Gran Bretagna: sussidi all'imam fondamentalista Choudary cronaca di Alessandro Carlini
Testata: Libero Data: 19 febbraio 2013 Pagina: 16 Autore: Alessandro Carlini Titolo: «Ultima frontiera del jihad: 'Scrocchiamo agli infedeli'.»
Riportiamo da LIBERO di oggi, 19/02/2013, a pag. 16, l'articolo di Alessandro Carlini dal titolo " Ultima frontiera del jihad: «Scrocchiamo agli infedeli» ".
L'imam Choudary
La jihad si fa anche coi benefit che dà lo Stato. Parola di Anjem Choudary. È lui il nuovo leader dell’integra - lismo islamico di Londra. Di origini pachistane, ha già turbato l’opinione pubblica britannica e occidentale con le sue trovate: come ad esempio una cerimonia funebre in onore diOsama Bin Laden, tenuta di fronte all’amba - sciata americana nella capitale britannica. Ex leader del gruppo al-Muhajiroun («gli immigranti» in arabo) e poi membro dell'organizzazione Musulmani contro le Crociate, oltre che di altre sigle che non fanno che spargere odio contro il Regno Unito e l’Occi - dente, è arrivato a indicare la nuova strategia per la lotta agli «infedeli». Parlando nel corso di un incontro coi membri della sua organizzazione ha detto, senza mezzi termini, che è cosa buona e giusta, campare coi benefit che la regina offre copiosamente anche a quei sudditi che forse vogliono farla saltare in aria. Le sue uscite sono state riprese in un video –filmato di nascosto dai giornalisti delSun–e sono finite su molti giornali britannici, che su di lui hanno ormai un vero e proprio archivio di insulti, attacchi contro le istituzioni nazionali. Choudary, per quanto riguarda i sussidi, non parla però a vanvera. Ilsuo esempio, infatti, è lampante. Come è accaduto anche in passato con altri predicatori d’odio che hanno infiammato Londra, anche lui campa con quanto offre il welfare britannico. Choudary, grazie anche ai quattro figli a carico, porta a casa benefit per 25 mila sterline l’anno, in pratica lo stipendio di un cittadino medio che però deve lavorare ogni giorno e soprattutto evitare di offendere il suo Paese. Non solo, l’imam vive in una casa da 320 mila sterline a Leytonstone, nell’East London. Nel corso del video, Choudary pronuncia una sorta di editto religioso, una fatwa, in cui invita i suoi adepti a non sentirsi in colpa se accettano soldi da quelli che sono considerati come nemici, i «kuffar» li chiama, i non musulmani. Il tutto condito coi soliti attacchi contro i leader nazionali e internazionali. Il predicatore ha ribadito che la bandiera nera dell’islam un giorno sventolerà a Downing Street e a Buckingham Palace. In un’intervista in esclusiva a Libero aveva detto anche di peggio: che i musulmani un giorno marceranno su Roma. Oltre ad affermare, più volte, che Bin Laden è stato un eroe. Dopo che però è stato scoperto a spiegare la sua strategia della jihad dei sussidi e col rischio di perderli, ieri ha fatto retromarcia, dicendo che era stato frainteso, che la videocamera era stata piazzata a tradimento, e che le sue parole sono state strumentalizzate. Del resto, questa strategia, per molti versi vile, l’ha già usata in passato. Quando ad esempio la polizia antiterrorismo si era messa sulle sue tracce e quelle della sua organizzazione, poi dichiarata illegale. Si erano cercati legami fra i suoi componenti e Al Qaeda, in particolare per la raccolta dei fondi per il jihad e per il reclutamento di volontari da spedire in Afghanistan. Choudary fino ad ora ne è uscito indenne, e ogni volta ha salvato quella ricca «pensione» che lo Stato britannico gli concede.
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