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Informazione Corretta Rassegna Stampa
28.03.2013 Il programma politico di Hamas, carico di odio per Israele
commento di Deborah Fait

Testata: Informazione Corretta
Data: 28 marzo 2013
Pagina: 1
Autore: Deborah Fait
Titolo: «Il programma politico di Hamas, carico di odio per Israele»

Il programma politico di Hamas, carico di odio per Israele
di Deborah Fait


Deborah Fait

Finita l’euforia  della visita di Barak Obama, si ritorna alla realta’, la solita triste realta’ che ci perseguita da  quel   14 maggio del 1948 quando  Ben Gurion diede  la Popolo di Israele e al mondo di allora la dichiarazione di Indipendenza dello Stato di Israele.


David Ben Gurion

Il suo discorso inizio’ cosi’:

In ERETZ ISRAEL è nato il popolo ebraico, qui si è formata la sua identità spirituale, religiosa e politica, qui ha vissuto una vita indipendente, qui ha creato valori culturali con portata nazionale e universale e ha dato al mondo l'eterno Libro dei Libri. 

Per concludere:

Facciamo appello - nel mezzo dell'attacco che ci viene sferrato contro da mesi - ai cittadini arabi dello Stato di Israele affinché mantengano la pace e partecipino alla costruzione dello Stato sulla base della piena e uguale cittadinanza e della rappresentanza appropriata in tutte le sue istituzioni provvisorie e permanenti.

Tendiamo una mano di pace e di buon vicinato a tutti gli Stati vicini e ai loro popoli, e facciamo loro appello affinché stabiliscano legami di collaborazione e di aiuto reciproco col sovrano popolo ebraico stabilito nella sua terra. Lo Stato d'Israele è pronto a compiere la sua parte in uno sforzo comune per il progresso del Medio Oriente intero.  


Hamas

A queste parole, dopo 65 anni di guerra, di terrorismo e di generose offerte di Israele per poter vivere in pace e accontentare i cosiddetti palestinesi nella costruzione di un Paese autonomo da loro sempre rifiutato, dopo 65 anni niente e’ cambiato. Alle dichiarazioni degli arabi di allora “faremo la guerra fino alla completa distruzione dello stato sionista”, ecco il nuovissimo programma politico di Hamas, leggetelo attentamente e ditemi se non c’e’ da mettersi le mani nei capelli:

