Tunisia: l'opposizione chiede le dimissioni del governo islamista il Paese nel caos in seguito all'assassinio del leader laico Chokri Belaid
Testata: Il Giornale Data: 12 febbraio 2013 Pagina: 28 Autore: Rolla Scolari Titolo: «Caos Tunisia: ora trema il governo dei fanatici»
Riportiamo dal GIORNALE di oggi, 12/02/2013, a pag. 28, l'articolo di Rolla Scolari dal titolo "Caos Tunisia: ora trema il governo dei fanatici".
Chokri Belaid
La strada si è svuotata anche se in centro a Tunisi l'iconica avenue Bourguiba - cuore della rivoluzione del 2011- è ancora avvolta dal filo spinato. La manifestazione davanti all' Assemblea nazionale che ieri ha chiesto per l'ennesima volta le dimissioni del governo guidato dagli islamisti di Ennahda non era paragonabile nei numeri al mare di folla che venerdì ha seguito i funerali dell'oppositore Chokri Belaid, freddato la settimana scorsa con quattro colpi di pistola. L'uomo era un rumoroso critico del movimento Ennahda. Il suo partito e la sua famiglia accusano gli islamisti di coprire e incitare le violenze politiche che da mesi percorrono la Tunisia. Se la piazza ha ceduto al silenzio, la sua esplosione venerdì ha gettato il Paese nella più grande crisi politica dalla rivoluzione: il governo traballa e le divisioni interne alla coalizione al potere indeboliscono la già fragile transizione. Le forze politiche tunisine sono bloccate in una battaglia sulle sorti dell'esecutivo e sono attraversate da troppe divisioni: i partiti al potere sono in scontro con l'opposizione; i gruppi al governo - una coalizione di tre partiti tra cui Ennahda- sono fratturati e persino il movimento islamista è percorso da disaccordi interni. Ieri, i ministri del Congresso per la Repubblica, uno dei due alleati con gli islamisti e movimento del presidente laico Moncef Marzouki, hanno detto che resteranno nel governo, dopo aver minacciato per giorni di voler ritirarsi in protesta. Il gruppo chiede però le dimissioni dei ministri islamisti di Giustizia ed Esteri ponendosi così in scontro diretto con l'alleato Ennahda. stesso tempo, rifiuta la proposta del premier Hamadi Jebeli, che dall'uccisione di Chokri spinge per la formazione di un esecutivo di tecnocrati, portando avanti una posizione completamente disgiunta dal suo stesso partito Allo Ennahda, che rifiuta la sua soluzione. È un caos politico senza precedenti che secondo Lazhar Akremi, del movimento d'opposizione Nidaa Tunes, dimostra l'esistenza di una frattura all' interno del partito Ennahda: «Ci sono due progetti di governo paralleli: uno di tecnorati, approvato dal premier, un rimpasto politico sostenuto dal suo partito Ennahda». Intabarrata in un ampio mantello di lana, il capo coperto, Meherzia Labidi, numero due all'Assemblea nazionale e membro di Ennahda, siede in un piccolo ufficio tra i bei cortili, porticati e fontane dell' antico palazzo dei bey, che ospita a Tunisi gli scranni della nuova istituzione: «Che tipo di sostegno politico può avere un governo di tecnocrati? - si chiede- Oggi abbiamo bisogno di politici per costruire una transizione politica ». Comunque vada, la crisi è profonda e il timore in Tunisia è che l'incertezza renda la violenza politica la nuova regola.
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