Riportiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 28/02/2013, a pag. 15, l'articolo dal titolo "Teheran e il nucleare: «Passi positvi»".

Catherine Ashton

'Questa è una centrale elettrica nucleare, e questa una lampadina'
Negoziati sul nucleare iraniano fermi. L'Iran non intende cedere, come risulta evidente dalla cronaca che riprendiamo in questa pagina.
Ha senso trattare con la teocrazia iraniana ?
D'altro canto c'è da chiedersi anche che senso abbia avuto la richiesta di Catherine Ashton di chiudere il sito di Fordo. Una richiesta che l'Occidente avrebbe dovuto fare un decennio fa. Ormai non serve più a nulla.
Ecco il pezzo:
ALMATY — «Passi positivi»: è il bilancio dei due giorni di negoziati sul nucleare iraniano in Kazakistan tra la delegazione di Teheran e quelle dei 5 1 (Usa, Gran Bretagna, Francia, Cina, Russia e Germania), nelle parole del capo negoziatore della Repubblica Islamica Saeed Jalili, che ha aggiunto che gli interlocutori si sono mostrati «più realisti» che in passato. Catherine Ashton, alto rappresentante dell'Ue per la politica estera, ha proposto all'Iran di porre fine all'arricchimento dell'uranio e chiudere il centro sotterraneo di Fordo, in cambio della sospensione di parte delle sanzioni economiche imposte contro il Paese. Ieri Jalili ha dichiarato che «non c'è ragione» per chiudere l'impianto di Fordo, ma si è detto «disponibile a discutere» sull'arricchimento al 20%, un livello (raggiunto nel 2o1o) che avvicina il Paese alla capacità di produrre una testata atomica. Le potenze occidentali sospettano che l'Iran stia tentando di sviluppare armi nucleari, accuse che Teheran respinge. Ashton ha detto di sperare che l'Iran consideri «in modo positivo» la sua proposta. In Kazakistan le parti hanno raggiunto l'accordo sul proseguimento dei colloqui ad aprile. Israele ha avvertito che se falliscono bisognerà ricorrere a «sanzioni militari».
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