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Informazione Corretta Rassegna Stampa
19.03.2013 Gli antisemiti non sono eccentrici da ignorare
analisi di Annalisa Robinson

Testata: Informazione Corretta
Data: 19 marzo 2013
Pagina: 1
Autore: Annalisa Robinson
Titolo: «Gli antisemiti non sono solo eccentrici da ignorare»

" Gli antisemiti non sono eccentrici da ignorare "
analisi di Annalisa Robinson


Annalisa Robinson, Lord Nazir Ahmed


Una manifestazione contro Israele a Londra

Il caso di Lord Ahmed e della sua tirata contro “gli ebrei” alla televisione pachistana, oggetto dell'ultima cartolina del Prof. Volli (http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=115&sez=120&id=48475), ha suscitato un certo interesse sulla stampa inglese. Tuttavia si tratta di un interesse limitato – come se si trattasse di un caso unico (e non lo è) o clinico; del delirio di un pazzoide, o di un'emerita sciocchezza come quelle dello squalo di Sharm-el-Sheik o dell'avvoltoio dell'Arabia Saudita, entrambi descritti come emissari del Mossad.

Manca, come sempre, la riflessione, che porterebbe inevitabilmente ad ammettere che l'idea dell'esistenza di una vasta cospirazione ebraica riflette una convinzione ben diffusa tra i musulmani inglesi come nel mondo islamico. E garantisce un certo seguito. E viene inspiegabilmente, regolarmente e indulgentemente tollerata e minimizzata.

Lord Ahmed, nato in Pakistan, è uno dei quattro musulmani che siedono attualmente nella Camera dei Lord. Ha fatto una carriera politicamente correttissima: iscritto al partito laburista a 18 anni, consigliere comunale, giudice di pace, fondatore del Forum dei Musulmani Britannici eletti negli organismi locali. Una personalità con le credenziali in ordine per l'Inghilterra di Tony Blair – multiculturale, multietnica, multireligiosa: si ricorda la signora Blair fotografata in sari o in shalwar kameez alle feste di donatori asiatici come i miliardari fratelli Hinduja, già accusati negli anni Ottanta di traffico d'armi, corruzione e cospirazione. Favori a questi ultimi erano costati le dimissioni da ministro di Peter Mandelson, ex braccio destro di Tony Blair. Ma un lord islamico fa fare bella figura al partito, lo fa apparire al passo con i tempi, lo protegge dalle accuse di razzismo, gli porta consenso.

Ahmed si fa portavoce della comunità islamica inglese e mondiale, portando perfino una delegazione governativa in pellegrinaggio alla Mecca. Si impegna contro il razzismo, la discriminazione religiosa, i matrimoni forzati; interviene per calmare le tensioni successive all'11 settembre, fondando con altri il World Forum, un'organizzazione che mira a incoraggiare la comprensione, la tolleranza e il dialogo tra il mondo islamico e quello occidentale.  Si impegna con successo per il rilascio della maestra inglese incarcerata in Sudan per aver permesso ai suoi piccoli allievi di chiamare un orsacchiotto Mohammed. Si impegna per la pace in Kashmir e per i musulmani di Bosnia e Palestina; fa parte di numerose delegazioni britanniche in varie parti del mondo, e non solo quello arabo. Si impegna in attività filantropiche, tra le quali una fondazione per il dialogo interreligioso.

Ma comincia anche a suscitare dubbi.

Nel 2005, in un contesto ufficiale come quello della Camera dei Lord, organizza la presentazione di un libro dello scrittore Israel Shamir, durante la quale quest'ultimo si lancia in affermazioni come “Gli ebrei di fatto possiedono, controllano e usano una grossa fetta dei mass media....agli ebrei piacciono gli imperi.... L'amore per gli imperi spiega la facilità con cui passano da un'alleanza all'altra... Le menti semplici lo chiamano “comportamento sleale”, ma di fatto si tratta di amore per gli imperi in sé”. Il sito web di Israel Shamir (http://www.israelshamir.net/) dice molto di più: come ci siano gli ebrei dietro le purghe staliniane ma anche dietro il capitalismo più predatore; come gli ebrei siano ben decisi a dominare il mondo dopo essersi liberati dei palestinesi. La presentazione suscita comprensibili riserve, di cui Ahmed non si cura nemmeno.

