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Società laica, non laicista 17/03/2013

Non è mia intenzione monopolizzare la “posta “dei lettori, però vorrei rispondere alla redazione di IC riguardo il commento alla mia del 15 marzo : mi piace essere chiara .
Dissento parzialmente su due punti : che l’antisemitismo sia frutto del fondamentalismo islamico e sulla laicità come debba essere intesa.
Sono sempre stata contraria all’immigrazione massiccia dei musulmani in Europa , pensando che la loro cultura non permette l’integrazione con il mondo occidentale, o almeno è assai difficile.
Colpevoli però i governi che non hanno messo netti paletti sul dover sottostare alle nostre leggi , vivendo nei nostri paesi.
Sono però i governi europei che hanno sottovalutato i segnali di antisemitismo ( per viltà? per oppurtunismo politico?) , negando la matrice islamica , e lasciandosi sopraffarre fino a soffocare persino la libertà di stampa ; oppure permettere a facinorosi nostrani di occupare facoltà e impedire la parola a qualcuno solo perché ebreo.
La targa dedicata in una cittadina della Francia a un terrorista palestinese è solo l’ultimo esempio. E credo, purtroppo, che latente esista una traccia di antisemitismo in molti stati europei (Norvegia, Francia ..)
Spero che il Papa faccia sentire la sua voce condannando forte e chiaro il terrorismo islamico , senza attenuanti . Che chieda libertà di culto in ogni paese.
Sulla laicità: una società laica è un bene prezioso, la separazione Stato-Chiesa è L'essenza della democrazia. E’il laicismo quello che io condanno , l’estremismo della laicità, quello che elimina i nomi madre –padre per sostituirli con genitore uno e due; quello che priva i bambini alle materne della festa del Natale, chiamandolo con nomi assurdi , per non offendere i bambini musulmani.

 Cordialmente,
annalisa rossi

Siamo d'accordo con lei su quasi tutto, persino mella speranza che questo Papa abbia il coraggio di usare un linguaggio chiaro e semplice se deciderà di affrontare la minaccia del terrorismo, un argomento che è finora rimasto estraneo alla Santa Sede.
Dove non siamo d'accordo è il concetto di società laica, pur condividendo i suoi timori verso il laicismo, che effettivamente può rappresentare un pericolo, come avvenne nei paesi soggetti all'Urss e in tutti i regimi comunisti.
Ma gli esempi che lei cita sono fuori luogo, è soltanto una sottile propaganda ideologica che ha diffuso falsità descrivendo un futuro terrorizzante, nel quale scompariranno quelle parole che ci sono state famigliari sino ad oggi.
Nelle 'nuove famiglie' , composte da genitori dello stesso sesso, i papà continueranno a chiamarsi papà e le mamme idem. Ci sarà lo stesso amore verso i figli come in tutte le famiglie. Non cada nel tranello di chi soffre soprattutto di omofobia, le società cambiano, ma i valori saranno sempre gli stessi anche se si adatteranno a regole non più escludibili. La famiglia tradizionale ne trarrà solo benefici, coloro che  lo negano vogliono solo terrorizzarci con incubi che esistono solo nelle loro menti.
Guardi l'esempio di Israele, dove l'esperienza delle nuove famiglie è ormai una condizione normale, è la migliore risposta a chi pensa solo a diffondere paura.
IC redazione 


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