L'analisi di Stanley Fisher è quella di un grande governatore della finanza pubblica, artefice di una politica finanziaria nazionale nel tempo del suo governo che ha fatto scuola e determinato il miracolo del fatto che Israele è stato il solo paese al mondo a non perdere nemmeno un dollaro nella tragica bolla speculativa finanziaria che ha distrutto le economie occidentali; sul piano tecnico la sua manovra colpisce sia l'esperto finanziario che il semplice cittadino, in quanto ha il carattere della semplicità e della razionalità: ha infatti ottenuto dalla knesset una legislazione specifica impeditiva ed ostativa della formazione e commercio di prodotti finanziari derivati, la causa specifica del crollo delle borse occidentali e dei ripsarmi di milioni di persone oltre che del disastro nei rapporti di cambio internazionali per le monete colpite dalla speculazione. Un grande tecnico che non si è potuto cooptare per la nomina alla presidenza del fondo monetario internazionale in sostituzione del dimissionario Strauss-Khan per ragioni di età, purtroppo superiore al limite legale previsto per l'nsediamento presidenziale dell'organo monetario internazionale.