1. La Palestina dal fiume al mare, e da nord a sud, è terra del popolo palestinese, la sua patria e il suo diritto legittimo; non abbiamo il diritto di rinunciare a un centimetro che ne faccia parte, quali che siano i motivi e le circostanze e le pressioni.
2. La Palestina - tutta la Palestina - è una terra di appartenenza islamica e araba, una terra benedetta sacra, che ha una parte importante nel cuore di ogni arabo e musulmano
3. Nessun riconoscimento della legittimità di qualsiasi occupazione: questa è una posizione di principio, politica e morale, e quindi non riconoscere la legittimità dell'occupazione israeliana della Palestina, e il riconoscimento di "Israele" e della legittimità della sua presenza in qualsiasi parte del Palestina non importa per quanto tempo - e non passerà molto tempo, se Dio vuole.
4. La liberazione della Palestina è un dovere nazionale, è responsabilità del popolo palestinese e della nazione araba e islamica, ma è anche una responsabilità umanitaria in conformità con le esigenze della verità e della giustizia.
5. Il Jihad e la resistenza armata sono il metodo giusto e reale per la liberazione della Palestina, e il ripristino di tutti i diritti, insieme, naturalmente, a tutte le forme di lotta politica e diplomatica anche nei media, nella sfera pubblica e giuridica; con la necessità di mobilitare tutte le energie della nazione nella battaglia
6. La resistenza è un mezzo e non un fine; se ci fosse un altro modo, senza sangue e sacrifici dolorosi per liberare la terra e ottenere la fine dell'occupazione e il ripristino dei diritti potremmo usarla, ma la storia dimostra che non vi è alcuna opzione per espellere gli occupanti e ottenere il ripristino del terreno e dei diritti senza usare tutte le forme di resistenza, guidate dalla resistenza armata.
7. Non stiamo combattendo gli ebrei in quanto ebrei, ma i sionisti ebrei occupanti, gli aggressori, e ci batteremo contro chiunque cerchi di attaccare noi o usurpare i nostri diritti o di occupare la nostra terra, senza distinzione di religione o di appartenenza, razza o nazionalità.
8. Il progetto sionista è un progetto razzista basata su omicidio e terrorismo, e quindi è il nemico del popolo palestinese e della nazione, ed è una vera minaccia per loro, una grave minaccia per la loro sicurezza e i loro interessi, e non è esagerato affermare che si tratta di un pericolo per la sicurezza della comunità umana e i suoi interessi e la sua stabilità.
9. Gerusalemme è un [luogo santo] islamico e cristiano ( ebraico noooo), non possiamo rinunciare ad alcuna parte di esso, è un nostro diritto e il nostro spirito, la nostra patria, il nostro presente e il nostro futuro, è la capitale della Palestina, e la città più cara al cuore di arabi e musulmani ( la Mecca l'hanno gettata via?) [...] Israele non ha alcuna legittimità e diritto su Gerusalemme, né alcuna legittimità, né il diritto sulla Palestina. E tutte le azioni di Israele a Gerusalemme per giudaizzarla falsificare i fatti e i suoi tentativi di fabbricare la storia sono nulli.
10. Ci rifiutiamo di fare alcun compromesso sulla difesa diritto al ritorno dei rifugiati palestinesi e degli sfollati alle loro case da cui sono stati espulsi, o cui è stato impedito di tornare, nei territori occupati nel 1948 o nel 1967, per tutta la Palestina,. Allo stesso tempo, rifiutiamo tutti i progetti di normalizzazione o di patrie alternative [...]
11. Unità della terra palestinese: La Cisgiordania (inclusa Gerusalemme) e la Striscia di Gaza e la terra occupata del 1948, una terra con tutta la sua geografia, è una unità; non vi è parte separata dalle altre, tutto appartiene a una nazione intera, il popolo palestinese. La situazione a Gaza è in questo momento eccezionale, ci viene imposta, e non una è situazione naturale, non possiamo accettare che Gaza sia separata.
12. Unità del popolo palestinese: di musulmani e cristiani, di tutte le sue componenti intellettuali, politiche e ideologiche, e di tutte la forze e fazioni, militari e politiche.
13. Unità del sistema politico palestinese e delle sue istituzioni: unità nazionale, per mezzo dell'autorità per la Liberazione della Palestina (OLP), che deve essere efficacemente ricostruita, aperta a tutte le forze palestinesi [...]
14.[...] Lo Stato è il primo vero frutto della liberazione, non c'è alternativa alla creazione di uno Stato palestinese, con sovranità reale su tutto il territorio.
15. Indipendenza nazionale palestinese: un principio che si basa sulla non-dipendenza da qualsiasi paese o parte del mondo, amica o un alleata o nemica o avversaria. Ma questo non vuol dire che [...] intendiamo indebolire il ruolo arabo e islamico: la Palestina era e rimarrà araba e islamica [...]
16. Rafforzamento delle istituzioni. L' Anp dovrebbe essere fondata sulla democrazia, in primo luogo su elezioni libere ed eque [....]
17. Non-ingerenza negli affari di altri paesi, non impegnarsi conflitti tra nazioni e schieramenti [....]
18. Unità della nazione, con tutte le sue componenti etniche e religiose: noi siamo una nazione unica [...]
19. Ogni posizione o programma politico o iniziativa tattica o deve essere in linea con il principio nazionale palestinese che abbiamo detto [....] quindi respingiamo qualsiasi progetto di accordi o transazioni che diminuiscono tali principi, tutti i principi che riguardano diritti nazionali palestinesi."

fonti:
http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=&sez=280&id=48553
http://paltimes.net/details/news/35967/.html
http://elderofziyon.blogspot.it/2013...-paper-on.html[/b]


