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Il Foglio Rassegna Stampa
20.03.2013 Siria: Assad ha usato le armi chimiche ?
O sono stati i ribelli ? Che cosarà faranno ora gli Usa ?

Testata: Il Foglio
Data: 20 marzo 2013
Pagina: 3
Autore: Editoriale del Foglio
Titolo: «'Linea rossa' varcata in Siria?»

Riportiamo dal FOGLIO di oggi, 20/03/2013, a pag. 3, l'editoriale dal titolo "«Linea rossa» varcata in Siria? ".


Bashar al Assad : "Non userò mai armi chimiche contro il mio stesso popolo". Tutte le altre sì, invece

Ieri dalla Siria è arrivata la notizia di due attacchi con armi chimiche. L’informazione è particolarmente importante, ma non è confermata. Nel luglio 2012 il presidente americano Obama disse che l’uso da parte del regime di armi chimiche era la “linea rossa”: se varcata, l’America sarebbe intervenuta militarmente in Siria. Da allora, il governo di Damasco bombarda ribelli e civili con tutto quello che ha a disposizione, missili balistici Scud, bidoni pieni di tritolo e persino mine navali, ma non ha toccato il suo fornitissimo arsenale non convenzionale. Per questo da ieri si tenta di capire cosa davvero è successo. Il primo attacco è stato ad Aleppo e ha fatto 25 morti, il secondo è avvenuto nella zona rurale a est della capitale Damasco dove si concentrano i ribelli – ma su questo ci sono assai più dubbi. Il governo siriano accusa i ribelli di Aleppo di avere lanciato un missile con una testata chimica. I ribelli smentiscono, sostenendo con qualche ragione di non avere mai avuto a disposizione missili della gittata descritta da Damasco e tantomeno testate chimiche. L’esplosione è inoltre stata in un’area da un mese in mano ai ribelli: perché avrebbero dovuto colpirsi da soli? Un fotografo di Reuters all’ospedale della città dice di pazienti con sintomi da soffocamento, che raccontano di un forte odore di cloro. Il cloro non è compatibile con la testata di un missile, sono necessarie quantità molto più grandi per causare un avvelenamento di massa. Damasco sostiene pure che l’attacco con il gas sarebbe stato il primo atto del “governo ribelle” (che da lunedì sera ha un premier ad interim). C’è chi ricorda che già a dicembre si parlò di gas usati a Homs, ma non era vero, e che vicino Aleppo c’è una fabbrica di cloro presa dagli estremisti di Jabhat al Nusra – i loro “cugini” di al Qaida in Iraq usavano camion-bomba al cloro durante la guerra, sei anni fa (volevano farlo anche loro? Gli è andata male?). Per ora tutte le ricostruzioni sono aperte. Il dipartimento di stato americano suggerisce di trattare la notizia con cautela, anzi meglio, con scetticismo. Se fosse vera, la guerra in Siria avrebbe oltrepassato la linea rossa. E Obama sarebbe costretto dalle sue parole a intervenire.

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