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Ugo Volli
Cartoline
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Fate la carità, per favore. Hanno sete. Sete di sangue, naturalmente 06/03/2013

Fate la carità, per favore. Hanno sete. Sete di sangue, naturalmente
Cartoline da Eurabia, di Ugo Volli

Cari amici,

che ne dite di organizzare una bella colletta di solidarietà a Hamas? Un po' di coltellacci da macellaio, esplosivi di tutti i tipi, lupare, ceppi da galera che fanno sempre comodo, arnesi da tortura vari, tanaglie cavalletti ferri roventi, qualche buca profonda per cadaveri e prigionieri, un po' di veli per le donne e naturalmente qualche fotoreporter e giornalista di quelli buoni, che dicono obbedienti quel che è giusto dire. Aggiungete un po' di sangue di pipistrello, bava di rospo e urina di serpente, così per l'estetica. E facciamo un bell'invio via corriere, senza neanche bisogno di una flottiglia, che in questo periodo il mare può essere agitato e si rischia il mal di mare (certo che si potrebbe raccogliere il vomito e consegnare anche questo, ma forse non ne vale la pena).


Vittorio Arrigoni

Perché dico questo? Perché, poracci, ce l'hanno tutti con loro. Fanno un gesto umanitario con gli assassini di Arrigoni, che sono  gente loro, li condannano a dieci anni rivedibili e scontabili, con conservazione del posto e del grado nelle loro milizie - è un gesto umanitario, no? E i poveri terroristi, così frustrati, potranno ogni tanto prendersi qualche piccolo divertimento con un tipo "di costumi occidentali", che ha avuto la dabbenaggine di mettersi nelle loro mani (http://www.ilgiornaledivicenza.it/stories/121_ultima_ora/471860_arrigoni_accolto_appello_pena_assassini_da_ergastolo_a_15_anni/) e subito qualcuno si mette a protestare, magari anche gente di sinistra, comunisti che dovrebbero essere solidali (https://www.contropiano.org/en/archive/archivio-news/item/14642 ).


Un tunnel da Gaza

Al Cairo va al governo la loro casa madre, che combina qualche pasticcio, come sappiamo, ed è un po' bisognosa di aiuti internazionali, ma passa un annetto e gli inonda i tunnel (http://maannews.net/eng/ViewDetails.aspx?ID=554998). Non che ce ne sia mai stato bisogno per la sopravvivenza della popolazione, che riceve centinaia di camion di rifornimenti da Israele anche durante i periodi di combattimento. Ma le armi? E le Mercedes dei capi? E il contrabbando di generi di lusso, da cui Hamas prende buona parte delle sue risorse? (http://www.jpost.com/MiddleEast/Article.aspx?id=303159) E non basta, perché ci si è messo anche un guidice egiziano a dire che i tunnel non sono a norma, non so se delle leggi del traffico o di quelle fiscali e che vanno tutti chiusi (http://www.reuters.com/article/2013/02/26/us-palestinians-tunnels-egypt-idUSBRE91P0UV20130226http://www.aljazeera.com/news/middleeast/2013/02/201322619219970812.html). Ma vi pare che gli eroici combattenti di Hamas rispettino le decisioni di un leguleio del Cairo? 

E non è finita qui. Gli adepti della religione della pace devono conoscere bene il detto latino "si vis pacem para bellum", che in arabo suona "morte agli ebrei, sempre e comunque". Dunque vanno in giro a comprarsi tutte le armi che possono, naturalmente in attesa della vostra prossima fornitura di lupare e coltellacci. In particolare fanno comodo le armi libiche, che dopo la guerra civile sono andate a finire in mano prevalentemente agli islamisti, che fra l'assassinio di un ambasciatore e l'altro, le indirizzano sui vari fronti del jihad, la guerra santa, dunque in questo momento soprattutto fra Mali e Gaza. Ma i nostri prudentissimi eroi sono stati costretti a rifiutare una partita di queste armi, perché contaminate da strumenti spionistici ebraici (http://www.algemeiner.com/2013/03/04/hamas-refuses-libyan-missile-shipment-fearing-espionage/, la fonte originale è qui: http://www2.youm7.com/News.asp?NewsID=966057, è in arabo, ma qualunque traduttore web vi fa capire il succo). Ma vi sembra possibile che quegli impiccioni di ebrei si mettano a rovinare il gioco preferito dei bravi ragazzi di Hamas? Non si possono neanche più sparare missili in pace sui civili, adesso!


La maratona dell'anno scorso a Gaza

E non è finita qui. Invidiosi della maratona di Gerusalemme, appena finita con pieno successo nonostante il boicottaggio dell'Anp e di quella di Tel Aviv che si svolge fra due settimane, i nostri eroi avevano organizzato una maratona a Gaza: immaginatevi che tripudio di bandiere, che partecipazione internazionale, che spirito di militanza... Ma naturalmente nel più rigoroso rispetto della morale islamica. Il che significa una maratona solo per uomini, men only, proibita alle donne (come le spiagge, le danze, la libertà di vestirsi secondo il proprio gusto e tante altre cose sotto il giusto governo di Hamas). Be' sapete che cos'è successo? Quegli sleali ipocriti dell'UNRWA, l'agenzia dell'Onu che finanzia a Gaza tante cose e che avevano avuto in passato la sfacciataggine di proporre addirittura che nelle scuole si insegnasse l'esistenza della Shoà, adesso si rifiutano di appoggiare una sana maratone per soli uomini, col risultato che la manifestazione sportivo-propagandistica rischia di saltare (http://www.timesofisrael.com/un-cancels-gaza-marathon-over-hamas-ban-on-women/? , http://www.unrwa.org/etemplate.php?id=1664).

Non vi sembra il colmo? Poveracci hamasiani (o hamasini, mi piace di più, ricorda i vecchi missini...). Mandategli almeno degli spadoni, dei mortaretti, delle fruste, delle spingarde, insomma qualcosa che consenta loro di sfogare la rabbia e il dolore. I quali, badate, provocano sempre la sete. In questo caso, sete di sangue.

Ugo Volli


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