Abu Mazen

 Dopo aver letto questo programma politico, o meglio a questo programma di genocidio, Abu Mazen ha dichiarato che la politica di Hamas e’ anche la sua, tanto per dimostrare quanto sia moderato. Poi e’ volato a Doha , in Qatar, per partecipare alla seduta della Lega Araba per dire che Israele vuole “giudeizzare” Gerusalemme e che gli ebrei stanno assalendo  la moschea di AlAqsa. L’assalto consiste in un gruppetto sparuto di turisti ebrei americani che avevano avuto il permesso di salire sul Monte del Tempio in occasione di Pesach. Qui potete ammirare i pericolosi  assalitori:

http://www.qudsmedia.com/?p=85850 

Ricordate che  un articolo fa avevo parlato della tendenza ( per legge) alla menzogna dei musulmani? Ecco qua un altro esempio, un gruppo di pacifissimi turisti ebrei dipinti come assalitori. Tutto serve a smuovere le masse isteriche islamiche, sogno di ogni figlio di Allah che si rispetti

Dunque, tornando a Doha, dopo essersi reciprocamente deliziati rovesciandosi addosso  tutto il loro odio per Israele, gli arabi dalle lunghe candide vesti, dall’anima nera come il petrolio su cui navigano, hanno deciso il da farsi cioe’ dare ai cosiddetti palestinesi 1 miliardo di dollari per “difendere l’anima araba di Gerusalemme”  .

Io vi avviso amici cristiani, se gli arabi dovessero impossessarsi di Gerusalemme , e naturalmente non si accontenterebbero solo  della parte est,  dovreste  rinunciare ai pellegrinaggi e a qualsiasi visita ai luoghi santi della Cristianita’. Uomo avvisato...si dice...

Ricordiamoci che  il Monte del Tempio, che, fino a prova contraria,  “dovrebbe “trovarsi in territorio israeliano, e’ controllato dal Waqf,   la fondazione islamica che si fa  padrona del luogo e  non permette a ebrei e cristiani di salirvi se non con permessi speciali e, se qualcuno che non sia arabo, muove le labbra in una silenziosa preghiera viene immediatamente fermato e portato via. Vietato anche avere addosso libri sacri che non siano il Corano.

Come dite? Pensavate che fosse Israele ad applicare l’apartheid? 

Come dite? Pensavate che gli arabi fossero tanto bravi e buoni maltrattati dai cattivi sionisti che li hanno derubati della terra????

Lo pensa anche Cristiano Ronaldo, il calciatore, che alla fine della partita Israele-Portogallo, ha rifiutato di scambiare la maglietta con un giocatore israeliano e ha dichiarato a Al Jazeera di aver giocato a Tel Aviv...... in Palestina. I tifosi israeliani erano entusiasti, poveretti!  non vedevano l’ora di vederlo giocare, il mito,  e’ successo subito dopo la visita di Obama, un’ esaltazione dopo l’altra  e alla fine il pugno nello stomaco.

Ma forse siamo  noi che  sbagliamo tutto, forse dovremmo diventare come loro, come gli arabi,  come quelli vestiti di bianco e dall’anima nera. Dovremmo  essere fermi,  duri e cattivi, sbattere fuori gli arabi come loro sbattono fuori ogni ebreo che mette piede nei loro territori , sbattere fuori  e’ un eufemismo, meglio dire ammazzare perche’ pochi ebrei andati, soli,  dall’altra parte sono tornati vivi.

Altro che applausi a Ronaldo, altro che scuse a Erdogan, altro che sperare nella pace.  In Israele esiste un termine per definirci:  “Freier”, che significa tante cose per dire “poveri illusi , chi vive sperando muore cantando, dove avete messo tutta la vostra intelligenza, nelle scarpe?”    

Si dovremmo diventare come loro, razzisti, barbari, crudeli, duri e traditori perche’ loro sono rispettati e temuti dal mondo intero , a noi il mondo intero ci odia.

Altro che premiare cantanti arabe israeliane, FUORI;  altro che arabi traditori alla Knesset, FUORI; altro che aprire le universita’ a studenti arabi, FUORI; altro che curare arabi, anche siriani, anche iraniani, anche i cosiddetti palestinesi nei nostri ospedali, FUORI!

Altro che chiedere scusa per aver ammazzato dei terroristi turchi, non sono servite a niente quelle parole di  rincrescimento se non a farci ridere dietro da tutto il mondo. Ci aggrediscono, ci vogliono morti, ci insultano, noi ci difendiamo e poi ancora diciamo che ci dispiace , forse sarebbe ora di finirla e di cambiare atteggiamneto. Non serve a niente essere civili, democratici, desiderosi di andare d’accordo con tutti non serve a niente, ci odiano comunque e l’essere nobili d’animo viene interpretato come segno di debolezza.

