Caro Dottor Volli,
la seguo quasi quotidianamente con condivisione assoluta, anche se - spesso - un po' malinconica, proprio a causa dell'assoluta veridicità , intelligenza e obbiettività di quanto lei scrive.
Ho lavorato nel tessile e quindi ho avuto grande frequentazione del mondo ebraico. Varie volte sono andato in Israele ed in 15 paesi arabi, conoscendone usi e costumi in ambienti e luoghi non certo turistici, ho goduto di punti d'osservazione privilegiati in quanto autentici, non come le signore ex sessantottine della gauche caviar milanese che vanno al Mamounia di Marrakesh e pontificano sul mondo arabo senza sapere nemmeno del patto Sykes-Picot, tanto per iniziare.
Ho vissuto in Sudafrica dal 1981 al 1986; quindi ancora nel periodo della famigerata apartheid che però, tanto feroce, a prescindere dal modo ottusamente grezzo in cui era proposta, non era, visto che il problema di quel Paese era, in quegli anni, regolamentare ed evitare l'immigrazione illegale dagli stati "neri".
Il Sudafrica godeva di cattiva stampa, proprio come Israele. Anche all'epoca si parlava dei children uccisi dalla polizia, glissando sul particolare che i cosiddetti children avevano AK 47 e molotov.
La sinistra radical italiana delirava delle spiagge dorate di Sun City (Una specie di Las Vegas) dove ai bianchi ed ai neri non era consentito prendere il sole insieme. Premettendo che prendere il sole non è attività gradita ai neri, mi passi il banale sarcasmo ... Sun City non era in Sudafrica, ma in Botswana, enclave nera in Sudafrica. Quindi proprio a Sun City le coppie miste, vietate per legge dal famoso "Immorality Act" in territorio sudafricano potevano trovare legittimo rifugio ed ospitalità . detto tutto ciò - a dimostrazione del rigore della stampa di sinistra - aggiungo che Sun City non ha spiagge dorate, in quanto il mare è a qualche ora di aereo. Lascio la divagazione, spero divertente, sulla stampa di sinistra e mi chiedo perchè non enga citato il Sudafrica - questo diavolo sullfureo che peròaccolse gli ebrei in fuga dal nazismo, a differenza di tanti civilissimi paesi.
Cordialmente,
Gianfranco Pacini
Ha ragione, ci sono paesi che hanno aperto le porte agli ebrei in fuga dall'Europa dominata dai nazisti che non vengono mai ricordati. Sud Africa fra questi. Ma la differenza con Israele è abissale, nel Sud Afriva vigeva una apartheid vergognosa che non poteva finire in altro modo se non con la sconfitta del regime segregazionista. Israele è una democrazia aperta che ha fatto dell'integrazione la sua bandiera.
IC redazione