Riduci       Ingrandisci
Clicca qui per stampare

 
Ugo Volli
Cartoline
<< torna all'indice della rubrica
Dalla Bulgaria all'Italia, passando per il Libano 06/02/2013
Dalla Bulgaria all'Italia, passando per il Libano
Cartoline da Eurabia, di Ugo Volli


attentato a Burgas

Cari amici, 
 
vi ricordate che sei mesi fa, nel luglio 2012, un attentatore suicida fece saltare un bus nella località di villeggiatura bulgara di Burgas sul Mar nero, uccidendo una mezza dozzina di turisti e ferendone una ventina? Gente che era appena sbarcata dall'aereo e che sperava di farsi una vacanza di mare un po' economica, di consumare dei gelati, prendere il sole, farsi qualche nuotata nelle acque calme del mar Nero, qualche serata in discoteca? E che invece furono ammazzati sull'autobus che doveva portarli in albergo da una carica di esplosivo che della loro vacanza lasciò solo una carcassa annerita, lutti e dolori? Sì che vi ricordate, erano ebrei, israeliani seguiti e perseguitati fino alla morte a migliaia di chilometri da casa. Israele e gli Stati Uniti indicarono subito il colpevole dove era logico trovarlo, nell'asse fra Hezbollah e Iran, che avevano già ammazzato centinaia di ebrei innocenti in paesi lontani, a partire da quell'attentato di Buenos Aires coordinato dall'attuale ministro della difesa dell'Iran vent'anni fa, che fece fuori ottanta persone nel centro sociale ebraico della capitale argentina. E che negli ultimi mesi avevano organizzato attentati contro diplomatici israeliani in India, in Azerbaijan, in Thailandia e altrove. Quegli stessi Hezbollah che l'Unione Europea, nonostante l'invito pressante di israeliani e americani ha rifiutato fino a oggi di iscrivere nella lista delle organizzazioni terroriste, grazie soprattutto all'attiva opposizione di quattro paesi: Danimarca, Finlandia, Irlanda e Portogallo  (http://www.ajc.org/site/apps/nlnet/content2.aspx?c=ijITI2PHKoG&b=898481&ct=12735425).
La polizia bulgara non ha voluto fare una calcolo politico, ma un'indagine approfondita. Ha individuato l'attentatore e i suoi complici sulle telecamere, ne ha ritrovato gli oggetti e le impronte digitali, ha lavorato sul Dna, insomma ha scoperto chi erano esattamente i killer, e ha tracciato i loro movimenti, le loro armi, i loro soldi, indietro fino agli Hezbollah (.http://www.bbc.co.uk/news/world-europe-21342192).  E ieri finalmente ha annunciato di avere le prove che la responsabilità dell'attentato era proprio del movimento terrorista libanese. (http://www.corrierenazionale.it/home/esteri/2013/02/05/news/87110-Strage-Burgas-Sofia-accusa-Hezbollah). Fin qui le notizie, che forse avrete visto su qualche giornale, certo non molti (per quel che ho visto solo Corriere Messaggero Stampa e Giornale, non L'Unità, non Repubblica, non Manifesto) e non in posizione di rilievo, come non ebbe rilievo l'attentato, e non ce l'hanno in generale quelli di parte araba, come la strage della famiglia Fogel di Itamar, poco meno di due anni fa. Magari si può aggiungere che la Francia ha detto che forse a questo punto bisognerà considerare la possibilità di arrivare a considerare terrorista... il “ramo militare” di Hezbollah (http://www.jpost.com/International/Article.aspx?id=291555), come se l'organizzazione fosse divisa in rami. Vale la pena di vedere la faccia di Netanyahu quando allude a questa ennesima vigliacca porcata della vecchia Europa, sempre pronta a leccare i piedi ai dittatori e ai terroristi ( http://www.jpost.com/International/Article.aspx?id=302206).
Anche se lo sapete già, ve ne parlo comunque, per sottolineare che il legame principale fra Hezbollah e gli attentatori è stato trovato sul piano logistico: la fornitura di armi, di soldi, di documenti ecc. E allora, come diceva Andreotti a pensar male si fa peccato ma spesso ci si acchiappa, a me è venuto in mente Hussein Hajj Hassan. Vi dice niente questo nome? No? Guardate qui: http://en.wikipedia.org/wiki/Hussein_Hajj_Hassan. Haji Hassan è un signore, anzi un dottore in biochimica, che è stato due volte capodelegazione di Hezbollah  nel governo libanese e ministro dell'agricoltura. Perché l'agricoltura? Mah, chissà, per il controllo della campagna, forse. O per il rifornimento di fertilizzanti, che hanno una composizione chimica molto vicina agli esplosivi, come tutti i bravi terroristi sanno. Infatti del nostro bravo biochimico è stato vociferato talvolta che fosse importante non tanto come parlamentare, ma come responsabile della logistica del movimento, una specie di trovarobe, diciamo così in senso andreottiano. E dunque forse di Burgas sa qualcosa. 
 