Due anni dopo però critica apertamente la concessione del cavalierato a Salman Rushdie, accusato di danneggiare le relazioni tra comunità etniche con i suoi “Versi Satanici”, come un'offesa per l'Islam: “Quest'uomo non solo ha provocato violenza in tutto il mondo con i suoi scritti, ma anche la morte di molte persone in tutto il mondo. Perdonare e dimenticare va bene, ma onorare un'uomo che ha del sangue sulle mani per via di ciò che ha fatto, be', penso che sia troppo” (http://www.standard.co.uk/news/80000-reward-to-execute-rushdie-as-knighthood-row-escalates-6591368.html).

La sua reazione agli attentati del 7 luglio 2005 a Londra è un po' equivoca: la attribuisce a una “crisi di identità”, al fraintendimento del “vero messaggio dell'Islam”, anche se in seguito si correggerà ammettendo che i leader delle comunità islamiche in Gran Bretagna sono più interessati a ciò che accade in Medio Oriente e nel subcontinente asiatico che alla società in cui vivono.

Nel 2009, come illustrato dal Prof. Volli, si oppone con forza contro l'intervento di Geert Wilders alla Camera dei Lord, in occasione della proiezione del film Fitna. Ahmed nega di aver minacciato di assediare la Camera con diecimila musulmani qualora Wilders vi metta piede; fatto è che a Wilders viene vergognosamente negato l'ingresso nel Paese, a dispetto di una lunga tradizione di libero pensiero. Ciò che viene permesso all'antisemita Israel Shamir viene negato al democraticamente eletto Wilders.

Il giorno di Natale del 2007 Ahmed, impegnato a inviare sms (ben cinque in due minuti) al suo cellulare mentre guida sull'autostrada M1 (la più trafficata del Paese), investe e uccide un ragazzo di 28 anni, la cui macchina è in panne. Ci sono anche dei feriti. Al processo gli tolgono la patente per un anno e gli comminano 12 settimane di detenzione, di cui solo 16 giorni  vengono effettivamente scontati. Nel Regno Unito la pena massima per la guida pericolosa è di due anni di detenzione, ma la Corte d'Appello ordina il rilascio di Ahmed, in via “eccezionale”;  anche perchè la prigionia gli impedirebbe di dedicarsi a“costruire ponti” tra culture e promouovere la pace e la comprensione reciproca tra musulmani e non musulmani. Che, con il senno di poi, farebbe veramente ridere se non ci fosse di mezzo un morto.

Nell'aprile 2012 Ahmed viene sospeso dal partito per aver messo, durante un'intervista in Pakistan, una taglia di dieci milioni di sterline su Obama e George Bush. Un filmato dell'intervista però lo scagiona e lo fa reintegrare nelle sue funzioni: Ahmed, bontà sua, aveva solo annunciato di voler raccogliere tale somma per portare Bush e Blair davanti alla Corte Internazionale di Giustizia dell'Aja per crimini di guerra.

Quest'anno invece è venuta alla luce l'intervista di cui parla il Prof. Volli, concessa a un'emittente in lingua urdu – nella quale Ahmed attribuisce la sua condanna iniziale per guida pericolosa a due fattori. Il primo sarebbe la solita cospirazione degli ebrei costruttori di imperi, stavolta mediatici:  “Il mio caso divenne ancora più difficile perchè ero andato a Gaza a sostenere i palestinesi. Ai miei amici ebrei, che sono proprietari di giornali e televisioni, questo non piaceva.” Il secondo è il fatto che il giudice responsabile per la condanna aveva ottenuto la sua posizione per avere aiutato un “collega ebreo” di Tony Blair in occasione di un caso importante (http://www.telegraph.co.uk/news/politics/9929154/Labour-peer-Lord-Ahmed-suspended-over-claims-he-blamed-imprisonment-on-Jewish-conspiracy.html).

