Il Presidente di Israele Shimon Peres ha incaricato Benyamin Netanyahu di formare il nuovo governo. La notizia non appare su quasi nessun giornale, una breve di agenzia sulla STAMPA che qui riprendiamo dal titolo "A Netanyahu l'incarico per il governo". Questo disinteresse per l'Israele normale, riconferma quanto scriviamo da sempre, Israele esiste come notizia se ci sono di mezzo i palestinesi, l'altra Israele, il paese normale, quello della modernità, della ricerca scientifica, del turismo, dell'archeologia, dell'economia, della cultura non deve essere mostrato ai lettori dei nostri giornali. Certo, pubblicano gli articoli di scrittori israeliani famosi, ma solo perchè trattano quasi sempre la questione palestinese. E in funzione anti-governativa.
Shimon Peres mentre firma l'incarico a Bibi Netanyahu
Un governo di coalizione, con al primo punto in agenda le questioni sociali: attenzione alle richieste degli indignati e lotta al caro vita. Nasce sotto questi auspici il (potenziale) terzo governo Netanyahu. Il leader del Likud, che insieme a Beitenu ha conquistato 31 seggi alla Knesset (su 120), ha avuto ieri dal presidente Peres l’incarico di formare l’esecutivo. Nei prossimi 28 giorni Netanyahu dovrà trovare intese con liste disparate per raggiungere la maggioranza di 61 seggi. Vorrebbe coinvolgere i laburisti e i centristi di Tzipi Livni, che però al momento vuole restare all’opposizione. Poi ha teso la mano ad Abu Mazen - «Non c’è un giorno da perdere per la pace» - e ribadito che l’Iran è il pericolo numero uno per la sicurezza dello Stato ebraico.
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