Sulla REPUBBLICA di oggi, 10/02/2013, a pag.45, con il titolo "Gli ebrei ungheresi sulla lista di Eichmann", Attilio Bolzoni recensisce il libro di Fabio Omodeo e Mario Josè Cereghino "La lista di Eichmann".
La belva in gabbia a Gerusalemme durante il processo
Budapest, primavera del 1944. La guerra va sempre peggio per la Germania e Hitler, che teme l'abbandono dall'Asse da parte del governo dell'ammiraglio Miklós Horthy, ordina l'invasione dell'Ungheria. A Budapest, a capo del dipartimento perla "soluzione del problema giudaico", arriva il colonnello delle Ss Adolf Eichmann. E da qualche anno che in Ungheria opera laVaada, un'organizzazione per l'assistenza agli ebrei dell'Europa centrale, una rete di soccorso guidata da Joel Brand. E estate quando Eichmann propone a Brand, in cambio di denaro e merci, la "vendita" agli Alleati di un milione di ebrei ungheresi. Se il patto non si farà, tutti loro finiranno nei campi della morte. Comincia così una drammatica corsa di Brand per salvare quelle vite. In missione fra i Balcani e il Medio Oriente, in contatto con servizi segreti di Usa e Gran Bretagna. Qualcuno però si oppone al piano. E 430mila ebrei ungheresi entreranno nelle camere a gas di Auschwitz. E una delle storie nascoste della seconda guerra mondiale, raccontata da Fabio Amodeo e Mario Josè Cereghino attraverso documenti ritrovati negli archivi del Foreign Office.
LA LISTA DI EICHMANN di Fabio Amodeo e Mario José Cereghino Feltrinelli, pagg. 201, euro 16 ***
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