Ciliegina sulla torta, Ahmed ha addirittura minimizzato il fatto di aver inviato una raffica di sms  mentre guidava: “La gente che ha sempre molto da fare tende a usare il telefono mentre guida. Anch'io lo faccio, e mando anche sms. Quel giorno, sfortunatamente, ne stavo mandando uno”. Sfortunatamente. Alla faccia del fatto che la legge lo vieti (http://www.telegraph.co.uk/news/politics/labour/9931997/Busy-people-text-while-driving-claimed-Peer-jailed-over-fatal-crash.html).

Questi i fatti e questo il personaggio, che naturalmente non ricorda di aver rilasciato queste dichiarazioni. La mania delle cospirazioni ce l'ha: solo qualche mese fa aveva attribuito l'attentato dei talebani alla vita di Malala Yousafzai, la quindicenne pachistana che si batte per l'educazione delle ragazze nella sua valle dominata appunto dai talebani, al governo pachistano, allo scopo di screditare i talebani. Successivamente ha ammesso di essersi sbagliato e di aver parlato senza essere “a conoscenza dei fatti”.

Ora il partito lo ha sospeso e ha aperto un'indagine. Vi sono state richieste di espulsione dal Parlamento, e lo stesso segretario laburista Miliband ha dichiarato che “chiunque faccia commenti simili non può essere né un pari né un deputato laburista”.  Ma vi sono seri dubbi che Ahmed perda il suo seggio, visto che precedenti del genere non hanno portato a nulla. E' il caso della baronessa liberale Tonge, secondo la quale “la lobby pro-Israele ha il mondo occidentale nelle sue grinfie, le sue grinfie finanziarie”, e pure un certo controllo del suo partito. Tonge ha addirittura chiesto un'indagine per accertare se sia vero che l'esercito israeliano si sia recato ad Haiti dopo il terremoto del 2010 non per dare aiuti umanitari, ma per raccogliere organi umani. Ha comprensione per gli attentatori suicidi palestinesi, affermando che nella loro situazione ci farebbe un pensierino anche lei. L'anno scorso ha lasciato il partito dopo aver dichiarato che prima o poi Israele avrebbe cessato di esistere “nella sua forma attuale”. Ma non si è scusata, e rimane un membro iperattivo della Camera dei Pari.

Stephen Ward, liberale anche lui, ha dichiarato solo a fine gennaio che a pochi anni di distanza dalla liberazione dei campi di sterminio “gli ebrei”, che evidentemente non hanno imparato la lezione dell'Olocausto, infliggono “atrocità ai palestinesi nel nuovo Stato di Israele, e continuano a farlo su base quotidiana in Cisgiordania e a Gaza.” E ancora lì che riscuote il suo stipendio di deputato, e posa da vittima.

Quello che personalmente ritengo molto pericoloso, però, è il fatto che Ahmed, come gli altri,  venga per lo più preso alla leggera, e quindi tollerato, dalla stampa e in generale dalla sinistra inglese. Se dichiarazioni del genere riguardassero i musulmani, si può essere sicuri che le espulsioni sarebbero immediate, e accompagnate da sdegno generale e articolesse moraleggianti. Ma Ahmed e quelli come lui vengono presentati come i soliti paranoici, buffoni, o eccentrici, nella miglior tradizione dei Lord inglesi, da punirsi solo con il disprezzo e il ridicolo.

Intanto, nel Regno Unito ci sono da 600 a 1000 episodi di antisemitismo all'anno, e come dice Maajid Nawaz, direttore di Quilliam, una think-tank contro gli estremismi, gli islamici  rappresentano una percentuale eccessiva dei “fabbricanti di pregiudizi”: cosa non soprendente, dice sempre Nawaz, considerando le “vedute odiose” dei leader delle loro comunità.


http://www.informazionecorretta.it/main.php?sez=90

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