 

Pero’ c’e’ sempre qualcuno piu’ stupido di noi,  c’e’ sempre qualcuno che grida “ecco un primo passo verso la pace”   tutte le volte, e succede sempre, ogni santo giorno, che  Israele premi arabi israeliani, che faccia conferenze per gli arabi israeliani e palestinesi, che accolga arabi da ogni parte del MO che vogliono studiare o curarsi da noi .

Ma di che passi verso la pace  parlano.

Queste cose le fa Israele, proprio perche’ e’ freier, e’ un paese civile e democratico che  si illude fino alla follia di poter avere un giorno una vita normale.

Da loro, dagli arabi c’e’ solo odio e morte e, che io sappia, la pace si fa in due non in uno.

Gli israeliani hanno recentemente premiato una ragazza arabo israeliana perche’ ha una voce stupenda e canta benissimo e i tiggi italiani , subito:  “ecco, un primo passo verso la pace”, nel frattempo  i cosiddetti palestinesi si facevano dare un miliardo di dollari per scacciarci da Gerusalemme e diffondevano un programma politico che parla di genocidio ebraico.

Per loro, come diceva Arafat, maledetto sia il suo ricordo, la pace consiste nell’eliminazione fisica di Israele. Quindi, amici, di cosa stiamo parlando? Io non credo di essere pessimista nel pensare che non potremo mai avere rapporti normali con gli arabi palestinesi e buona parte del mondo islamico, sono realista, semplicemente realista. 

Recentemente si e’ saputo che un  costruttore svizzero di nome Maurus Candrian aveva mandato all’epoca della strage di ebrei a  Burgas, in Bulgaria,  una e mail all’Ambasciata israeliana  con le parole “ Questo e’ il piu’ bel giorno della mia vita. Sono orgoglioso di questi eroi che hanno ammazzato gli ebrei”.

E’ stato licenziato . Va bene, debole consolazione per tanto orrore,  la cosa che mi lascia interdetta e’ l’immensita’ di questo odio anormale, malato, paranoico. Candrian militava nei verdi, estrema sinistra, forse questo spiega il suo livore.  Naturalmente il Consiglio Islamico svizzero ha protestato per il suo allontanamento dichiarando che e’ tutta colpa della lobby ebraica che comanda anche in Svizzera...oltre che nel resto del mondo, ovviamente! 

Di fronte a una persona normale, forse anche educata, forse anche colta, che prova un odio tanto enorme da prendersi la briga di mandare una mail  di congratulazioni , alla parte lesa per giunta, per l’assassinio di un gruppo di turisti ebrei,  si resta davvero senza parole. Eppure e’ questa la peculiarita’ dell’odio antisemita, ci odiano e ci vogliono morti le persone normali, spesso persone che non hanno mai incontrato un ebreo in vita loro, ci odiano perche’ siamo ebrei e la malattia li ha contagiati nella culla.

E’ questo che ha permesso a Hitler di sterminare i due terzi del popolo ebraico ed e’ questo che permette all’islam di  risvegliare in ogni persona normale la voglia di vederci morti nella nostra Terra.

Non e’ vero che io vorrei essere come loro, preferisco essere freier,  preferisco appartenere a un popolo come il mio, un popolo che per 2000 anni si e’ fatto massacrare senza mai invocare vendetta. Preferisco vivere in un paese come Israele dove si e’ felici di dare un premio a una ragazza araba perche’ brava e dove si e’ orgogliosi di aprire le porte di universita’ e ospedali a chiunque ne abbia bisogno indipendentementre dalla sua appartenenza etnica, preferisco salire su un  treno e avere come mio vicino di sedile un arabo in kefiah, preferisco  camminare per le strade di Israele in mezzo a gente di tutti i colori e vestita come vuole la tradizione del suo gruppo di appartenenza.

Prefersico aver chiesto scusa per dei morti, anche se terroristi e provocatori,  che essere come l’isterico Turco che continua a diffamarci.

Preferisco la democrazia al buio senza speranza del loro odio.

Preferisco essere derisa per le mie illusioni che temuta, e da molti anche amata, per voler distruggere una nazione e gettare in mare i suoi abitanti.


http://www.informazionecorretta.it/main.php?sez=90

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