un dipendente dell’agenzia di viaggio di turno porta i documenti per il timbro al ministero dell’In­terno. Molti volano a Cipro in gior­nata, con un costo totale a persona di 500 euro circa, spiega Igal che ha organizzato il viaggio per 920 coppie nel 2012. Altri restano alcu­ni giorni con amici e parenti.
Il problema delle nozze civili in Israele si pone anche a quegli israe­liani che sposano uno straniero non disposto alla conversione. Va­lentina Cinatti ha 36 anni, vive a Tel Aviv ma è di Firenze. Ha cono­sciuto suo marito Ido in Italia. Si so­no sposati a Cipro nel febbraio del 2011. Valentina era incinta. Quan­do il piccolo Daniel è nato, in apri­le, i documenti delle nozze civili non erano ancora stati processati dalla burocrazia locale. Per ricono­scere suo figlio Ido ha dovuto sotto­porsi al test del Dna e per un certo periodo il neonato ha portato il co­gnome della madre. Non è soltan­to una penosa questione burocra­tica, racconta Valentina: la parte più difficile sta nel «non sentire un senso di appartenenza». Anche per questo la coppia si trasferirà presto in Germania. C’è poi chi a Cipro ci va anche se avrebbe potu­to sposarsi in Israele. Noga Harel è una determinata ragazza di Tel Aviv. Suo marito è israeliano, en­trambi sono ebrei. Noga però non ha nessuna intenzione di sottosta­re alle regole del Rabbinato. Vuole un matrimonio civile e lo avrà fra pochi giorni: un breve viaggio a Ci­pro e una­cerimonia a Tel Aviv cre­ata dagli sposi su misura. «Sarà in­centrata sull’amore e l’amicizia: quello in cui crediamo io e Shay», il futuro marito, dice.

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