In questo periodo sono sorte varie iniziative per commemorare eventi lontani, ma vicini nella memoria (armeno, foibe, shoah e tanti altri), eventi che gli italiani ricordano giustamente al fine di evitare che si ripetano con le generazioni future. Grazie alla libertà di pensiero e alla nostra democrazia, i nostri figli sono cresciuti aperti a conoscere il significato degli usi e costumi, tramandati nei secoli, dai più anziani; hanno acquisito un’identità ricca che deriva dalla conoscenza della loro storia senza rimanerne ingabbiati. Il messaggio che lancio è per attirare l’attenzione sulla condizione in cui versano i popoli che vivono nella riva sud del mediterraneo, nostri vicini di casa sottoposti nel XXI secolo a leggi discriminatorie non molto dissimili da quelle già praticate in Italia sotto il fascismo. Queste condizioni spingono alle emigrazioni parte della popolazione araba portando verso l’estinzione di alcuni componenti che hanno contribuito alla ricchezza e splendore della civiltà araba, la stessa che provoca oggi la loro emarginazione e fuga verso l’estero: musulmani moderati, ebrei e cristiani.
Cordiali saluti
Giuseppe Samir Eid
Purtroppo la realtà ci dice che fra i musulmani che vengono a stabilirsi nei vari paesi europei, l'unica voce che fanno sentire è quella estremista. Non mettiamo in dubbio che ci siano dei moderati, se ci sono,però, non si esprimono pubblicamente. Questo autorizza a considerare quella musulmana una invasione pericolosa, verso la quale, chi vuole vivere in un paese dove contino i valori democratici, non può che opporsi.
IC redazione