Le camicie brune naziste sono tornate nelle università europee
Commento di Giulio Meotti
(Traduzione di Yehudit Weisz)
Giulio Meotti Un bel libro dedicato a chi vuol guarire dall'odio
Che fine ha fatto la democrazia in Europa?
Decine di studenti alla Essex University hanno interrotto un discorso del Vice Ambasciatore di Israele in Gran Bretagna, Alon Roth-Snir, mentre una conferenza già programmata di Daniel Taub, Ambasciatore d’Israele in Gran Bretagna, è stata annullata presso la University of North Irland, per “motivi di sicurezza”.
La libertà di parola è concessa a tutti nelle università europee, anche agli islamisti e agli inviati iraniani, ma non agli israeliani.
Di recente, l’Università di Parigi VIII, ha chiuso i battenti per evitare un atteggiamento più duro ad una conferenza programmata contro lo Stato ebraico; nel 2010 a Esther Orner , la settantenne romanziera israeliana e sopravvissuta alla Shoah, è stato annullato un precedente invito ad un incontro di scrittori del Mediterraneo all’Università della Provenza.
Alla Queen University di Belfast, militanti palestinesi hanno attaccato violentemente il diplomatico israeliano Solon Salomon.
Ospite in una recente conferenza nel Regno Unito, organizzata dal Mental Health and Social Care Trust di Manchester, avrebbe dovuto essere Motti Crystal, un docente esperto di teoria negoziale. Ma per la pressione di uno dei sindacati che hanno organizzato l'incontro, il suo invito è stato annullato. Il motivo? Crystal è un israeliano. Un ebreo.
Uno studente israeliano presso l’Università di Torino, Amit Peer, ha dichiarato che “gli ebrei qui nascondono la propria identità, perché rischiano di diventare un bersaglio”. Ha proseguito dicendo: “Dei compagni di scuola ebrei mi hanno detto che nascondono il loro cognome. Solo gli amici intimi conoscono la loro vera origine, non si fidano nemmeno a rivelarla ai loro insegnanti”.
Al diplomatico israeliano Shai Cohen è stato impedito di parlare all’Università di Pisa, dopo un violento attacco da parte degli studenti che lo chiamavano “macellaio”. L’ex ambasciatore israeliano, Ehud Gol, abbandonò l’Università di Firenze, dopo una simile “protesta”.
Il blogger italiano Dagoberto Husayn Bellucci, un neo-fascista che si è convertito all’Islam, ha pubblicato una lista nera di 162 professori ebrei di Roma. Ha invitato i lettori a boicottarli e a “farli licenziare”. La lista di Bellucci era basata su una precedente lista nera antisemita, dal titolo "Fuori dall’Università, feccia ebraica”, pubblicata nel 2008 e poi ampliata.
Una scarpa è stata scagliata contro l’ambasciatore israeliano Benny Dagan, mentre stava dando una lezione all’Università di Stoccolma e una studentessa ebrea, Anja Savosnic, è stata costretta ad abbandonare gli studi ebraici presso l’Università di Oslo a causa di attacchi antisemiti da parte di alcuni suoi compagni.
I membri della '' Scottish Jewish Student Chaplaincy '' hanno denunciato che gli studenti ebrei nascondono i simboli della loro religione, per la crescente ostilità nei campus universitari.
Nell’università più antica e più celebre di Francia, la Sorbona, che risale al XIII secolo, culla dell’Illuminismo e santuario della laicità francese, gli Hezbollah hanno organizzato un corso per diffondere la loro propaganda antisemita. Gli studenti ebrei, che avevano protestato, furono presi a pugni in faccia e spintonati con violenza. Gli studenti arabi mostravano con orgoglio le loro t-shirts con la Cupola della Roccia e le parole “Al Quds” (Gerusalemme in arabo). Altri gridavano “La Palestina vivrà”. E' successo nell’aula magna davanti alle statue di Pascal, Cartesio e Racine.
L’Europa oggi è testimone di un’ondata di intimidazione e di odio come quella delle “camicie brune” dei giovani nazisti degli anni '30, quando gli ebrei e i dissidenti venivano aggrediti ed espulsi dalle università.
Come allora, oggi l’obiettivo è quello di soffocare la cultura ebraica, convincendo le istituzioni accademiche a rompere le relazioni con le università israeliane, non invitando israeliani alle conferenze internazionali, impedendo la pubblicazione di articoli di studiosi israeliani, boicottando quegli studenti che desiderano studiare in Israele, espellendo organizzazioni ebraiche dai campus universitari e non pubblicando articoli su riviste israeliane.
Come allora, la barbarie di oggi prende le sembianze di un mostro nell’incubo di un bambino: lento, terribile e inevitabile.
Come allora, oggi assistiamo in Europa allo spettacolo della democrazia che si sta suicidando.
Come allora, gli ebrei sono oggi il canarino nella miniera di carbone: quando gli ebrei si sentono costretti a fuggire, la luce della libertà si è spenta.
Come allora, oggi si inizia con l’interrompere i relatori israeliani nelle università europee, per finire con l' attacco fisico contro il popolo ebraico.
Asher Ben Nathan, primo ambasciatore di Israele in Germania, mentre teneva una conferenza all’Università di Monaco, fu interrotto violentemente da attivisti di sinistra. Su un poster nell’auditorium si leggeva: “Solo quando le bombe esploderanno in 50 supermercati israeliani potrà esserci la pace”.
L’università in Europa, in cui ho studiato filosofia, è stata contaminata dall’odio. L'ho lasciata con un senso di soffocamento e tradimento.
Giulio Meotti è l'autore di " Non smetteremo di danzare " (Lindau Ed.) pubblicato in inglese con il titolo " A New Shoah", scrive per Yediot Aharonot, Wall Street Journal, Arutz Sheva, FrontPage Mag,The Jerusalem Post, Il Foglio. Informazione Corretta pubblica in lingua italiana - nella rubrica “Meotti International”- i suoi articoli scritti in inglese per le testate sopra citate.