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La Stampa Rassegna Stampa
22.02.2013 Iran nucleare: 180 nuove centrifughe
cronaca di Maurizio Molinari

Testata: La Stampa
Data: 22 febbraio 2013
Pagina: 20
Autore: Maurizio Molinari
Titolo: «Nucleare, in Iran 180 nuove centrifughe»

Riportiamo dalla STAMPA di oggi, 22/02/2013, a pag. 20, l'articolo di Maurizio Molinari dal titolo "Nucleare, in Iran 180 nuove centrifughe".


Maurizio Molinari

L’Iran ha installato nell’impianto atomico di Natanz 180 centrifughe di ultima generazione, accelerando l’arricchimento dell’uranio con un passo che accresce i timori di una svolta militare del programma. A svelare la mossa di Teheran è l’Agenzia atomica dell’Onu (Aiea) con un rapporto consegnato alle 35 nazioni del suo consiglio direttivo, redatto a conclusione della missione svolta dagli ispettori internazionali proprio a Natanz lo scorso 6 febbraio. Le centrifughe che gli ispettori hanno visto all’opera sono di tipo «IR 2m» e consentono di arricchire l’uranio ad una velocità superiore 3 o 5 volte a quella precedente. Sono tutte «installate o in via di installazione» e per le nazioni che temono la corsa dell’Iran all’atomica ciò significa che sarà più facile per Teheran ottenere il materiale necessario per confezionare il primo ordigno nucleare. Le autorità di Teheran ribattono affermando che il «nostro programma nucleare ha una natura pacifica» e «non abbiamo alcune intenzione di dotarci di un’arma atomica» ma il rapporto dell’Aiea appare destinato a complicare i colloqui multilaterali, la prossima settimana in Kazakhstan, dei rappresentanti di Usa, Russia, Francia, Germania, Gran Bretagna e Cina con gli inviati iraniani. Se la comunità internazionale chiede a Teheran di bloccare l’arricchimento dell’uranio e liberarsi delle quantità già arricchite, l’Iran dimostra di voler andare nella direzione opposta. Forse proprio tale accelerazione era stata il motivo dell’apertura dell’amministrazione Obama che, con il vicepresidente Joe Biden, aveva offerto da Monaco ad Alì Khamenei, Leader Supremo , un dialogo diretto che è stato però, una volta ancora, rifiutato.

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