Iran: bufale militari ben in vista. E il programma nucleare ? Avanza indisturbato
Testata: Libero Data: 15 febbraio 2013 Pagina: 18 Autore: Alessandro Carlini Titolo: «La vera arma dell’Iran è Photoshop»
Riportiamo da LIBERO di oggi, 15/02/2013, a pag. 18, l'articolo di Alessandro Carlini dal titolo " La vera arma dell’Iran è Photoshop ".
Uno dei finti droni iraniani
Il fatto che Teheran metta in mostra le sue bufale militari facilmente smascherabili non significa che anche il piano nucleare sia altrettanto arretrato. Anzi, il fatto che gli ayatollah lo tengano così segreto, impedendo all'AIEA di fare i normali (e dovuti) controlli, è significativo. Ecco il pezzo:
Se l’atomica iraniana è in uno stato «avanzato» come gli aerei «invisibili» e i droni di Teheran nessuno corre alcun pericolo. Negli ultimi mesi si sono susseguiti una serie di annunci sui nuovi formidabili armamenti della Repubblica islamica, che però si sono rivelati dei «fake», ovvero degli immani tarocchi. L’ultimo caso è quello del Qaher 313, che doveva essere il nuovo velivolo invisibile ai radar della flotta iraniana. È stato presentato in pompa magna al presidenteMahmud Ahmadinejad, e sono state scattate fotografie all’aereo fermo in un hangar. Da lì probabilmente non si è mai mosso perchè sarebbe un modello, anche realizzato male, e con perfino una serie di banali errori aerodinamici. I maldestri tecnici della propaganda di Teheran, a colpi di Photoshop, hanno anche mostrato in un’immagine l’aereo che sorvolava le innevate montagne iraniane. Tutto falso per la stampa occidentale. Il regime ha risposto a queste accuse facendo intervenire addirittura il ministro della Difesa, Ahmad Vahidi, che ha parlato di «soliti attacchi nemici». Sono tanti però i precedenti di questi «fotoritocchi», che alla fine ottengono sempre l’effetto contrario. Anche perchè in rete ci sono migliaia di esperti pronti a sbugiardare il regime di Ahmadinejad. Un caso recente è stato quello dell’im - magine messa in giro dall’agenzia di stampa nazionale Mehr, in cui si può vedere il drone a decollo verticale «Koker 1». Capace di alzarsi e atterrare in qualsiasi condizione, un vero e proprio gioiello della tecnica, in grado di spiare dall’alto gli eserciti nemici. Un portento. Peccato che la tecnologia di Teheran non abbia nulla a che fare con quel velivolo telecomandato. La foto distribuita è infatti un plagio: si tratta di un prototipochedecolla dal tetto della giapponese Chiba University, nel 2008. I maldestri «taroccatori» degli Ayatollah hanno tagliato dalla fotografia originale le tre grosse pale sopra l’edificio. Un tentativo goffo, un altro, per mostrare i muscoli. Perfino gli animali non sono esenti. L’impresa della scimmietta iraniana lanciata nello spazio dalle autorità di Teheran e tornata a terra sana e salva sarebbe un falso. L’animale mostrato al ritorno dalla missione è molto diverso da quello delle immagini filmate prima della partenza del vettore. «Questo vuol dire che la scimmietta che è partita èmorta di attacco di cuore dopo il lancio o che l’esperimento non è andato tanto bene», ha detto Yariv Bash, capo di Space Israel, ong che progetta il lancio di un razzo israeliano sulla Luna.
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