Haji Hassan (hezbollah) con D'Alema
Il signor  Hussein Haji Hassan è però noto in Italia per un'altra ragione. E' l'uomo con cui nel 2006 Massimo D'Alema si fece fotografare a braccetto (http://www.repubblica.it/2006/08/sezioni/esteri/medio-oriente-15/dalema-hezbollah/dalema-hezbollah.html), passeggiando per Beirut alla fine del conflitto scatenato da Hezbollah rapendo due soldati israeliani (in territodio israeliano). Il buon Hussein disse cavallerescamente che si trattava semplicemente di un sostegno per camminare in un terreno molto diseguale, ma certo un baldo velista come il nostro allora ministro degli esteri non aveva bisogno di aiuti; e non occorre essere esperti del linguaggio del corpo nell'antropologia mediterranea per capire he cosa significa quella passeggiata a braccetto. Del resto l'onorevole Hassan si è sempre da allora proclamato amico dell'Italia, magari per trasmettere messaggi trasversali molto ambigui (http://cerca.unita.it/ARCHIVE/xml/235000/231202.xml?key=Umberto+De+Giovannangeli&first=2281&orderby=1&f=fir&dbt=arc), utilizzando, guarda un po', “L'Unità”. 
E D'Alema non è nuovo alla vicinanza con trovarobe. Se consultate quest'altra foto (http://liberaliperisraele.ilcannocchiale.it/2012/05/04/in_kefiya_e_a_braccetto_con_gl.html), lo vedete mentre indossa (nel 2007,  già statista, non da ragazzino) una kefiah bella stirata sopra il bavero della giacca, non a braccetto ma sorridendo accanto a quel monsignor Cappucci che da  arcivescovo titolare di Cesarea di Palestina dei Greco-Melchiti Il 18 agosto 1974 venne arrestato dalla polizia israeliana per contrabbando di armi: a bordo della sua limousine Mercedes Capucci stava introducendo dal Libano fucili automatici, pistole, esplosivo TNT, bombe a mano e munizioni. (http://it.wikipedia.org/wiki/Hilarion_Capucci).
Naturalmente tutto ciò non dice nulla sull'atteggiamento di D'Alema verso il terrorismo palestinese e dintorni, si sa bene che un Ministro degli Esteri (o delll'Agricoltura) vede tanta gente. Credo che il leader dei DS sia sinceramente contrario alla violenza; credo meno nella sua equanimità rispetto al Medio Oriente. Ho riportato questi fatti solo per completezza di cronaca. Però mi permetto di ricordarvi che molti prevedono, in caso di vittoria del suo partito e di governo Bersani, che D'Alema possa tornare a quel ruolo di Ministro degli Esteri che ha ricoperto così brillantemente, come abbiamo visto. Che dire... ricordatevene fra due settimane, quando andrete a votare.
Ugo Volli

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui