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Il Giornale Rassegna Stampa
08.03.2013 Israele: invasione di locuste
cronaca di Rolla Scolari

Testata: Il Giornale
Data: 08 marzo 2013
Pagina: 14
Autore: Rolla Scolari
Titolo: «La piaga biblica ora colpisce gli ebrei»

Riportiamo dal GIORNALE di oggi, 08/03/2013, a pag. 14, l'articolo di Rolla Scolari dal titolo "La piaga biblica ora colpisce gli ebrei ".


Rolla Scolari

Gerusalemme Far rosolare l'aglio e le fo­glie di malva, aggiungere un pizzico di sa­le, curcuma, cumino e paprika. E per ultime, le cavallette che avete fatto bollire in un brodo ve­getale. In un ristorante di Gerusalemme, davanti alle mura della città vecchia, finisce una delle più devastanti piaghe bibliche.
Le locuste, dopo aver invaso l'Egitto, nei giorni scorsi sono arrivate nel Sud d'Israe­le. Da lunedì, il ministero dell'Agricoltura è in stato di allerta: è stata attivato un nume­ro verde per i contadini e i pesticidi sono pronti. Le cavallette, spiegano gli esperti, arrivano dal Sudan. Sciami da oltre 30 mi­lioni di insetti hanno già distrutto colture in Egitto, e Israele si prepara al peggio. Ep­pure,
l'ironia per ora sta avendo la me­glio, almeno sulle pagine dei giornali. Le coincidenze bibliche affascinano: le locu­ste arrivano a poche settimane dalla Pa­squa ebraica, che celebra l'uscita del popolo d'Israele dall'Egitto. E tra le dieci piaghe che se­condo la Bibbia Dio in­flisse al Faraone pri­ma che Mosé condu­cesse gli ebrei oltre il Mar Rosso c'è l'inva­sione di calvallette.
«Aspetta un atti­mo, ma le piaghe non avrebbero dovu­to rimanere dall'altra parte del mare?», scher­za un giornalista su
Haa­retz .
In una vignetta del Jerusa­lem Post , una cavalletta colpita dai pestici­di di un agricoltore chiede pietà: «Non possiamo tornare alleati come ai vecchi tempi nell'antico Egitto?». È l'aspetto culi­nario però a prevalere. I tg della sera mo­strano gruppi di ebrei ultraortodossi che, nel Sud, riempiono sacchetti di plastica con locuste da mettere in tavola. Per mol­ti ebrei sefarditi, soprattutto yemeniti, le locuste non soltanto sono kosher - rien­trano nelle strette regole alimentari ebrai­che - ma sono anche una leccornia. La questione è controversa e alcuni rabbini sono intervenuti in queste ore per dire che, nel dubbio, sarebbe meglio non cuci­nare gli insetti. Troppo tardi: «Arrivano le locuste! Gnam!»; «Se Dio ci ha dato le ca­vallette, facciamoci uno stufato», titola­no ironici i giornali. «Le preparo da anni per inserirmi all'interno di una lunga cate­na di tradizioni», spiega al Giornale Mo­she Basson, dal suo ristorante «The Eu­calyptus », davanti alle vecchie mura di Gerusalemme. Moshe esplora da oltre vent'anni la cucina biblica. Qualche gior­no fa era in tv a friggere cavallette mentre il Paese si preparava a spruzzare pestici­di. «Da qualche giorno riceviamo moltis­sime telefonate di clienti che vogliono as­saggiarle », dice. Sì, lo abbiamo fatto: fan­no senso, sono un po' dure e sanno di po­co. Secondo gli ebrei yemeniti, però, il sa­pore varia a seconda delle colture che hanno appena ingerito. Chi le frigge dice che hanno il sapore del pollo bruciato e sui giornali si scherza: «Sono una specie di pop corn dell'antichità».

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